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Foto d’autore e selfies, scatti d’energia contro il tumore ovarico

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cancro
Tumore ovarico

Milano, 10 settembre 2014 – Un vero e proprio muro di silenzio circonda il tumore ovarico, il meno conosciuto e più insidioso dei tumori femminili che nel mondo colpisce circa 250.000 donne, con una mortalità a 5 anni del 50%. In Italia circa 37.000 donne convivono con questo tumore, ogni anno si diagnosticano circa 5.000 nuovi casi. Ma secondo un’indagine promossa da ACTO onlus – Alleanza contro il Tumore Ovarico, in Italia 6 donne su 10 non conoscono questa patologia, e il 70% non sa indicarne i sintomi e gli esami a cui sottoporsi. A causa di sintomi non specifici e non riconosciuti, la diagnosi arriva quasi sempre in fase avanzata, quando le terapie hanno minori chances di successo.
Per promuovere l’informazione che potrebbe dare un’opportunità di vita in più a migliaia di donne, ACTO onlus, lancia Scatti d’energia – Insieme contro il tumore ovarico, una grande campagna nazionale itinerante d’informazione e sensibilizzazione realizzata con il sostegno di Roche, leader nella ricerca in Oncologia.
Milano ospita da oggi in Piazza Cordusio la prima tappa della mostra open air con i dieci ritratti di personaggi famosi che hanno accettato di farsi fotografare dal fotografo delle star Dirk Vogel mostrando un messaggio di sensibilizzazione sul tumore ovarico: attori come Anna Bonaiuto, Jane Alexander, Lucrezia Lante della Rovere e Claudio Santamaria, cantautori come Emma Marrone e Francesco Renga, personaggi televisivi come Lorella Cuccarini, Paola Perego, Marina Ripa di Meana, archistar come Doriana e
Massimiliano Fuksas e sportivi come Elisa Di Francisca, schermitrice medaglia d’oro nel fioretto alle Olimpiadi di Londra del 2012.
Ma alla campagna Scatti d’energia sono invitati a partecipare tutti i cittadini, che attraverso la pagina Facebook dell’iniziativa (www.facebook.com/scattidenergia) potranno caricare un selfie accompagnato da un messaggio e contribuire a sensibilizzare tutte le donne sull’importanza di conoscere i sintomi di questa patologia, non trascurarli e sottoporsi regolarmente a visita ginecologica.
«Le donne non conoscono il tumore ovarico e quindi non ne parlano, i media se ne occupano ancora troppo poco e anche la maggior parte delle donne che sono guarite o convivono con la malattia preferisce non parlarne – afferma Nicoletta Cerana, Presidente ACTO onlus – Alleanza contro il Tumore Ovarico – ma c’è chi come ACTO onlus ha deciso di lottare per rompere questo pesante muro di silenzio e impegnarsi in prima persona per sconfiggere la malattia: in questa chiave abbiamo realizzato Scatti d’energia, una campagna corale a cui partecipano personaggi celebri e cittadini comuni, perché il tumore ovarico non è solo un problema di chi ne è colpito ma un problema di tutte le donne attente alla propria salute».
La sintomatologia del tumore ovarico è aspecifica e praticamente assente in fase iniziale, tanto che la neoplasia nell’80% dei casi dà segni di sé quando è in fase avanzata (stadio III o IV)3. Il principale fattore di rischio è la familiarità per tumore ovarico e la presenza della mutazione genica BRCA1 e BRCA2 che espone anche ad un più elevato rischio di tumore mammario. Fondamentale per le donne è riconoscere tempestivamente i segni di questo terribile tumore.
