
Dopo un’estate caratterizzata da turbolenze, i mercati del credito hanno mostrato un’impressionante ripresa, adottando un atteggiamento più incline al rischio.
E’ quanto emerge da una analisi di Martin Van Vliet, Global Macro Strategist di Robeco. Questo trend – scrive Van Vliet, si riflette nel comportamento degli spread del segmento investment grade (IG), che per il dodicesimo mese consecutivo si sono mantenuti sotto i 100 punti base. La stabilità di questi livelli dimostra una forte fiducia degli investitori nell’economia statunitense, un fenomeno che si evidenzia anche nel divario tra gli spread in dollari e quelli in euro, con i primi notevolmente più contenuti.
A livello globale, gli spread swap continuano a restringersi mentre i titoli di Stato perdono terreno rispetto ai tassi swap. Con il quantitative tightening in pieno svolgimento e un’abbondanza di garanzie, l’eccesso di liquidità viene progressivamente drenato. Tuttavia, mentre molte aziende hanno ridotto la leva finanziaria prima della crisi finanziaria globale, i governi dei paesi industrializzati continuano a registrare deficit di bilancio significativi, portando il rapporto debito pubblico/PIL a nuovi massimi.
Strategie di investimento e posizionamento
Nel contesto attuale, Martin Van Vliet ritiene che si mantiene una posizione marginalmente sovrappesata sul rischio di spread, puntando su obbligazioni SSA e obbligazioni garantite, mentre l’esposizione al credito societario rimane neutrale. Nel prossimo trimestre, l’attenzione sarà rivolta all’aggiunta di strumenti a breve scadenza, qualora gli spread restino stabili, per sfruttare un contesto di carry più vantaggioso in attesa di valutazioni più interessanti.
Il debito europeo e il caso Francia
Le prospettive per i mercati periferici europei secondo Martin Van Vliet sono positive. Le economie del Sud, come Spagna, Portogallo e Grecia, mostrano una crescita più robusta rispetto ai paesi del Nord, con un rapporto debito/PIL in miglioramento e un progressivo allentamento della politica monetaria da parte della BCE. Il boom del turismo ha favorito una ripresa accelerata di questi paesi, rendendoli modelli di crescita post-Covid.
Di contro, la Francia si presenta come l’anello debole dell’Europa. Gli spread dei titoli di Stato riflettono questa divergenza, con i rendimenti spagnoli e portoghesi ormai inferiori a quelli francesi lungo tutta la curva. Perfino i rendimenti greci, fino alle scadenze a 7 anni, risultano più bassi rispetto a quelli francesi. Questo scenario potrebbe portare a revisioni dei rating per Spagna, Portogallo e Grecia nel nuovo anno, mentre la Francia rischia un downgrade sotto AA-, con potenziali vendite forzate che aumenterebbero ulteriormente la pressione sugli spread francesi.
Debito emergente: opportunità e rischi
Le recenti ristrutturazioni, come l’introduzione di obbligazioni macro-linked in Sri Lanka, sottolineano l’importanza dell’analisi fondamentale nel settore del debito dei mercati emergenti. Tuttavia, con gli emittenti di titoli sovrani ad alto rendimento che offrono ancora rendimenti a due cifre e il mercato che confida in un continuo allentamento da parte della Fed, si prevede una domanda sostenuta e un ulteriore restringimento degli spread.
Nel segmento investment grade, la carenza di nuove emissioni sovrane e un significativo accumulo di dollari nel settore privato suggeriscono una possibile riduzione degli spread.
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