Scontro tra detenuti nel carcere ligure. Il SAPPE: “Situazione gravissima evitata solo grazie alla Polizia Penitenziaria”
Violento regolamento di conti nel carcere di Marassi
Nel carcere di Marassi, a Genova, si è sfiorata la tragedia: una violenta lite tra detenuti ha scatenato disordini di estrema gravità. Secondo il SAPPE, il Sindacato Autonomo della Polizia Penitenziaria, la situazione ha raggiunto livelli critici nelle sezioni I e II, dove un gruppo di detenuti – in gran parte stranieri – avrebbe attaccato brutalmente un giovane compagno di cella. Le violenze, che secondo le testimonianze sarebbero proseguite per ore, hanno rischiato di degenerare in un caos ingestibile.
L’intervento della Polizia Penitenziaria: mediazione al posto delle cariche
Decisiva è stata l’opera di mediazione e contenimento della Polizia Penitenziaria, in particolare dei Baschi Azzurri, che hanno evitato il peggio riportando alla calma anche i soggetti più pericolosi. Nessuna evasione, nessun attacco agli agenti: il peggio è stato scongiurato grazie alla fermezza e alla professionalità del personale. Secondo Francesco Migliorelli, vicesegretario regionale del SAPPE, “la situazione è rientrata, ma serve un intervento strutturale immediato”.
SAPPE denuncia: ignorati i segnali, servono strumenti e organico
Da tempo il SAPPE lancia l’allarme sui continui focolai di tensione nelle carceri liguri, spesso inascoltato dalle istituzioni. Secondo il segretario generale Donato Capece, le carceri in Liguria sono “ad alta tensione” e necessitano urgentemente di rinforzi. Il sindacato chiede il potenziamento dell’organico e la dotazione di strumenti non letalicome i flash ball e i bola wrap, già utilizzati in altri Paesi o da forze locali in Italia.
Il ruolo dei Baschi Azzurri: presidio dentro e fuori dal carcere
Capece sottolinea che la Polizia Penitenziaria non è solo una forza di gestione carceraria, ma un vero baluardo contro la criminalità, anche al di fuori delle mura. È necessario, dice, “non lasciare soli gli agenti”, fornendo loro regole chiare e strumenti adatti per garantire la sicurezza del personale e dei detenuti stessi.
Domande e risposte
1. Cosa è successo nel carcere di Marassi?
Un violento scontro tra detenuti ha causato gravi disordini, sedati dalla Polizia Penitenziaria.
2. Chi ha gestito la situazione?
La Polizia Penitenziaria, in particolare i Baschi Azzurri, ha riportato la calma evitando l’intervento antisommossa.
3. Qual è stata la causa del disordine?
Un presunto episodio di violenza tra detenuti, con un giovane aggredito il giorno prima.
4. Ci sono stati feriti tra gli agenti?
No, secondo il SAPPE non ci sono stati atti ostili contro il personale.
5. Qual è il ruolo del SAPPE?
È il sindacato che rappresenta gli agenti di Polizia Penitenziaria e denuncia da tempo le criticità del sistema.
6. Cosa chiede il SAPPE al governo?
Rafforzamento degli organici, strumenti non letali, riapertura del Provveditorato regionale a Genova.
7. Cosa sono i flash ball e i bola wrap?
Armi non letali usate per immobilizzare senza provocare danni gravi.
8. I detenuti coinvolti erano tutti italiani?
No, molti dei protagonisti del disordine risultano essere detenuti stranieri.
9. Il carcere è ora sicuro?
La situazione è stata riportata sotto controllo, ma rimane alta l’allerta.
10. Qual è la posizione del SAPPE sul sistema penitenziario?
Critica: servono regole più rigide e tolleranza zero verso chi delinque anche dietro le sbarre.
Lascia un commento