Categoria: Salute

  • Allergie animali: bimbi a contatto con cani e gatti ne soffrono meno

    Detroit, 14 Giu 2011 – L’esposizione durante i primi anni di vita a un animale domestico non mette i bambini a rischio di sensibilizzarsi a questi animali nel corso della vita. E’ quanto afferma la ricercatrice Ganesa Wegienka del Department of Public Health Sciences dell’Henry Ford Hospital di Detroit (Stati Uniti). Il gruppo di studiosi ha condotto una ricerca su 565 bambini dalla nascita a 18 anni analizzando i loro campioni di sangue per misurare gli anticorpi agli allergeni, responsabili delle crisi allergiche.

    Lo studio avrebbe dato il seguente risultato: il periodo più a rischio per lo sviluppo delle allergie sarebbe quello del primo anno di vita. I ragazzi però cresciuti, nel primo anno di vita, a contatto con un gatto o un cane avrebbero mostrato meno rischi di contrarre allergie.

  • Epidemia E. Coli: è il ceppo più letale e resistente ad antibiotici

    Berlino, 3 Giu 2011 – Con la segnalazione di alcuni casi negli Stati Uniti, il terrore dell’epidemia di Escherichia coli oltrepassa i confini europei, dove ha già fatto registrare migliaia di infezioni e 18 morti, oltre ad aver creato tensione tra i governi. Gli esperti non sono ancora riusciti ad individuare la fonte della contaminazione che inizialmente era stata attribuita ad una partita di cetrioli contaminati provenienti dalla Spagna.

    Il sospetto è che comunque l’origine dell’epidemia vada individuata nella nazione tedesca, in particolare nella zona di Amburgo che è quella più colpita dal batterio killer. Inoltre i casi di infezione registrati al di fuori dei confini tedeschi hanno coinvolto persone che erano da poco rientrate da un viaggio in Germania. Intanto, riguardo al ceppo di Escherichia coli che sta seminando il panico, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha confermato che si tratta di una variante mai vista prima. Parlando all’agenzia di stampa ‘Reuters’, il dottor Robert Tauxe dell’US Centers for Disease Control and Prevention, ha detto che probabilmente si tratta del ceppo più letale. “E’ un ceppo di E. Coli mai isolato in pazienti prima d’ora – ha dichiarato l’esperto dell’OMS, Hilde Kruse – Ha diverse caratteristiche che lo rendono particolarmente virulento e tossico” oltre che molto resistente agli antibiotici.

  • Pigrizia: gli italiani preferiscono l’ascensore alle scale

    Oltre la metà degli italiani preferisce l’ascensore alle scale e, anche per percorrere un solo chilometro, usa l’auto. Inoltre il consiglio di consumare 5 porzioni al giorno di frutta e verdura è seguito solo dal 12%. Sono alcuni dei dati che emergono da un sondaggio promosso sul sito www.ilritrattodellasalute.org e realizzato dalla SIMG sugli stili di vita degli italiani. Il sondaggio è stato presentato ieri, al Ministero della Salute, insieme al programma tv ‘Benessere – Il ritratto della salute’, in onda su Rete 4 dal prossimo 13 giugno.
    Alla conferenza stampa di presentazione erano presenti il Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, Antonio Tomassini Presidente della Commissione “Igiene e Sanità” del Senato e Presidente dell’Associazione parlamentare per la tutela e la promozione del diritto alla prevenzione,  Claudio Cricelli, Emanuela Folliero, Giuseppe Feyles, Direttore di Rete 4, Sergio Pecorelli, Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) e Mauro Boldrini, Presidente di Intermedia, agenzia di comunicazione che co-produce il programma con Endemol. La scelta di un programma dedicato alla medicina dei sani “su un canale popolare come la tv merita il nostro plauso e il nostro sostegno – afferma Tomassini – Tutti devono essere messi nella condizione di poter agire al meglio per evitare l’insorgenza di patologie ad elevatissimo costo personale e sociale. Questo indipendentemente dal loro livello di istruzione e dal loro reddito”.

