Uno studio condotto su Science da Noam Sobel del Dipartimento di Neurobiologia del Weizmann Institute of Science a Rehovot ha dimostrato che le lacrime versate in condizioni di tristezza potrebbero essere contagiose. Il pianto sarebbe, quindi, non più un atto liberatorio ma un cambio fisiologico che avviene in chi annusa le lacrime.
Già in passato altri studi avevano dimostrato che non tutte le lacrime sono uguali, facendo distinzione tra quelle versate per gioia o per dolore.
L’esperimento è stato condotto su 24 maschi, ai quali gli esperti hanno fatto annusare le lacrime di donne commosse di fronte a film e una semplice soluzione salina.
Pur non identificando le differenze tra lacrime vere e lacrime finte, i volontari rispondevano diversamente alle une e alle altre.
Le lacrime vere, infatti, comportavano un abbassamento dei livelli di testosterone tanto da inibire le aree neuronali dell’eccitamento sessuale.
Sebbene si tratti di uno studio con un piccolo campione di volontari, gli esperti non escludono la possibilità che la composizione delle lacrime possa alterare i comportamenti di chi ci è accanto.