Home Economia Ambiente Cop29: un nuovo obiettivo finanziario per il cambiamento climatico

Cop29: un nuovo obiettivo finanziario per il cambiamento climatico

Durante la Cop29 a Baku, i Paesi hanno fissato un nuovo traguardo di 300 miliardi di dollari all’anno per sostenere le nazioni più vulnerabili. Michele Morra, Head of ESG e Portfolio Manager di Moneyfarm, ci spiega i progressi verso un mercato globale per i carbon credit e le implicazioni per gli investimenti esg.

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Un passo avanti per i finanziamenti climatici

La cop29 ha stabilito un obiettivo finanziario ambizioso: raccogliere 300 miliardi di dollari all’anno per sostenere i Paesi più poveri nell’affrontare il cambiamento climatico. Questo accordo mira a mobilitare risorse economiche dai Paesi sviluppati verso quelli in via di sviluppo, per accelerare la transizione energetica e mitigare gli impatti ambientali.

Verso un mercato globale dei carbon credit

Un punto centrale della conferenza è stato l’accordo sull’Articolo 6.4 del Trattato di Parigi. Questo stabilisce un mercato unico per i carbon credit, che potrebbe mobilitare miliardi di dollari. Fino a oggi, i carbon credit erano limitati ad accordi bilaterali, spesso inefficaci e criticati per mancanza di integrità. Ora, con regole più trasparenti e una supervisione delle Nazioni Unite, si punta a migliorare l’efficacia e la qualità dei progetti legati alle compensazioni delle emissioni.

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Opportunità e sfide degli investimenti esg

La sostenibilità resta centrale per gli investimenti esg, ma è fondamentale selezionare attività economiche che abbiano un impatto positivo su obiettivi ambientali e sociali. Ridurre l’esposizione ad aziende controverse e diversificare in green bond ed etf sostenibili sono strategie chiave per minimizzare i rischi legati alla transizione climatica e massimizzare i rendimenti a lungo termine.

Cina e Usa: la sfida per la leadership climatica

La Cina si conferma leader globale nell’energia rinnovabile, investendo miliardi in tecnologie verdi, mentre negli Stati Uniti l’elezione di Donald Trump mette in dubbio l’impegno verso il Trattato di Parigi. Tuttavia, la transizione energetica rappresenta una chiara opportunità economica e geopolitica che nessun Paese può ignorare.

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