“La ricerca ‘Space’, lo studio sul sistema penitenziario dei 47 Paesi membri del Consiglio d’Europa, arriva fuori tempo passivo. La situazione penitenziaria italiana è di nuovo allarmante, a livello di affollamento e di eventi critici contro la Polizia Penitenziaria anche a seguito di vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto”. Lo dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri del Corpo. “Al 28 febbraio 2017 i detenuti in Italia erano quasi 56mila, 55.929. Sono oltre 3.500 rispetto ai dati forniti nel Rapporto Space, che può indurre in errore se si pensa che i numeri sono riferiti ad oggi. Così non è. I detenuti in attesa di giudizio sono 9.831, gli appellanti 4.633 ed i ricorrenti 3.632: ossia, oggi oltre 18mila persone sono in attesa di un giudizio definitivo”.
“C’è un dato che viene omesso e che invece andrebbe evidenziato”, aggiunge Capece. “Contiamo ogni giorno gravi eventi critici nelle carceri italiane, episodi che vengono incomprensibilmente sottovalutati dall’Amministrazione Penitenziaria. Ogni 9 giorni un detenuto si uccide in cella mentre ogni 24 ore ci sono in media 23 atti di autolesionismo e 3 suicidi in cella sventati dalle donne e dagli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria. Aggressioni risse, rivolte e incendi sono all’ordine del giorno e i dati sulle presenze in carcere ci dicono che il numero delle presenze di detenuti in carcere è in sensibile aumento. Ed il Corpo di Polizia Penitenziaria, che sta a contatto con i detenuti 24 ore al giorno, ha carenze di organico pari ad oltre 7.000 Agenti …”.
“Da quando sono stati introdotti nelle carceri vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto sono decuplicati gli eventi critici in carcere”, conclude. “Se è vero che il 95% dei detenuti sta fuori dalle celle tra le 8 e le 10 ore al giorno, è altrettanto vero che non tutti sono impegnati in attività lavorative e che anzi trascorrono il giorno a non far nulla. Ed è grave che sia aumentano il numero degli eventi critici nelle carceri da quando sono stati introdotti vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto. Nell’anno 2016 ci sono infatti stati 39 suicidi di detenuti, 1.011 tentati suicidi, 8.586 atti di autolesionismo, 6.552 colluttazioni e 949 ferimenti. E questo deve fare capire in quali condizioni sono costretti a lavorare i poliziotti penitenziari in Italia, spesso vittime loro stessi della follia delinquenziale di certi detenuti”.