Marcos vs Duterte: il voto che può riscrivere il futuro delle Filippine

Elezioni Filippine

Alle urne milioni di filippini per eleggere 12 senatori chiave: in gioco il destino politico della vicepresidente Duterte

Un voto tra le urne e la vendetta

Le elezioni di medio termine di oggi nelle Filippine non sono un semplice passaggio elettorale. Si tratta di un voto che può decidere l’equilibrio politico dell’intera nazione e il futuro dei suoi principali protagonisti. Il presidente Ferdinand Marcos Jr. e la vicepresidente Sara Duterte sono al centro di una faida politica sempre più accesa, che ha spaccato il paese in due.

Oggi, milioni di cittadini filippini si stanno recando alle urne dalle 7:00 del mattino (l’1:00 ora italiana) per rinnovare metà del Senato, ma dietro le quinte si gioca ben altro: una vera e propria guerra di potere in vista delle elezioni presidenziali del 2028.

Senato decisivo: in palio la sorte della vicepresidente

I 12 senatori che verranno eletti formeranno metà della giuria nel processo di impeachment contro Sara Duterte, previsto per luglio. In caso di condanna, la vicepresidente potrebbe essere definitivamente esclusa da qualsiasi incarico pubblico, distruggendo le sue ambizioni presidenziali.

Il processo nasce da accuse gravi, ancora avvolte nel mistero politico, ma per molti analisti è evidente che si tratti anche di una mossa strategica di Marcos per indebolire la rivale e consolidare il suo controllo in vista del 2028.

Marcos rafforza il controllo, Duterte resiste

Ferdinand Marcos Jr., figlio dell’omonimo dittatore, punta a trasformare questa elezione in un referendum sul proprio governo. La sua alleanza con parte dell’élite politica sembra solida, ma la popolarità trasversale di Duterte nei ceti più poveri e conservatori resta un ostacolo.

Il voto, quindi, ha un sapore più profondo: è lo specchio di una nazione divisa, tra chi sostiene il pugno duro e conservatore della famiglia Duterte, e chi preferisce la continuità e le riforme graduali promesse da Marcos.

Cosa accadrà dopo?

Se Duterte sarà messa fuori gioco, il campo per la presidenza del 2028 sarà spianato per un candidato marcosiano. Ma se riuscisse a sopravvivere all’impeachment, diventerebbe una martire politica e potrebbe trasformare questa persecuzione in consenso elettorale.

Le prossime settimane saranno cruciali. Il destino della seconda carica dello Stato è appeso a un filo… e il filo passa oggi dalle urne.

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