Francia sotto pressione: il debito di Parigi agita la BCE e l’Eurozona

L’instabilità politica e fiscale francese diventa un rischio sistemico per tutta l’area euro

La Francia, nuovo epicentro delle fragilità europee

Il debito pubblico francese ha superato il 110% del Pil, con un deficit ancora sopra il 5% e una cronica instabilità politica che rende complicato attuare riforme credibili. Questo scenario, segnalato anche dalle agenzie di rating, espone l’intera eurozona a un rischio crescente.

Mercati in attesa, ma con nervi scoperti

Gli spread restano bassi, ma il peso della Francia – oltre il 20% del debito dell’area euro – amplifica la vulnerabilità. Più della metà dei titoli è in mano a investitori esteri, rendendo il Paese più fragile rispetto a Italia e Spagna.

Le scelte difficili della BCE

La Banca centrale europea si trova davanti a un dilemma: tagliare i tassi per evitare una stretta finanziaria generale o usare il Transmission Protection Instrument (TPI) per contenere un contagio circoscritto al debito francese. Ma il TPI non può essere usato per mascherare errori di politica interna.

Un rischio che non è più solo nazionale

Il cosiddetto “rischio Francia” non riguarda più soltanto Parigi. Come sottolinea Unimpresa, la seconda economia dell’eurozona mette a rischio la stabilità collettiva. L’Italia, che ha adottato misure di disciplina fiscale, non può permettersi che la fragilità francese faccia deragliare l’intero equilibrio europeo.