Dopo mesi di conflitti devastanti, il cessate il fuoco entrato in vigore il 27 novembre 2024 rappresenta un segnale di speranza per il Libano. Tuttavia, la pace è fragile e il rischio di nuove violazioni resta elevato, compromettendo gli sforzi umanitari e di ricostruzione. In un contesto di emergenza, Azione Contro la Fame sottolinea l’importanza di un sostegno internazionale per garantire che questa tregua possa tradursi in una vera ripresa per le famiglie colpite.
Le difficoltà quotidiane per le famiglie e i rifugiati
Il conflitto ha lasciato dietro di sé un paese in macerie, con case distrutte e infrastrutture essenziali gravemente danneggiate. L’acqua potabile, i servizi igienico-sanitari e l’elettricità sono spesso inesistenti, obbligando molte famiglie a rifugiarsi in strutture temporanee. Attualmente, oltre 22.200 persone vivono in siti collettivi, mentre il coprifuoco e la presenza di mine impediscono il ritorno in sicurezza in 62 villaggi.
Queste condizioni ostacolano anche il lavoro degli operatori umanitari, i quali faticano a garantire una distribuzione capillare degli aiuti. “La sicurezza dei nostri team è una priorità assoluta,” afferma Suzanne Takkenberg, direttrice di Azione Contro la Fame in Libano. “Nonostante le difficoltà, stiamo espandendo la distribuzione di cibo, acqua e ripari alle comunità più isolate.”
Il rischio di malattie trasmesse dall’acqua
Con l’arrivo dell’inverno, la situazione sanitaria si aggrava ulteriormente. La mancanza di sistemi igienico-sanitari adeguati aumenta il rischio di epidemie legate all’acqua contaminata. Azione Contro la Fame sta monitorando attentamente queste dinamiche, collaborando con altri attori umanitari per ripristinare infrastrutture critiche e sostenere le famiglie in difficoltà. “Il nostro obiettivo è aiutare le persone a tornare a casa in sicurezza e con dignità,” spiega Takkenberg.
Insicurezza alimentare e malnutrizione
Oltre ai problemi sanitari, l’insicurezza alimentare rappresenta un’altra emergenza. L’aumento dei prezzi e la perdita dei mezzi di sostentamento hanno reso molte famiglie incapaci di acquistare cibo. Per affrontare questa crisi, Azione Contro la Fame sta distribuendo pasti nei rifugi, supportando le donne in gravidanza e i bambini con integratori alimentari e monitorando i casi di malnutrizione.
“Il nostro lavoro non si limita a fornire cibo. Stiamo istituendo cucine comunitarie e creando reti di supporto per garantire un futuro sostenibile alle famiglie colpite,” aggiunge Takkenberg.
Un appello alla comunità internazionale
Azione Contro la Fame invita la comunità internazionale a sostenere il cessate il fuoco, considerato un passaggio essenziale per la ricostruzione e la pace duratura. Senza un intervento coordinato, le condizioni nel paese rischiano di peggiorare ulteriormente.
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