Le recenti elezioni presidenziali in Romania hanno suscitato scalpore internazionale dopo l’annullamento del primo turno a causa di presunte influenze russe. Un evento che ha provocato una dura reazione da parte di Marco Rizzo, leader di Democrazia Sovrana e Popolare, il quale ha definito la situazione “di una gravità assoluta”. Durante un’intervista alla trasmissione “Calibro 8” su Radio Cusano Campus, Rizzo ha analizzato il caso, sollevando dubbi sulla legittimità della decisione e sull’impatto che questa potrebbe avere sulla stabilità democratica nell’Unione Europea.
Secondo quanto dichiarato, l’accusa principale riguarderebbe l’influenza esercitata dal social network TikTok durante la campagna elettorale. “Non so quanti utenti utilizzino TikTok in Romania – ha osservato Rizzo – ma è bizzarro pensare che un social network possa influire a tal punto sul voto”. La sua critica si è poi estesa a una riflessione più ampia: “La democrazia sembra valere solo se vincono le forze che condividono il pensiero unico e il mainstream. Altrimenti, si cerca un pretesto per invalidare i risultati”.
L’annullamento delle elezioni non è solo un problema interno alla Romania, ma coinvolge direttamente l’intera Unione Europea, mettendo in discussione i principi di sovranità e libertà democratica su cui si fonda. “Un Paese membro dell’Unione è nostro fratello – ha affermato Rizzo – e ciò che accade là riguarda tutti noi”.
Questa vicenda apre interrogativi cruciali sull’integrità dei processi democratici e sull’influenza dei poteri economici e finanziari nel plasmare il destino politico delle nazioni. Qual è il confine tra il legittimo controllo e l’interferenza indebita? E soprattutto, chi definisce cosa sia davvero una minaccia alla democrazia?