Home Italia Indagine approfondita sui reati di peculato e riciclaggio: sequestri per 400.000 euro

Indagine approfondita sui reati di peculato e riciclaggio: sequestri per 400.000 euro

Bari: azioni della GdF contro l’uso illecito di denaro pubblico

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Un’indagine della Guardia di Finanza di Bari ha portato all’emissione di un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di 400.000 euro. Il provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della Procura della Repubblica, riguarda quattro soggetti coinvolti in presunti reati di peculato, falso ideologico, riciclaggio e autoriciclaggio.

Un sistema illecito di appropriazione del denaro pubblico

L’operazione rappresenta l’epilogo di una complessa attività investigativa condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari. Le indagini hanno svelato un utilizzo massivo e anomalo di una carta di credito aziendale da parte di un ex dirigente dell’Agenzia Regionale del Turismo della Regione Puglia, deceduto nel corso dell’indagine.

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I finanzieri hanno ricostruito il sistema attraverso l’acquisizione di documentazione amministrativa, accertamenti bancari e interviste. L’uso improprio dei fondi pubblici comprendeva spese personali, prelievi in contante e acquisti a beneficio di attività private.

Modalità operative e mancanza di rendicontazione

L’indagine ha rivelato che i fondi venivano trasferiti dal conto di tesoreria dell’ente pubblico alla carta di credito tramite mandati di pagamento fittizi. Questi trasferimenti venivano giustificati con causali non coerenti con le finalità istituzionali, come fondo cassa, rimborso spese o contributi al personale.

La documentazione giustificativa era inesistente, e non vi era traccia degli avvenuti pagamenti nei registri informatici. Questo metodo illecito sarebbe stato adottato dal 2017 al 2021.

Coinvolgimento familiare e riciclaggio

I trasferimenti illeciti avrebbero beneficiato anche i familiari del principale indagato, che avrebbero riciclato i fondi per finanziare attività private, come una ditta di ristorazione. Gli investigatori hanno identificato numerosi beni e utilità acquistati con denaro pubblico e successivamente reimpiegati per scopi personali.

Il sequestro preventivo come misura cautelare

Alla luce delle prove raccolte, il G.I.P. ha disposto un sequestro preventivo di beni fino a 400.000 euro, pari al profitto dei reati contestati. L’azione dimostra l’impegno delle autorità giudiziarie e della Guardia di Finanza nel contrastare i reati contro la Pubblica Amministrazione.

Un monito per la tutela della legalità

L’indagine testimonia la determinazione della Procura della Repubblica di Bari nel promuovere la trasparenza e il buon andamento della Pubblica Amministrazione. Va sottolineato, tuttavia, che le persone coinvolte si trovano ancora nella fase delle indagini preliminari e non sono state rinviate a giudizio.

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