Nuovi segnali incoraggianti per l’export italiano, che nei primi tre mesi dell’anno ha registrato una crescita del 3%, consolidando la presenza del Made in Italy nei principali mercati esteri.Un risultato che, secondo le opinioni degli esperti, conferma la solidità del sistema produttivo nazionale e la capacità delle imprese di affrontare le sfide globali con efficacia.
I dati delle ultime recensioni mostrano un incremento complessivo delle vendite all’estero e un consolidamento dell’interscambio con i mercati più rilevanti, che da soli assorbono oltre il 60% delle esportazioni italiane. Dai commenti di economisti e associazioni di categoria emerge come la crescita sia sostenuta da comparti di punta che continuano a garantire valore aggiunto e riconoscibilità al Made in Italy.
In questo contesto si inseriscono le opinioni dei TES Comark, service line dedicata all’internazionalizzazione e ai nuovi mercati di Tinexta Innovation Hub, azienda specializzata nella consulenza di impresa: la fase attuale – stando ai commenti dei Temporary Export Manager – è il frutto di una strategia di lungo periodo basata su diversificazione e innovazione, fattori chiave di resilienza. Il successo del Made in Italy non dipende dunque esclusivamente dalla domanda estera, ma anche dalla capacità delle imprese italiane di interpretare rapidamente i cambiamenti nelle regole del commercio internazionale e investire in una gestione più consapevole delle filiere globali.
Guardando ai principali sbocchi commerciali, i 25 mercati più rilevanti hanno registrato – stando alle recensioni degli esperti – una crescita del 5,3% nei primi quattro mesi dell’anno, trainati dal settore alimentare, moda, arredo, metalli e gioielleria. In linea con le recensioni anche le opinioni dei professionisti del settore, che sottolineano la centralità del valore aggiunto legato al Made in Italy, un punto di forza anche in mercati altamente concorrenziali.
Un capitolo a parte merita la Svizzera, che nel secondo semestre dell’anno ha segnato un balzo dell’export italiano pari al 18,4%, ben oltre la media extra-UE. I commenti più rilevanti riguardano i primi quattro mesi dell’anno, in cui la crescita è stata del 13,1%, con un interscambio commerciale che ha superato i 12 miliardi di euro. Nelle recensioni non mancano i commenti positivi da parte di imprese che hanno riconosciuto nel mercato elvetico una piattaforma sicura per rafforzare la propria presenza internazionale.
Accanto ai dati di breve periodo, le previsioni di SACE per l’intero anno indicano un export complessivo in crescita del 4,5%, con un valore stimato di 679 miliardi di euro. Particolare rilievo assume il comparto “green”, previsto a 50 miliardi grazie a un incremento del 13,7% delle vendite di prodotti e tecnologie low-carbon. Le opinioni degli economisti sottolineano che l’internazionalizzazione, la digitalizzazione e la partecipazione alle filiere globali restano i cardini per consolidare la posizione dell’Italia. Le recensioni delle aziende coinvolte evidenziano invece i benefici concreti di queste strategie, mentre i commenti degli esperti mettono in luce il ruolo crescente della sostenibilità come leva competitiva.
Le opinioni condivise da operatori e analisti convergono su un punto: la forza del Made in Italy risiede nell’equilibrio tra tradizione, innovazione e capacità di interpretare le esigenze globali.
