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Gli interessi sui prestiti alle imprese: un peso ancora triplo rispetto al 2021

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Il costo del credito per le imprese continua a essere un ostacolo significativo

Secondo un recente report del Centro studi di Unimpresa, gli interessi medi sui prestiti alle aziende si attestano oggi al 4,85%, un valore triplo rispetto al 2021, quando erano pari all’1,36%. Questo aumento è il risultato della politica di stretta monetaria adottata dalla Banca centrale europea (BCE) per contrastare l’inflazione. Nonostante il recente taglio del tasso di riferimento dal 3,25% al 3%, il costo del credito rimane elevato, limitando le capacità di investimento e pianificazione delle imprese italiane.

Un’impennata iniziata nel 2022

Il costo del credito ha iniziato a salire nel 2022, quando i tassi medi sui prestiti alle imprese sono passati al 3,41%. La situazione si è ulteriormente aggravata nel 2023, raggiungendo un picco del 5,27% in ottobre. Solo nel 2024 si è registrata una lieve riduzione, culminata nel 4,85% di ottobre. Tuttavia, i livelli attuali restano lontani dalle condizioni favorevoli che caratterizzavano il mercato del credito nel 2021.

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Anche per i prestiti di importo inferiore a 1 milione di euro si è osservata una tendenza analoga: il tasso medio è passato dall’1,75% del 2021 al 5,21% di ottobre 2024. Per i prestiti superiori a 1 milione di euro, invece, i tassi sono saliti dallo 0,89% del 2021 al 4,42% di ottobre 2024.

Il peso sulle imprese: tra costi elevati e scarse opportunità

L’aumento dei tassi ha avuto un impatto significativo sulle rate mensili dei prestiti. Per un finanziamento decennale da 1 milione di euro, la rata mensile è passata dai 9.156 euro del 2021 agli 11.312 euro del 2023, per poi ridursi a 10.902 euro nel 2024. Una dinamica simile si è registrata per i prestiti da 5 milioni di euro, con un picco massimo di 54.749 euro nel 2023 e una successiva riduzione a 52.451 euro nel 2024.

Secondo il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora, “non è il cavallo che beve poco, ma è l’acqua offerta che risulta imbevibile”. Questo commento evidenzia come le attuali condizioni di credito non siano sufficientemente vantaggiose per sostenere investimenti strategici e una pianificazione finanziaria a lungo termine.

Quali prospettive per il futuro?

Il recente taglio del tasso di riferimento da parte della BCE potrebbe aprire la strada a ulteriori riduzioni del costo del credito, alleviando parzialmente il peso finanziario sulle imprese. Tuttavia, resta da capire in che misura e con quale tempistica le banche trasferiranno queste riduzioni ai loro clienti. Il ritorno a condizioni favorevoli di finanziamento appare ancora lontano, ma segnali positivi potrebbero emergere nei prossimi mesi.

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