Home Economia Federcontribuenti: Anagrafe Tributaria ”spara nel mucchio senza prove”. Inutile procurato allarme

Federcontribuenti: Anagrafe Tributaria ”spara nel mucchio senza prove”. Inutile procurato allarme

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Di quei contribuenti che hanno ricevuto un accertamento bonario da parte dell’AE solo 2 su 10 hanno sconfinato nell’accertamento fiscale vero e proprio perchè non sono stati in grado di spiegare la loro situazione e se anche l’Ente parla di migliaia di lettere spedite ”noi non troviamo riscontro nei nostri centri raccolta dati sparsi sul territorio nazionale. I contenziosi pendenti presso le commissioni tributarie sono al momento circa 600 mila”.

Lo scopo dell’anagrafe tributaria è di conoscere la reale capacità contributiva di ogni contribuente, (non famiglia ), vedere se dal reddito dichiarato le uscite risultano congrue con le entrate dichiarate e quindi i dati monitorati, a loro avviso, sono:
conto corrente – saldi iniziali e finali con movimentazioni di accredito e di addebito;
conto titoli – dettaglio su apporti e prelievi (investimenti e disinvestimenti);
investimenti finanziari come fondi, certificati di deposito, portafoglio, etc: valore ad inizio anno e a fine anno, con sottoscrizioni e rimborsi;
carte di credito, di debito (bancomat) e ricaricabili: fido, ricariche (per le ricaricabili) e acquisti effettuati nell’anno;
cassette di sicurezza – numero di accessi nell’anno;
finanziamenti, fondi pensione, assicurazioni sulla vita;
acquisto di oro e metalli preziosi.

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”Quello che a noi risulta, – spiega la Federcontribuenti -, è che l’AE non dispone né di mezzi e né di competenza per leggere e quindi confrontare i dati raccolti. Significa che l’anagrafe tributaria è in realtà un campionamento fatto a caso a caccia di possibili evasori. Ecco perchè gli accertamenti veri e propri sono solo un numero esiguo”.
L’anagrafe tributaria somma senza capire o distinguere i dati raccolti sul contribuente, non è in grado di valutare spese extra frutto di un salvadanaio o di un accumulo di reddito con il congiunto o familiare. Non è in grado, come dice, di spiare i conti correnti tanto è vero che è il contribuente a precisare e documentare mutui o prestiti o vendite o leasing quando convocato e quindi, ”non si capisce l’utilità e lo spreco di energie e risorse messe in campo per questa sopravvalutata anagrafe tributaria che risulta essere solo un abuso o scocciatura a danno del contribuente”.

Cosa succede dopo aver ricevuto l’avviso bonario?
Se l’accertamento riguarda delle spese che hanno superato la capacità reddituale denunciata occorre presentarsi all’appuntamento fissato in 15 giorni improrogabili. Sin dalla prima lettera il contribuente non riceve un trattamento alla pari con il fisco perchè, il contribuente non viene anzitempo avvisato dell’anomalia specifica riscontrata, ”in questo caso l’agire dell’Ente potrebbe ostacolare il contribuente togliendogli tempo utile per la raccolta documentale a sua discolpa, oppure, l’Ente spara nel fuoco sperando di trovare il contribuente sprovveduto, impaurito e pronto a pagare”. Inoltre non sempre il contribuente riesce a risalire ai vari scontrini, magari per qualche pezzo di arredamento acquistato 2 anni fa. Nel caso, per esempio, in cui determinate spese vengano pagate, occasionalmente o meno, da terzi (mutuo pagato dai genitori, viaggio pagato da amici, etc.), e’ bene poter documentare i bonifici o i versamenti di assegni di queste persone.

Se durante l’appuntamento non si sarà in grado di giustificare le spese eccedenti scatterà di ufficio l’accertamento fiscale vero e proprio.
Una sentenza di Cassazione (n.21994/2013) recita, ”e’ illegittimo l’accertamento sintetico basato sull’alto tenore di vita se il contribuente dimostra che esso e’ frutto di risparmi accumulati negli anni”.

Queste le domande tipo pervenute alla Federcontribuenti da parte dei contribuenti:

Io e mio marito abbiamo messo via un salvadanaio per regalarci un viaggio, che abbiamo fatto un anno fa, di circa 4 mila euro e abbiamo ricevuto un accertamento bonario, che possiamo fare?
(In questo caso i due contribuenti potranno solo dire di aver messo via, giorno dopo giorno, qualche euro rischiando un accertamento fiscale ).

Mio marito ha ricevuto una lettera dall’agenzia delle entrate, il problema da loro sollevato sono spese rinvenute fuori reddito frutto di risparmi, come possiamo tutelarci?
(Se la moglie ha una fonte di reddito può giustificare le spese eccedenti ).

Posso dimostrare di aver speso risparmi accumulati legittimamente nel corso degli anni e regolarmente tassati?
( Occorre ricostruire la documentazione bancaria ove possibile ).

Ho acquistato casa 6 anni fa e ho ricevuto una lettera dall’agenzia delle entrate, quale documentazione devo produrre?
(Il contribuente deve dimostrare la provenienza della somma usata per l’acquisto, se parte della somma è stata data in regalo e in contanti, il contribuente non può dimostrare e quindi rischia ).

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