Chi ha ucciso Chiara Poggi? Il Dna riaccende i dubbi sull’archiviazione del caso

L’ex procuratore Venditti si difende: “La prova era inservibile nel 2017”. Ma ora quel Dna parla chiaro: è di Andrea Sempio

Il caso Chiara Poggi: una ferita mai chiusa

Era il 2007 quando Chiara Poggi fu trovata senza vita nella sua abitazione a Garlasco. Un caso che ha scosso l’opinione pubblica italiana, fatto di dubbi, ricostruzioni contrapposte e sentenze discusse. Dopo anni di indagini e processi, ora riemerge un elemento che potrebbe ribaltare tutto: il Dna trovato sotto le unghie di Chiara, un tempo ritenuto inutilizzabile, è stato ora attribuito ad Andrea Sempio, amico di famiglia e all’epoca indagato, poi escluso.

Il ruolo dell’ex giudice e la richiesta di archiviazione

Nel 2017, l’allora procuratore di Pavia Mario Venditti firmò la richiesta di archiviazione per Sempio. Alla base della decisione, come spiega oggi il suo legale, c’era la “inservibilità della prova scientifica dedotta”, ovvero quel tracce di Dna che, secondo il Ris dei Carabinieri, all’epoca non erano considerate utilizzabili in sede processuale. Una scelta tecnica, giustificata dalla mancanza di certezza sul valore probatorio del reperto.

Ma oggi la scienza dice altro

Le nuove indagini, con tecnologie più avanzate e maggiore sensibilità, riattribuiscono chiaramente quel Dna ad Andrea Sempio. Una svolta potenziale, che getta ombre sul passato e riaccende i riflettori sul caso, spingendo parte dell’opinione pubblica e alcuni esperti a chiedere la riapertura del fascicolo. L’affermazione dell’ex procuratore che il Dna fosse “inservibile” è ora al centro di un dibattito giuridico e mediatico.

La difesa dell’ex procuratore

Il legale di Venditti sottolinea come la richiesta di archiviazione fosse congruente con gli strumenti a disposizione nel 2017. In altre parole, non si trattò di un errore giudiziario, ma di una valutazione fondata su dati tecnici e scientifici dell’epoca. Tuttavia, la nuova attribuzione alza il livello della discussione: si poteva fare di più? Si è archiviato troppo in fretta?

Una nuova pista o solo un falso allarme?

Se da una parte c’è chi crede che la nuova attribuzione del Dna possa finalmente portare alla verità, altri invitano alla cautela: la presenza biologica di Sempio potrebbe anche non essere legata all’aggressione, ma a un contatto precedente. Tuttavia, resta il fatto che un elemento centrale delle indagini viene oggi rivalutato in modo radicale.

Il peso della prova scientifica nei casi giudiziari

Questo caso riporta al centro una questione cruciale: quanto può pesare una prova scientifica nel processo penale, e quanto può cambiare il suo valore nel tempo con il progresso tecnologico. La storia giudiziaria italiana è piena di esempi in cui il Dna ha cambiato il corso delle indagini, ma raramente un’archiviazione così netta è stata messa in discussione anni dopo, con elementi nuovi.

Conclusioni aperte e la voce della famiglia

La famiglia Poggi non ha mai smesso di chiedere verità. Ogni nuovo sviluppo, come questo, riapre ferite profonde ma anche speranze. La giustizia può davvero arrivare a distanza di così tanti anni? La risposta, forse, è ancora nelle mani della scienza – e della magistratura.


Domande e risposte

1. Chi era Chiara Poggi?
Una giovane di Garlasco uccisa nel 2007 nella sua abitazione.

2. Chi è Andrea Sempio?
Un amico della famiglia Poggi, inizialmente indagato e poi archiviato.

3. Cos’è cambiato rispetto al 2017?
Nuove analisi sul Dna sotto le unghie di Chiara hanno attribuito la traccia a Sempio.

4. Perché il Dna era considerato inservibile?
Perché all’epoca le tecnologie non lo rendevano utilizzabile con sufficiente certezza.

5. Chi ha chiesto l’archiviazione nel 2017?
L’allora procuratore di Pavia, Mario Venditti.

6. Il caso è stato riaperto?
Non ancora formalmente, ma le nuove prove potrebbero portare a una riapertura.

7. Sempio è di nuovo indagato?
Al momento non risultano provvedimenti ufficiali.

8. Che ruolo ha avuto il Ris dei Carabinieri?
Ha eseguito sia le analisi del 2017 che quelle più recenti.

9. Cosa dice la famiglia Poggi?
Desidera verità e giustizia, senza sosta.

10. Il Dna è una prova definitiva?
È un elemento molto forte, ma deve essere interpretato nel contesto del caso.

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