Israele minaccia gli Houthi: “Via dai porti yemeniti”

attacco Houti

Allerta dall’Idf dopo l’intercettazione di un missile: possibile escalation nei porti di Ras Issa, Hodeida e Salif

Attacco sventato e avviso di sgombero: si infiamma la tensione nel Mar Rosso

Le Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno emesso un comunicato d’allerta rivolto ai civili nei porti dello Yemen controllati dai ribelli Houthi, avvisandoli di evacuare immediatamente. L’annuncio arriva a poche ore dall’intercettazione di un missile lanciato dal territorio yemenita, che secondo le autorità israeliane era diretto verso Israele o interessava comunque obiettivi strategici.

L’esercito ha citato “attività terroristiche” in corso nei porti marittimi sotto il controllo degli Houthi, sostenuti dall’Iran, definendoli punti sensibili per la sicurezza regionale.

I porti nel mirino: Ras Issa, Hodeida e Salif

Il portavoce in arabo dell’Idf, Avichay Adraee, ha utilizzato la piattaforma X (ex Twitter) per lanciare il messaggio in modo diretto, indicando esplicitamente i porti di Ras IssaHodeida e Salif. La dichiarazione rappresenta una precisa minaccia militare, prassi solitamente propedeutica a un’azione aerea o navale.

Questo tipo di comunicazione è raro e suggerisce una escalation imminente, con Israele intenzionata a colpire infrastrutture marittime per contenere il lancio di missili o droni marittimi da parte degli Houthi, già protagonisti di diversi attacchi nel Mar Rosso negli ultimi mesi.

Rischio escalation in un’area strategica

Il Mar Rosso è già uno dei punti nevralgici del commercio globale e una zona calda del confronto geopolitico tra Iran e Israele. L’eventuale coinvolgimento diretto di Israele in azioni militari nello Yemen rappresenterebbe una pericolosa estensione del conflitto medio-orientale e un potenziale fattore di destabilizzazione per le rotte commerciali.

Il messaggio dell’Idf è chiaro: l’utilizzo dei porti da parte degli Houthi per operazioni militari non verrà più tollerato. Ma resta l’interrogativo su quanto estesa sarà la risposta militare israeliana e se altri attori – come Stati Uniti, Arabia Saudita o Iran – entreranno in gioco.

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