La proroga delle concessioni balneari: un respiro per il settore
La recente decisione del Consiglio dei Ministri di prorogare le concessioni balneari al 2027 è stata accolta con favore da Unimpresa. Secondo il presidente Giovanna Ferrara, questa misura rappresenta un’importante boccata d’ossigeno per gli operatori turistici del settore marittimo, in un periodo ancora segnato da incertezze economiche.
Grazie a questa proroga, gli attuali concessionari avranno tre anni aggiuntivi per pianificare il proprio futuro, valutando con attenzione gli aspetti finanziari e gli eventuali investimenti necessari per partecipare ai futuri bandi delle nuove concessioni.
Il rischio di speculazione sui porti turistici
Unimpresa sottolinea, però, che questa proroga potrebbe essere vanificata se non verranno presi provvedimenti adeguati per contrastare la speculazione sugli approdi e i porti turistici. Ferrara ha chiesto la creazione di una cabina di regia nazionale che analizzi con attenzione i piani regolatori portuali, con l’obiettivo di evitare decisioni che possano compromettere l’equilibrio economico delle piccole e medie imprese (PMI) attive nel settore.
Il caso del porto di Talamone
Unimpresa ha anche sollevato preoccupazioni specifiche sul caso di Orbetello, dove è stato approvato, durante il periodo di Ferragosto, un bando per trasformare l’approdo di Talamone in un porto turistico. Ferrara critica la mancanza di trasparenza e di urgenza nell’intera operazione, che potrebbe creare monopoli dannosi per gli utenti e per le imprese locali.
L’associazione chiede all’amministrazione comunale di ritirare la procedura e di riconsiderare il progetto per ridurre le tensioni sorte tra i cittadini.
La posizione di Unimpresa: un appello al governo
Ferrara conclude sottolineando che la proroga al 2027, pur rappresentando una buona notizia, potrebbe essere compromessa se le amministrazioni locali continueranno a favorire operazioni di dubbia utilità che rischiano di danneggiare sia i consumatori che le PMI. Unimpresa invita quindi il governo a vigilare e a intervenire per bloccare queste iniziative, che minacciano di alterare l’equilibrio economico nei porti turistici italiani.
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