Il prezzo del gas continua a salire, e le piccole e medie imprese italiane rischiano di pagare un conto salato nel 2025. Secondo un’analisi del Centro Studi di Unimpresa, l’aumento medio di 15 euro per Megawattora rispetto al 2024 potrebbe comportare un costo aggiuntivo complessivo di 1,6 miliardi di euro per le pmi, che consumano circa 10 miliardi di metri cubi di gas all’anno.
L’aumento del prezzo medio del gas, stimato attorno ai 50 €/MWh, segue un andamento preoccupante. Dopo aver toccato i 35 €/MWh nel 2024, il rialzo si deve a una combinazione di fattori geopolitici, oscillazioni stagionali della domanda e difficoltà nell’approvvigionamento. Le aziende più colpite saranno quelle ad alta intensità energetica, come il settore manifatturiero, agroalimentare, ceramico, metallurgico e della logistica, che si troveranno a competere con realtà internazionali in condizioni ancora più svantaggiose.
Per una pmi con un consumo medio di 100 MWh all’anno, l’incremento di spesa stimato è di 1.500 euro. Se questa cifra può sembrare contenuta, il suo impatto su scala nazionale rischia di mettere in crisi l’intero sistema produttivo. L’inflazione, già sotto pressione, potrebbe subire ulteriori rialzi, riducendo il potere d’acquisto delle famiglie e limitando la crescita economica.
Secondo Unimpresa, il rincaro del gas rischia di compromettere anche gli investimenti nella transizione energetica, costringendo molte aziende a rinunciare a progetti di innovazione e sostenibilità. «L’aumento dei costi energetici avrà effetti devastanti sulle pmi italiane, già provate da anni di crisi e incertezze», avverte Giovanna Ferrara, presidente di Unimpresa. «Senza interventi adeguati, molte imprese potrebbero ridurre la produzione, tagliare posti di lavoro o, nel peggiore dei casi, chiudere definitivamente».
Per evitare il peggio, il governo è chiamato a intervenire con misure concrete, incentivando efficienza energetica, energie rinnovabili e agevolazioni fiscali per le imprese. Senza un’azione tempestiva, il 2025 potrebbe rivelarsi un anno critico per il tessuto produttivo italiano.
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