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Avigan, farmaco giapponese anti coronavirus? AIFA: nessun evidenza sull’efficacia

Avigan
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Sta facendo il giro della rete la notizia che in Giappone ci sarebbe un farmaco denominato Avigan che avrebbe una importante efficacia contro il coronavirus COVID-19.

Su questo farmaco si è espressa la nostra Agenzia Italiana del Farmaco, che con una nota rivela l’assenza di prove che tale farmaco sia realmente efficace.

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Durante l’odierno bollettino della Protezione Civile sulla situazione dei contagi da coronavirus, il Prof. Locatelli sul caso Avigan, nel rispondere ad una domanda posta dal giornalista Cecconi del tg3, ha dichiarato:

“Tutto il Paese deve essere assolutamente certo che l’Agenzia Italiana del Farmaco , il Comitato tecnico scientifico, prendono in considerazione e valutano nella maniera più aperta, propositiva e costruttiva possibile, tutte le opzioni terapeutiche. Un conto è parlare di possibili opzioni terapeutiche da testare e validare e quindi ben vengano le sperimentazioni, un’altro è definire alcune opzioni terapeutiche come la soluzione di un problema così importante come quello di COVID19. C’è un comunicato stampa presente sul sito dell’AIFA che ricostruisce in maniera ineccepibile quella che è la visione del problema a tutto tondo e in particolare per il farmaco a cui faceva riferimento. Prima di poter dire che abbiamo trovato soluzioni in termini di terapia antivirale, di farmaci che in qualche modo modulano la risposta infiammatoria che può essere alla base della sintomatologia clinica più grave, piuttosto che di vaccini, servono prove inconfutabili. Finché non abbiamo evidenza ineccepibile e inconfutabile di efficacia, e questa evidenza ad oggi non è presente, raccomando cautela e prudenza per non ingenerare in malati o nei loro familiari speranze che poi qualche volta rischiano di andare pesantemente deluse e frustate. “

La nota AIFA su Avigan

In merito alle recenti informazioni circolate in rete e a mezzo stampa relative all’utilizzo della specialità medicinale a base di favipiravir nel trattamento di COVID-19 – si legge nella nota AIFA – si precisa che “Favipiravir (nome commerciale Avigan) è un antivirale autorizzato in Giappone dal Marzo 2014 per il trattamento di forme di influenza causate da virus influenzali nuovi o riemergenti e il suo utilizzo è limitato ai casi in cui gli altri antivirali sono inefficaci. Il medicinale non è autorizzato né in Europa, né negli USA.

Ad oggi, non esistono studi clinici pubblicati relativi all’efficacia e alla sicurezza del farmaco nel trattamento della malattia da COVID-19. Sono unicamente noti dati preliminari, disponibili attualmente solo come versione pre-proof (cioè non ancora sottoposti a revisione di esperti), di un piccolo studio non randomizzato, condotto in pazienti con COVID 19 non grave con non più di 7 giorni di insorgenza, in cui il medicinale favipiravir è stato confrontato all’antivirale lopinavir/ritonavir (anch’esso non autorizzato per il trattamento della malattia COVID-19), in aggiunta, in entrambi i casi, a interferone alfa-1b per via aersol. Sebbene i dati disponibili sembrino suggerire una potenziale attività di favipiravir, in particolare per quanto riguarda la velocità di scomparsa del virus dal sangue e su alcuni aspetti radiologici, mancano dati sulla reale efficacia nell’uso clinico e sulla evoluzione della malattia. Gli stessi autori riportano come limitazioni dello studio che la relazione tra titolo virale e prognosi clinica non è stata ben chiarita e che, non trattandosi di uno studio clinico controllato, ci potrebbero essere inevitabili distorsioni di selezione nel reclutamento dei pazienti.

La Commissione Tecnico-Scientifica di AIFA, riunita in seduta permanente, rivaluta quotidianamente tutte le evidenze che si rendono disponibili al fine di poter intraprendere ogni azione (inclusa l’autorizzazione rapida alla conduzione di studi clinici) per poter assicurare tempestivamente le migliori opzioni terapeutiche per il COVID-19 sulla base di solidi dati scientifici. In particolare, nella seduta di domani, lunedì 23 marzo, la Commissione si esprimerà in modo più approfondito rispetto alle evidenze disponibili per il medicinale favipiravir.

Si ribadisce che AIFA è costantemente impegnata a tutelare la salute pubblica, a maggior ragione in un momento di emergenza come quello attuale, dando informazioni puntuali e aggiornate sulle evidenze scientifiche e, nell’esortare a non dare credito a notizie false e a pericolose illazioni, si riserva il diritto di adire a vie legali ove opportuno.”

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