
Roma, 14 luglio 2015 – “Si è trattato di un intervento di stabilizzazione vertebrale dorso-lombare, in un caso di frattura vertebrale traumatica”, racconta il direttore del reparto di neurochirurgia del San Carlo e spiega che è stato “eseguito con l’ausilio del robot Mazor, costituito da un braccio robotizzato che orienta in maniera assolutamente precisa la direzione e delle viti e delle barre di sostegno nei corpi vertebrali, che vengono applicate con piccole incisioni cutanee in maniera mini-invasiva, evitando grosse cicatrici e scollamenti muscolari. La tecnica robotica consente di aumentare l’efficacia e ridurre le complicanze del trattamento e di limitare moltissimo l’esposizione del paziente e degli operatori alle radiazioni, poiché il controllo radiologico intraoperatorio può essere molto ridotto”.
[easy_ad_inject_1]Il centro neurochirurgico dell’ospedale San Carlo di Potenza è il primo centro nel Sud ed il secondo in Italia ad aver usato questa tecnica innovativa. Michele Naddeo, è stato, infatti, il primo neurochirurgo in Italia ad aver applicato di recente il robot in chirurgia spinale al CTO di Torino. “L’esperienza del reparto neurochirurgico del San Carlo nella chirurgia vertebrale mini-invasiva è ormai consolidata da alcuni anni e comprende l’utilizzo di molte tecniche: stabilizzazione percutanea, trattamenti del dolore e della spasticità e trattamento di discolisi con radiofrequenza”, illustra Umberto Godano.
“L’intervento appena eseguito rappresenta una nuova importante tappa per lo sviluppo all’Ospedale San Carlo nelle tecniche chirurgiche innovative e assicura, anche nel sud Italia, la massima efficacia e sicurezza terapeutica per i pazienti affetti da patologia vertebrale”, conclude il direttore di neurochirurgia.
SINch