L’allerta meteo per il maltempo a Genova dunque continua al livello 2 fino fino alle 24 di lunedì 13 ottobre. Lo ha deciso la Protezione civile regionale della Liguria, tra vittime, disastro idrogeologico e polemiche opportune su promesse mai mantenute.
E’ ancora emergenza a Genova per il maltempo e le bombe d’acqua che si sono riversate sulla città. “Siamo ancora in piena emergenza. Le previsioni non sono confortanti”. Sono le parole tutta’altro che rassicuranti del capo della Protezione civile Gabrielli dopo il summit a Genova. A quando si apprende la situazione non migliorerà prima di lunedì e “tutte le strutture di Protezione civile” devono gestire la situazione e informare i cittadini “che siamo ancora in una situazione di particolare criticità”. Intanto è in arrivo da Piacenza il II Reggimento Genio Pompieri.
La paura ha preso piede in tutta la zona centrale della Liguria e si sposta ad est come la forte perturbazione su Genova anch’essa in movimento in direzione Levante ligure e sta ora colpendo il Golfo del Tigullio e il Golfo Paradiso e il loro entroterra. Una frana ha isolato 40 famiglie a Verzemma (Recco). Le zone interessate da piogge con tempeste di fulmini sono Recco,Portofino,Rapallo, Chiavari.
In particolare a Rapallo si segnala il pericolo esondazione del torrente Boate, nel centro della città. Rischio esondazione anche per il fiume Entella e il torrente Lavagna e diversi problemi stanno interessando anche la circolazione dei trenim sulla linea ferroviaria Livorno-Genova. Tutto questo a dimostrazione che nel terzo millennio l’uomo non riesce più a dominare la natura incapace di opere necessarie e interventi opportuni per la sicurezza dei cittadini che sempre più urlano con le chiamate di emergenza la disperazione e la paura tra lacrime di pianto. È anche questo il prezzo in vite umane e in danni che dobbiamo pagare per una crisi non voluta dai cittadini? Gabrielli dichiara: sulle previsioni che non hanno fatto scattare l’allerta: “Qualcuno ha sbagliato”.
Il presidente della Regione Burlando inizia già a fare conti sui danni e stima in duecento milioni di euro i danni causati alle strutture pubbliche dall’ondata di maltempo che ha travolto Genova e l’entroterra, per spostarsi poi verso il Levante.
Burlando ha già chiesto lo stato di emergenza per un evento che, ha detto, è peggiore, per i danni provocati, di quello del novembre 2011, sempre a Genova che fece registrare sei morti.
Sui luoghi del disastro anche il presidente della Cei e arcivescovo di Genova, cardinale Bagnasco che ha parlato con i residenti e i commercianti.
“Genova reagisce ma non basta, bisogna fare le opere” ha detto Bagnasco.