Differenze regionali nei posti letto ospedalieri
In Italia, la disponibilità di posti letto ospedalieri è estremamente variabile tra Nord e Sud, con il Mezzogiorno che soffre di carenze significative rispetto al Centro-Nord. Calabria, Campania e Basilicata si collocano ben al di sotto della media nazionale di 390 posti letto per 100.000 abitanti. In Calabria, ad esempio, il valore scende a soli 315,9 posti, evidenziando una cronica mancanza di risorse.
Le regioni con migliori performance
Al contrario, regioni come il Piemonte (493,3 posti letto) e la Valle d’Aosta (456,1 posti letto) spiccano per l’alta dotazione e per l’efficienza del sistema sanitario. Qui si osserva una gestione bilanciata tra posti per acuti, lungodegenza e riabilitazione, contribuendo a garantire una migliore qualità del servizio.
Settori più critici: lungodegenza e riabilitazione
Le cure post-acute, come lungodegenza e riabilitazione, sono particolarmente carenti in diverse regioni del Sud, con percentuali di copertura spesso marginali. La lungodegenza in Calabria rappresenta solo il 5% del totale, mentre in Trentino-Alto Adige raggiunge il 9%, sottolineando approcci sanitari divergenti.
Posti letto per acuti: priorità al Nord
I posti letto per acuti costituiscono la maggior parte dell’offerta sanitaria, ma le disparità permangono. In Campania e Calabria, i numeri assoluti sono inferiori alla media nazionale, costringendo molti cittadini a ricorrere alla mobilità sanitaria verso altre region
Impatti sociali e richieste di intervento
Marco Massarenti, consigliere nazionale di Unimpresa, sottolinea come le disuguaglianze sanitarie compromettano l’universalità del Servizio Sanitario Nazionale. Politiche di riequilibrio sono necessarie per garantire un sistema equo e omogeneo in tutto il Paese.
«Il divario Nord-Sud è una sfida da affrontare con investimenti mirati e una pianificazione strategica», ha dichiarato Massarenti.
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