Ginocchia d’acciaio anche d’estate: così l’ortobiologia frena l’artrosi e fa tornare la voglia di muoversi

Con l’estate cresce la voglia di sport, ma per milioni di italiani l’artrosi al ginocchio è un ostacolo. Ecco come l’ortobiologia può evitarci il bisturi.

Il ginocchio vuole la sua parte: estate e artrosi, un binomio rischioso

Con l’arrivo dell’estate torna il desiderio di movimento: escursioni, corsa, mare e attività fisica. Ma per oltre 4 milioni di italiani affetti da artrosi, il ginocchio può trasformarsi in un vero freno. L’artrosi è una malattia degenerativa delle articolazioni, e il ginocchio ne è tra le prime vittime. Fortunatamente, la chirurgia non è più l’unica via percorribile.

Ortobiologia: la nuova frontiera per rallentare l’artrosi

L’ortobiologia è oggi tra le soluzioni più promettenti per trattare l’artrosi da lieve a moderata senza ricorrere al bisturi. Le terapie più utilizzate includono:

  • Acido ialuronico, per migliorare la lubrificazione articolare;
  • Plasma Ricco in Piastrine (PRP), per stimolare la rigenerazione tissutale;
  • Cellule staminali da grasso addominale, per promuovere la riparazione dei tessuti danneggiati.

“Queste metodiche conservano i benefici fino a 12 mesi e spesso evitano la protesi articolare”, sottolinea Pietro Simone Randelli, presidente della SIOT.

Il segreto? Muscoli forti, stile di vita sano e trattamenti su misura

Il ginocchio giovane si costruisce giorno per giorno. Secondo SIOT, la prevenzione passa da cinque consigli fondamentali:

  1. Preparazione atletica mirata, con sport a basso impatto come nuoto o bici;
  2. Controllo del peso, perché ogni chilo in meno alleggerisce il ginocchio di 4 kg;
  3. Dieta equilibrata e integratori (collagene e glucosamina);
  4. Infiltrazioni di acido ialuronico, utili anche per sportivi;
  5. In casi selezionati, cure ortobiologiche con piastrine o cellule staminali.

E sempre, affidandosi a ortopedici qualificati, senza mai ricorrere al fai-da-te.

Cosa aspettarsi dalle terapie ortobiologiche

L’obiettivo non è solo ridurre i sintomi, ma anche ritardare la progressione dell’artrosi. Le terapie ortobiologiche migliorano l’ambiente articolare, contrastano l’infiammazione e promuovono la rigenerazione. Un approccio fisiologico, mini-invasivo e personalizzabile.


Avere ginocchia in forma non è un’utopia, neppure con l’età che avanza. L’ortobiologia si presenta oggi come una svolta dolce, che consente di continuare a muoversi, anche d’estate, con leggerezza e sicurezza.


Domande e risposte

1. Che cos’è l’ortobiologia?
È una branca della medicina che utilizza materiali biologici del corpo per trattare patologie articolari in modo non invasivo.

2. L’ortobiologia può sostituire la protesi al ginocchio?
Nei casi lievi o moderati sì: può ritardare o evitare l’intervento chirurgico.

3. Quanto durano gli effetti delle terapie ortobiologiche?
Fino a 12 mesi, con variazioni individuali.

4. Ci sono effetti collaterali?
Sono generalmente minimi, ma dipende dal tipo di trattamento e dalle condizioni del paziente.

5. Si possono usare in giovane età?
Sì, soprattutto per rallentare l’insorgenza dell’artrosi o per trattare microtraumi.

6. Cosa devo evitare con l’artrosi al ginocchio?
Sovrappeso, movimenti ripetitivi e sport ad alto impatto come corsa in discesa o squat pesanti.

7. Gli integratori funzionano davvero?
Possono essere un supporto utile, ma vanno inseriti in un piano terapeutico completo.

8. Le infiltrazioni fanno male?
Sono generalmente ben tollerate, rapide e spesso effettuate in ambulatorio.

9. Posso fare sport con l’artrosi?
Sì, ma meglio preferire attività a basso impatto e con preparazione atletica mirata.

10. A chi rivolgersi per iniziare un trattamento ortobiologico?
A uno specialista ortopedico iscritto alla SIOT, aggiornato sulle tecniche più avanzate.

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