Milano, 13 gennaio 2015 – Concessa dall’Agenzia Italiana del Farmaco la rimborsabilità di afatinib, il primo inibitore che blocca in modo irreversibile i recettori della famiglia ErbB, indicato nel trattamento dei pazienti adulti con carcinoma polmonare non a piccole cellule, localmente avanzato o metastatico con mutazione del recettore del fattore di crescita dell’epidermide (EGFR), naïve agli inibitori tirosinchinasici di EGFR. Afatinib aveva già ottenuto l’autorizzazione all’immissione in commercio da parte della Commissione Europea nel settembre 2013.
[easy_ad_inject_1]Grazie al suo meccanismo d’azione afatinib agisce su EGFR e sugli altri componenti della famiglia ErbB, recettori che svolgono un ruolo importante nella crescita e nella diffusione di tumori con un elevato tasso di mortalità come il carcinoma polmonare. E’, dunque, di fondamentale importanza individuare precocemente l’eventuale mutazione di EGFR, in modo da avviare il percorso terapeutico più appropriato fin dall’inizio.
In pazienti con questo tipo di carcinoma polmonare afatinib ha mostrato negli studi clinici di ritardare in maniera significativa la progressione della malattia, oltre a migliorare i sintomi (es. dispnea, tosse, dolore toracico) e la qualità di vita dei pazienti.
In particolare, in uno studio di confronto con la chemioterapia, afatinib è stato il primo a documentare un vantaggio assoluto in termini di sopravvivenza.
Questi nuovi dati sono stati recentemente pubblicati su The Lancet Oncology. Da questi emerge che pazienti con carcinoma polmonare con delezione dell’esone 19 del gene di EGFR, che hanno ricevuto afatinib come terapia di prima linea, sono vissuti oltre un anno in più rispetto a chi è stato trattato con chemioterapia standard, con una riduzione del rischio di morte del 41% (mediana di sopravvivenza complessiva pari a 33,3 mesi verso 21,1 mesi).
“Gli enormi progressi compiuti dalla ricerca farmacologica e la conseguente offerta di soluzioni terapeutiche all’avanguardia, mirate a massimizzare il beneficio per i pazienti affetti da malattie gravi e invalidanti come quelle oncologiche, stanno rivoluzionando i percorsi di cura delle stesse – ha dichiarato Anna Maria Porrini, Presidente di Boehringer Ingelheim Italia – Per questo, forti della nostra competenza ed eccellenza scientifica nei campi della medicina polmonare e cardiovascolare, delle malattie metaboliche, della neurologia, virologia e immunologia, abbiamo intrapreso un importante programma di ricerca per sviluppare una gamma di terapie target oncologiche innovative dirette contro diversi tumori solidi ed ematologici, operando in stretta collaborazione con la comunità scientifica italiana e internazionale e numerosi centri oncologici di riferimento a livello mondiale. Afatinib è il nostro primo farmaco in quest’area terapeutica ad essere introdotto nella pratica clinica e amplierà il panorama terapeutico per il trattamento del carcinoma polmonare, cambiando profondamente la storia naturale della patologia.“