Negli ultimi nove anni, le sofferenze bancarie in Italia hanno subito un’importante riduzione, passando dai 337 miliardi di euro registrati a dicembre 2015 ai 50,2 miliardi di fine 2023. Tuttavia, il primo semestre del 2024 ha visto un lieve aumento, con il totale delle sofferenze che ha toccato i 52,4 miliardi, segnando un incremento del 4,4%.
Secondo un’analisi del Centro studi di Unimpresa, questo risultato positivo è frutto della costante pulizia dei bilanci bancari, ma il contesto economico attuale presenta rischi che richiedono una vigilanza attenta.
Una riduzione progressiva ma non senza rischi
Dal 2015, il totale del credito deteriorato è diminuito dell’85%, con una riduzione complessiva di 284,7 miliardi di euro. Questa diminuzione ha interessato tutte le categorie di crediti deteriorati, dalle sofferenze nette alle inadempienze probabili e ai finanziamenti scaduti.
Nel dettaglio, a dicembre 2023:
- Le sofferenze nette si attestavano a 18,5 miliardi.
- Le inadempienze probabili erano scese a 27,6 miliardi.
- I finanziamenti scaduti rappresentavano 4,1 miliardi.
Nonostante il progresso, il 2024 ha visto una leggera inversione di tendenza con un aumento delle sofferenze nette a 19,1 miliardi e dei finanziamenti scaduti a 5,4 miliardi. Questo trend segnala potenziali criticità dovute a fattori macroeconomici.
Gli effetti dell’incertezza economica globale
Le tensioni geopolitiche, come il conflitto in Ucraina e le tensioni in Medio Oriente, unite al rallentamento economico in Cina, stanno influenzando la crescita globale. Per l’Italia, questi fattori si traducono in una ridotta competitività delle imprese sui mercati esteri e un aumento del rischio di insolvenza.
Sul fronte interno, l’elevato debito pubblico e l’aumento dei tassi d’interesse, sebbene recentemente attenuati dalla BCE, complicano ulteriormente l’accesso al credito per famiglie e imprese.
La prudenza come priorità per il sistema bancario
Giuseppe Spadafora, vicepresidente di Unimpresa, sottolinea l’importanza di politiche prudenziali nella gestione del credito. “Nonostante i progressi, il sistema bancario resta vulnerabile a shock economici. È essenziale monitorare attentamente la qualità del credito per evitare una nuova crisi delle sofferenze”, afferma Spadafora.
Il controllo delle sofferenze, insieme a una gestione attenta dei nuovi finanziamenti, rimane una priorità cruciale per garantire la stabilità finanziaria del Paese.