Ictus giovanile, l’allarme che non ti aspetti

A.L.I.Ce. Italia ODV: crescono i casi sotto i 55 anni. Urgenti screening e prevenzione per i più giovani

L’ictus non è solo un problema da anziani

L’ictus cerebrale è da sempre percepito come una malattia tipica della terza età. Tuttavia, secondo i dati diffusi da A.L.I.Ce. Italia ODV, l’associazione per la lotta all’ictus cerebrale, questa visione è ormai superata. Oggi, l’ictus nei giovani – in particolare tra i 18 e i 50 anni – rappresenta fino al 15% dei casi totali, con un’incidenza crescente soprattutto tra le donne.

Una percentuale allarmante che impone un cambio di paradigma nella prevenzione: screening mirati sotto i 55 annidevono diventare la nuova norma.

I numeri che preoccupano: trend in aumento in Europa e negli USA

Numerosi studi internazionali confermano il trend: l’ictus ischemico nei giovani adulti è in aumento. A contribuire a questa escalation sono sia i fattori di rischio “tradizionali”, tipici degli anziani, sia comportamenti e condizioni specifiche della popolazione giovane, come l’abuso di sostanze e l’alcol.

Ma ciò che preoccupa ancor di più è l’impatto a lungo termine: chi sopravvive a un ictus in giovane età può trovarsi a convivere per decenni con disabilità permanenti.

Le cause principali: tra stili di vita e genetica

Secondo gli esperti, tra cui la Prof.ssa Marina Diomedi della Stroke Unit del Policlinico Tor Vergata, la causa dell’aumento va cercata nella sottovalutazione dei sintomi e nella mancata prevenzione. Ecco i principali fattori di rischio:

Ipertensione e dislipidemia

La pressione alta e i valori elevati di colesterolo sono spesso sottovalutati nei giovani. Quando non diagnosticati, possono favorire la formazione di placche arteriose e aumentare il rischio di ictus.

Diabete

Il diabete di tipo 2, legato a obesità e cattive abitudini alimentari, accelera i processi di aterosclerosi. In chi ne soffre, il rischio di ictus è doppio.

Fumo di sigaretta

Tra i giovani fumatori il rischio di ictus è 3 volte più alto rispetto ai coetanei non fumatori. Per le donne, l’associazione tra fumo, emicrania con aura e contraccettivi orali moltiplica ulteriormente il pericolo.

Abuso di alcol

Il fenomeno del binge drinking, sempre più diffuso, può scatenare episodi acuti di ictus, con un rischio 3-4 volte superiore alla norma.

Uso di droghe

Sostanze come cocaina e anfetamine agiscono aumentando la pressione e danneggiando i vasi sanguigni, provocando la formazione di coaguli.

Emicrania con aura

Soprattutto nelle donne sotto i 45 anni, l’emicrania con aura è un fattore indipendente di rischio, aggravato da fumo, obesità e anticoncezionali.

Screening preventivi: un’urgenza per la sanità

A.L.I.Ce. Italia ODV propone un’estensione degli screening preventivi agli under 55, soprattutto per chi presenta familiarità o fattori di rischio multipli. Il messaggio è chiaro: non aspettare i sintomi, perché l’ictus può colpire anche chi non se lo aspetta.

Serve un cambio culturale: l’ictus giovanile non è un’eccezione ma una nuova realtà. Prevenire significa educare, controllare, informare. Non possiamo più ignorare i segnali che il nostro corpo ci manda.


Domande e risposte

1. L’ictus nei giovani è davvero frequente?
Sì, rappresenta circa il 10-15% dei casi totali.

2. Quali sono i primi sintomi dell’ictus?
Debolezza a un lato del corpo, difficoltà nel parlare, perdita di equilibrio o vista offuscata.

3. Il fumo incide molto sul rischio?
Sì, triplica il rischio di ictus nei giovani.

4. Anche l’emicrania è pericolosa?
Sì, soprattutto se associata ad altri fattori come fumo e contraccettivi orali.

5. I giovani devono fare controlli regolari?
Sì, soprattutto in presenza di familiarità o stili di vita a rischio.

6. Il diabete è un fattore determinante?
Assolutamente sì. Raddoppia il rischio di ictus.

7. L’alcol può scatenare un ictus?
Sì, soprattutto se assunto in grandi quantità in poco tempo.

8. Le droghe possono causare ictus?
Sì, in particolare cocaina e anfetamine.

9. Le donne sono più a rischio?
Sì, soprattutto sotto i 50 anni, a causa di fattori ormonali e comportamentali.

10. Esistono screening specifici per l’ictus nei giovani?
Non ancora sistematici, ma A.L.I.Ce. Italia chiede che vengano introdotti.

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