
Mercoledì di mobilitazione in Catalogna. Strade e ferrovie interrotte in vari punti della regione spagnola a causa dello sciopero generale indetto contro la “repressione dello stato spagnolo e per la
liberazione dei detenuti politici”.
Intanto a Bruxelles, il premier belga Michel, riferendo al Parlamento sulla domanda di asilo inoltrata dal leader catalano Puigdemont, ha detto che:”Ogni cittadino ha diritto a farla, ma non è un affare che riguarda il governo. Puigdemont deve rispondere delle proprie azioni senza privilegi”, ha aggiunto.
Intanto l’autoproclamata indipendenza della Catalogna è nulla anche per i giudici della Corte Costituzionale Spagnola. La dichiarazione fu proclamata dal governo della regione autonoma all’indomani del referendum per l’indipendenza tenutosi lo scorso 27 ottobre.
Rischia dunque di diventare sempre più infuocato il clima alla vigilia delle elezioni catalane previste per il 21 dicembre prossimo, che, a quanto pare, non vedrà concorrere una lista unica indipendentista, come auspicato da Puigdemont. I tre principali partiti sovranisti, Pdecat, Erc e Cup, non avrebbero raggiunto un accordo.