I soliti palazzinari mettono le mani sull’area ex Marzotto e si apprestano a cementificarne il 70% in edilizia residenziale ed il 30% in non meglio specificate attività produttive. Così si riconferma e si rinsalda l’asse tra potere politico e comitati di affari che come un tutt’uno avvolgono in una cappa asfissiante la città di Salerno. Era già tutto deciso, l’ultimo PUC non lascia spazio a “fraintendimenti” di alcuna natura, né politica e né giudiziaria… Ma aldilà della spregiudicata convivenza tra affari e politica, che non giustifica assolutamente uno sfrenato fabbisogno edilizio, chi e perché ha deciso la deindustrializzazione forzata della città?
Parimenti, chi e perché non decide sulla delocalizzazione – assolutamente da realizzarsi nel territorio comunale – delle Fonderie Pisano in maniera tale da garantire non solo la sopravvivenza ma anzi anche il rilancio della storica azienda salernitana e, nel contempo, la piena occupazione delle attuali maestranze?
Il PCI ritiene urgente e non più procrastinabile la creazione di un Fronte Unito di opposizione politica e sociale alle politiche devastatrici e cementizie pianificate per la città di Salerno