Giustizia e impresa: ecco perché le Adr possono rivoluzionare l’economia italiana

Secondo Unimpresa, le soluzioni alternative alle controversie sono la chiave per un sistema giudiziario più efficiente e un’economia più attrattiva

Le Adr non sono un’alternativa debole, ma una risorsa strategica

Durante il convegno “Le Adr, un sistema integrato di giustizia”, ospitato nella Sala Matteotti della Camera dei deputati, Giuseppe Carà, consigliere nazionale di Unimpresa, ha lanciato un messaggio chiaro: le alternative dispute resolution non sono un ripiego, ma uno strumento moderno, rapido e intelligente per rafforzare l’intero sistema economico e giudiziario del nostro Paese.

Moderato dall’avvocato Michele Riggi, con apertura di Ciro Maschio, presidente della Commissione Giustizia, e l’intervento di Michele Schiano di Visconti, il dibattito ha posto l’accento sul potenziale trasformativo delle Adr per l’Italia.

Giustizia rapida = economia forte

Uno dei concetti cardine emersi è che l’efficienza del sistema giustizia è strettamente legata alla competitività economica. Quando un Paese offre tempi certi per la risoluzione dei conflitti, le imprese investono con maggiore fiducia, creando un clima economico più dinamico e stabile.

Le Adr, permettendo la risoluzione veloce di contenziosi, riducono l’ingolfamento dei tribunali, favoriscono l’accesso alla giustizia anche per le PMI e generano un impatto positivo sul PIL.

Formazione e cultura per liberare il potenziale delle Adr

Secondo Carà, tuttavia, il potenziale delle Adr rischia di rimanere inespresso senza un investimento massiccio nella formazione e nella cultura. Le soluzioni alternative devono essere comprese e adottate da professionisti, imprenditori e cittadini.

È necessaria una campagna strutturata di sensibilizzazione: corsi per gli operatori del diritto, percorsi formativi per chi fa impresa e iniziative divulgative per il pubblico. Solo così si può fare in modo che questo modello diventi parte integrante del nostro tessuto sociale e produttivo.

Un’Italia più moderna grazie alla giustizia integrata

L’intervento di Unimpresa si inserisce in una visione più ampia: modernizzare l’Italia partendo anche dalla giustizia. Le Adr possono rappresentare una rivoluzione silenziosa ma potente, capace di ridurre i costi, accelerare le decisioni e aumentare la fiducia nel sistema.

In un’epoca in cui l’attrattività per gli investimenti esteri si gioca anche sulla credibilità istituzionale, puntare su un sistema giudiziario snello ed efficace è più che mai necessario.


Domande e risposte

Cos’è una Adr?
Una Alternative Dispute Resolution è una procedura alternativa al processo ordinario per risolvere controversie in modo più rapido e meno costoso.

Quali sono i principali tipi di Adr?
I principali sono mediazione, arbitrato e negoziazione assistita.

Perché le Adr aiutano l’economia?
Perché accorciano i tempi delle controversie, riducono i costi per le imprese e migliorano il clima di fiducia negli investimenti.

Sono obbligatorie le Adr?
In alcuni settori (come condominio o consumo) sono obbligatorie prima del processo, in altri sono facoltative ma consigliate.

Chi può accedere alle Adr?
Imprese, cittadini, pubbliche amministrazioni: tutti possono ricorrere a una Adr, con l’aiuto di professionisti formati.

Le Adr sostituiscono i tribunali?
No, le integrano, offrendo una via parallela più rapida e flessibile.

Quanto durano le procedure Adr?
In media da poche settimane a qualche mese, molto meno rispetto ai tempi della giustizia ordinaria.

Quanto costano le Adr?
Sono più economiche rispetto ai costi di un processo, e spesso i costi sono suddivisi tra le parti.

Qual è il ruolo di Unimpresa in questo ambito?
Unimpresa promuove l’uso delle Adr per rendere più competitivo e attrattivo il sistema economico italiano.

Ci sono esempi di successo in Italia?
Sì, soprattutto in ambito commerciale e bancario, dove la mediazione ha portato alla risoluzione di migliaia di controversie.

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