Milano, 12 dicembre 2024 – La riunione odierna della BCE ha segnato un nuovo passo nella politica monetaria, con un taglio dei tassi d’interesse di riferimento di 25 punti base. Secondo Christine Lagarde, questa decisione è stata presa all’unanimità, anche se si è discusso un possibile taglio da 50 punti base. Parallelamente, le previsioni per il PIL e l’inflazione nel 2025 sono state riviste al ribasso, con un ritorno previsto dell’inflazione sopra il 2% solo nel 2027.
La BCE ha adottato un approccio più flessibile e “data dependent”, eliminando il vincolo esplicito di mantenere una politica restrittiva fino al raggiungimento del target del 2%. Questo significa che l’orientamento di politica monetaria sarà valutato di volta in volta, in base ai dati macroeconomici. Sul fronte valutario, Lagarde ha sottolineato che l’istituto centrale monitorerà l’andamento dell’euro, soprattutto in caso di un calo sotto la parità rispetto al dollaro, tema che sarà affrontato nei prossimi mesi.
Possibili ulteriori tagli e stime di mercato
La BCE ha lasciato intendere la possibilità di ulteriori riduzioni dei tassi, valutando un’accelerazione dei tagli (fino a 50 punti base) nei prossimi incontri. I Future sull’Euribor 3M ipotizzano un tasso sui depositi nell’area dell’1,75% entro la fine del 2025, con stime di un possibile raggiungimento del 2% già a giugno dello stesso anno.
L’influenza del contesto globale
Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte, osserva che una potenziale accelerazione dei tagli nei prossimi due incontri, previsti per gennaio e marzo, dipenderà anche dalla fine della fase di forza del dollaro. Questo scenario potrebbe concretizzarsi dopo l’insediamento di Donald Trump il 20 gennaio. Ad oggi, i Future sull’Euribor 3M indicano una probabilità del 100% di un taglio già nel meeting di gennaio.
La BCE sembra quindi intenzionata a mantenere una postura prudente ma flessibile, adattandosi all’evoluzione del contesto economico e valutario globale.