Roma, 17 dicembre 2024 – L’ictus cerebrale rappresenta una delle principali cause di epilessia nelle persone con più di 60 anni. Secondo le ultime evidenze scientifiche, l’ictus è responsabile di circa il 40% delle crisi epilettiche in questa fascia d’età, un dato che evidenzia la relazione stretta e complessa tra queste due condizioni neurologiche.
Le crisi epilettiche successive a un ictus possono essere distinte in precoci e tardive. Le crisi precoci si verificano entro una settimana dall’evento ischemico, spesso causate dalle immediate modificazioni del tessuto nervoso, e non richiedono profilassi immediata. Al contrario, le crisi tardive, che emergono a distanza di mesi o addirittura anni dall’ictus, indicano una epilettogenesi dovuta alla cicatrice residua e necessitano di una valutazione specialistica per un trattamento farmacologico adeguato.
Fattori di rischio e gestione clinica
Secondo Massimo Del Sette, Direttore U.O.C. Neurologia del Policlinico San Martino I.R.C.C.S. di Genova, alcuni tipi di ictus presentano un rischio maggiore di sviluppare crisi epilettiche. Tra questi vi sono le emorragie cerebrali, ictus di vaste dimensioni e condizioni preesistenti come declino cognitivo o malattie concomitanti, tra cui infezioni. Questa complessità rende necessario un approccio concertato tra neurologo ed epilettologo per individuare la terapia farmacologica più adatta.
“I pazienti con ictus sono spesso soggetti fragili che già assumono terapie complesse, come farmaci anticoagulanti, antipertensivi o antidiabetici,” sottolinea Carlo Andrea Galimberti, Presidente della LICE (Lega Italiana Contro l’Epilessia). L’introduzione di farmaci anticrisi deve quindi tenere conto delle possibili interazioni farmacologiche e delle comorbilità del paziente.
Una collaborazione fondamentale tra A.L.I.Ce. Italia Odv e LICE
La collaborazione tra A.L.I.Ce. Italia Odv (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale) e LICE segna un importante passo avanti nell’approfondimento e nella gestione delle relazioni tra ictus ed epilessia. Andrea Vianello, Presidente di A.L.I.Ce., ha evidenziato come questa sinergia permetta di ottimizzare la qualità della vita dei pazienti e dei loro familiari attraverso la condivisione di buone pratiche e risorse disponibili.
La gestione delle epilessie post ictus è complessa, ma grazie ai progressi della ricerca e ai nuovi farmaci anticrisi di nuova generazione, è possibile garantire trattamenti più tollerabili e meno soggetti a interazioni con altre terapie, come sottolineato dalla neurologa Laura Tassi, past president LICE.
L’importanza di un approccio integrato, con il coinvolgimento di specialisti in malattie cerebrovascolari e neurologiche, è essenziale per migliorare la gestione di queste patologie sempre più comuni tra gli over 60.
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