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Inflazione e casa: impatto sull’economia italiana

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I costi dell’abitazione spingono l’inflazione L’inflazione in Italia ha ripreso a salire, con un impatto significativo sui consumatori e sull’economia. A gennaio il tasso di inflazione ha raggiunto l’1,5% su base annua, rispetto all’1,3% di dicembre. L’indice armonizzato europeo ha segnato un aumento dall’1,4% all’1,7%, toccando il livello più alto da ottobre 2023.

Uno dei fattori principali è stato l’aumento dei costi della casa, inclusi affitti, elettricità, acqua e combustibili, che hanno registrato un rialzo del 2,4% in un solo mese. Anche il settore alimentare ha visto un incremento dell’1%, mentre spettacoli e cultura hanno segnato una crescita dello 0,9%.

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L’energia resta un fattore chiave Nonostante i prezzi dell’energia siano ancora più bassi rispetto al 2023 (-0,7%), il trend è in cambiamento. Nel solo mese di gennaio, il settore ha registrato un aumento del 3,4%, con un’impennata del 14,5% per le tariffe regolamentate, che su base annua sono salite del 27,8%, più del doppio rispetto al 12,7% di dicembre.

L’inflazione di fondo, che esclude beni volatili come energia e prodotti alimentari freschi, è rimasta stabile all’1,8% annuo, con un incremento dello 0,2% su base mensile. Il cosiddetto carrello della spesa ha registrato un incremento dello 0,9% nel mese e una crescita annua dell’1,8%.

Confronto con l’Eurozona e previsioni future A livello europeo, l’inflazione nell’Eurozona è salita al 2,5% su base annua a gennaio, rispetto al 2,4% di dicembre. L’inflazione core, che esclude energia, alimentari, alcol e tabacco, è rimasta stabile al 2,7%.

Secondo il Centro studi di Unimpresa, nel 2025 l’inflazione in Italia si attesterà in media all’1,8%, avvicinandosi alla media dell’Eurozona. Tuttavia, il quadro economico potrebbe cambiare a seconda dell’andamento dei prezzi energetici, influenzato da tensioni geopolitiche e politiche commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea.

Le politiche economiche e il ruolo della BCE Secondo Giovanna Ferrara, presidente di Unimpresa, la domanda dei consumatori resta debole e potrebbe favorire un calo dei prezzi dei servizi nei prossimi mesi. La Banca Centrale Europea ha avviato una riduzione dei tassi di interesse, che potrebbe portare il tasso sui depositi al 2% entro giugno.

Unimpresa continuerà a monitorare l’andamento dei prezzi, segnalando criticità per famiglie e imprese, con l’obiettivo di garantire un equilibrio tra crescita economica e stabilità finanziaria.

Cosa ne pensi dell’attuale andamento dell’inflazione? Scrivici la tua opinione nei commenti!

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