
In attesa del nuovo bollettino di questa sera da parte della Protezione Civile, quello di ieri sera 9 marzo è stato piuttosto triste contando 7985 contagiati attuali e 463 deceduti.
A chiarire l’età delle persone che purtroppo hanno perso la vita e ai cui familiari il premier Conte ha pubblicamente rivolto la sua vicinanza, è l’Istituto Superiore di Sanità che ha analizzato la situazione su 8342 casi positivi alla data di ieri alle 10.
Ebbene di questi 8342 casi risultati positivi al tampone il 22% ha un’età tra i 19 e 50 anni. L’età media dei contagiati è di 65 anni e il 62,1% si tratta di uomini.
Più nel dettaglio, l’1,4% ha meno di 19 anni, il 22,0% è nella fascia 19-50, il 37,4% tra 51 e 70 e il 39,2% ha più di 70 anni.
Il tempo medio tra l’insorgenza dei sintomi e diagnosi è stato di 3-4 giorni e il 24% dei casi positivi risulta ospedalizzato.
Il 10% dei casi non ha manifestato sintomi, il 5% ha manifestato pochi sintomi, il 30% sintomi definibili lievi, il 31% sintomi più decisi, il 6% sintomi severi e il 19% sono critici.
Il 56,6% delle persone decedute ha più di 80 anni, due su tre avevano tre o più patologie croniche preesistenti.
“Questi dati confermano come tutte le fasce di età contribuiscono alla propagazione dell’infezione, e purtroppo gli effetti peggiori colpiscono gli anziani fragili. – ha dichiarato Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss – Rinunciare a una festa o a un aperitivo con gli amici, non allontanarsi dall’area dove si vive e rinunciare a rientrare a casa è un dovere per tutelare la propria salute e quella degli altri, soprattutto i più fragili”.
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