La Banca Centrale Europea (BCE) si prepara a discutere un nuovo possibile taglio dei tassi di interesse nella prossima riunione. Secondo Konstantin Veit, Portfolio Manager di PIMCO, il focus sarà sulla riduzione del tasso sui depositi di 25 punti base, portandolo dal 3,25% al 3%.
Questo approccio riflette un bilanciamento tra la gestione dell’inflazione e il sostegno alla crescita economica. Un tasso ancora restrittivo al 3% permette infatti di affrontare eventuali shock inflazionistici futuri, mantenendo al contempo un margine di protezione contro i rischi economici al ribasso.
Nuove proiezioni economiche e ruolo dei costi del lavoro
Le nuove proiezioni macroeconomiche dell’Eurosistema, che includeranno per la prima volta stime per il 2027, suggeriscono che l’inflazione tornerà vicina all’obiettivo del 2% entro la metà del 2025. Tuttavia, questa convergenza dipenderà fortemente dalla capacità di contenere la crescita dei costi del lavoro, un fattore chiave per garantire una stabilità inflazionistica nel lungo termine.
Una riduzione graduale verso la neutralità
Nonostante l’incertezza sul livello esatto del tasso neutrale, è probabile che la BCE opti per un approccio graduale nel riportare i tassi verso la neutralità, soprattutto a fronte delle persistenti pressioni sui prezzi del settore dei servizi. Secondo PIMCO, il dibattito sull’appropriata configurazione del tasso neutrale è destinato a intensificarsi nei prossimi mesi.
Prospettive per il futuro
PIMCO valuta che un tasso terminale di circa l’1,8% nella seconda metà del 2025 sia coerente con le attuali stime sul tasso neutrale dell’area euro. Tuttavia, ulteriori rischi al ribasso per la crescita potrebbero emergere, specialmente dopo le prossime elezioni americane, sottolineando la necessità di una strategia di gestione del rischio ben calibrata.
Esprimi la tua opinione nel form di commento in basso: quali saranno, secondo te, gli effetti di queste decisioni della BCE sull’economia europea?