«Il tumore ovarico è una malattia subdola, riconoscere i sintomi è importante ma in questa neoplasia la sintomatologia è quanto mai aspecifica: dolori addominali (crampi, fitte), gonfiore addominale, cambiamento delle abitudini dell’alvo sono disturbi che possono presentarsi in molte altre patologie» spiega Sandro Pignata, Direttore della Struttura Complessa di Oncologia Medica Uro-Ginecologica all’Istituto Nazionale Tumori IRCCS – Fondazione Pascale di Napoli. «Tuttavia ogni volta che si presenta un sintomo che non è mai stato presente e che si ripete per settimane, una donna deve allertarsi e rivolgersi subito al ginecologo che deciderà gli accertamenti del caso, prima di tutto un’ecografia che può, ma non sempre, individuare la massa ovarica. Purtroppo non abbiamo al momento test o screening attendibili di altra natura».
Solo la diagnosi tempestiva può migliorare le probabilità di sopravvivenza: se il tumore ovarico viene diagnosticato in stadio iniziale la possibilità di sopravvivenza a 5 anni è del 75-95% mentre la percentuale scende al 25% per tumori diagnosticati in stadio molto avanzato2.
«La diagnosi tempestiva cambia la prognosi perché consente una chirurgia ottimale che a sua volta influenza positivamente il dopo
intervento» dichiara Nicoletta Colombo, Direttore dell’Unità di Ginecologia Oncologica Medica all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, Professore Associato di Ostetricia e Ginecologia all’Università degli Studi di Milano-Bicocca e Membro del Consiglio Direttivo di ACTO onlus – Alleanza contro il Tumore Ovarico. «Negli stadi avanzati, la guarigione può essere raggiunta da circa il 30% delle pazienti. Per l’altro 70%, l’obiettivo si sposta sulla cronicizzazione della malattia: attraverso l’impiego dei farmaci più efficaci, si cerca di far convivere la paziente con il tumore il più a lungo possibile, assicurandole al tempo stesso la migliore qualità di vita».
Grandi passi avanti sono stati fatti nel trattamento del tumore ovarico con l’arrivo delle terapie anti-angiogeniche, farmaci che bloccano la formazione di nuovi vasi sanguigni che il tumore costruisce attorno a sé per crescere e diffondersi. Le nuove opportunità terapeutiche rendono ancora più importante l’informazione che può accelerare il cammino delle donne verso la diagnosi e la cura.
«Roche sostiene con entusiasmo questa campagna promossa da ACTO onlus, punto di riferimento in Italia per l’informazione e la sensibilizzazione sul tumore ovarico», afferma Federico Pantellini, Medical Affairs Therapeutic Area Leader Oncology, Roche. «L’impegno primario di un’azienda farmaceutica è quello di ricercare e rendere disponibile l’innovazione, in particolare per quelle patologie come il tumore ovarico per le quali per anni non si sono registrate novità di rilievo nello scenario terapeutico; ma l’arma fondamentale per sconfiggere il tumore ovarico rimane la corretta informazione che può aiutare le donne a riconoscere per tempo i sintomi di questa malattia». Con circa 6,5 miliardi di euro investiti, Roche, secondo la classifica stilata dall’Unione Europea “The 2013 EU Industrial R&D Investment Scoreboard” che va ad analizzare gli investimenti in R&D da parte delle aziende di ogni settore, è risultata la prima azienda farmaceutica e sesta a livello globale prima di aziende come Google, General Motors, Cisco System.
Dopo la tappa inaugurale di Milano, la mostra sarà ospitata a Napoli dal 22 al 28 ottobre 2014.
Nel 2015 sono previste altre tappe della campagna Scatti d’energia, la prima a Roma dove, oltre alla mostra fotografica itinerante, è prevista una cena di fundraising per poter dare la possibilità ad ACTO onlus di proseguire la sua lotta contro il tumore ovarico.
Nei pressi dell’installazione verrà distribuito gratuitamente il leaflet informativo di ACTO onlus “10 fatti che tutte le donne devono conoscere sul tumore ovarico”. I visitatori potranno, inoltre, ritirare la “Guida al Tumore Ovarico” realizzata da ACTO onlus in collaborazione con 7 società scientifiche.

I ritratti dei personaggi famosi e i selfies dei cittadini, insieme a tutte le informazioni sulla campagna, saranno accessibili sul sito della campagna: www.scattidenergia.it.

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