La tensione esplode in Siria: obiettivo il palazzo presidenziale
Nel cuore della notte, l’aviazione israeliana ha colpito l’area attorno al palazzo presidenziale di Damasco, una mossa senza precedenti che riaccende le tensioni regionali. L’attacco è stato annunciato dalle IDF (Forze di Difesa Israeliane) attraverso un messaggio diffuso su Telegram: “Gli aerei hanno colpito la zona intorno al palazzo”.
Un avvertimento diventato realtà
Israele aveva lanciato un chiaro ultimatum al governo siriano: proteggere la minoranza drusa, da giorni coinvolta in violenti scontri con le forze di sicurezza siriane, oppure affrontare pesanti rappresaglie militari. La comunità drusa, storicamente legata a Israele soprattutto nelle alture del Golan, ha visto aumentare la pressione contro i propri membri in diverse regioni della Siria.
La crisi drusa: una miccia pronta a esplodere
Da giorni, gruppi armati legati alla comunità drusa sono impegnati in scontri violenti con le autorità di Damasco. Le richieste di autonomia e maggiore protezione si sono trasformate in proteste, poi in scontri aperti. Israele, che da tempo sostiene di voler difendere le minoranze religiose della regione, ha scelto stavolta una dimostrazione muscolare.
Uno scenario internazionale ad alta tensione
L’attacco vicino al palazzo presidenziale non è solo un messaggio al regime di Bashar al-Assad, ma anche un segnale al mondo: Israele non resterà a guardare. Ma la mossa rischia di alimentare nuove tensioni geopolitiche, con Russia e Iran – alleati di Assad – che potrebbero reagire. La Siria accuserà sicuramente Israele di violazione della sovranità nazionale, mentre la comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione.
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