  • Giornata mondiale senza Tabacco: i metodi per smettere di fumare

    L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha indetto per oggi, 31 maggio, la ‘Giornata Mondiale senza Tabacco’, in occasione della quale sono state organizzate tante iniziative nell’ambito della lotta contro la dipendenza dal fumo. Chi ha deciso di smettere di fumare sa che dovrà affrontare un percorso lungo e sicuramente non facile, ma sa anche che esistono appositi centri presso cui chiedere supporto, oltre a numerosi metodi che aiutano a vincere la dipendenza.
    Sulla rivista ‘European Respiratory Journal’ è apparso il primo studio al mondo sull’efficacia degli inalatori di plastica PAIPO per la dissuasefazione dalla dipendenza da nicotina, condotto dagli esperti in cure antitabagiche del Centro Prevenzione e Cura del Tabagismo dell’Università di Catania e dell’Azienda Ospedaliera Vittorio Emanuele. In base ai risultati dello studio, gli inalatori aromatizzati senza nicotina triplicano le probabilità di smettere di fumare nei
    fumatori in cui è molto forte la componente psico-gestuale. “L’unico studio al mondo sugli inalatori PAIPO, mostra una netta relazione tra dipendenza comportamentale e difficoltà nello smettere di fumare” – spiega Riccardo Polosa, ideatore dello studio che ha coinvolto, per 24 settimane, 120 fumatori. “Per quei fumatori la cui gestualità e manipolazione della sigaretta è una parte importante della dipendenza – sottolinea Pasquale Caponnetto psicologo e ricercatore che ha condotto lo studio – gli inalatori aromatizzati PAIPO possono essere un valido sussidio per smettere o ridurre il numero di sigarette fumate”.

  • Tumori, un paziente su due sconfigge la malattia

    Due milioni di italiani vivi a 5 anni dalla diagnosi: in Veneto sono 75.000. Il prof. Marco Venturini, direttore dell’oncologia del Don Calabria:”Un risultato impensabile fino a pochi anni fa”. Oggi all’Ospedale di Negrar (VR) 5° convegno nazionale sulla lotta al cancro.
    Verona, 21 maggio 2011 – Mario, affetto da un tumore del  rene, ha stabilito un record da Guinness dei  primati  superando più di 100 somministrazioni consecutive di un potente farmaco. Paolo, messosi alle spalle  un cancro dell’intestino, è ora presidente di “CHIAMA”, il primo call center oncologico in Italia gestito interamente da volontari e collegato all’Istituto Oncologico Veneto. Sono loro alcuni dei protagonisti del 5° Convegno nazionale”Per una vita come prima” dedicato ai pazienti ed ai loro familiari, che vede anche la presenza dell’Assessore regionale alla Sanità Luca Coletti, in corso oggi presso l’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (VR).”In Italia sono più di due milioni le persone che vivono con una diagnosi pregressa di tumore, 75.000 circa in Veneto – afferma il prof. Marco Venturini, Direttore del Dipartimento e Presidente eletto dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) -. A cinque anni dalla scoperta della malattia, il 57% sopravvive. Tempestività è la parola d’ordine: prima si interviene, più alte saranno le probabilità di guarigione. I successi ottenuti nel trattamento delle neoplasie di mammella e testicolo sono i più evidenti: se si agisce durante i primissimi stadi, la sopravvivenza raggiunge il 98% nel primo caso e sfiora il 100% nel secondo. Fino a qualche decennio fa non sarebbe stato possibile organizzare una giornata come questa”. Collegato alle varie iniziative congressuali anche il sito internet  www.perunavitacomeprima.org curato dal  dr. Roberto Magarotto che raccoglie storie di pazienti, documentazione sulla normativa  per i diritti sul lavoro e l’assistenza oncologica,   segnalazioni di eventi che riguardano  i malati oncologici, aggiornamenti nelle  novità terapeutiche, focus sulle comunità di pazienti in rete.”Oggi ci concentriamo soprattutto sull’approccio al malato – commenta il dr. Magarotto -: crediamo in una medicina sempre più centrata sulla persona, sui suoi bisogni, sull’importanza dell’aspetto psicologico e della comunicazione in oncologia”. Il convegno gode del patrocinio dell’Associazione italiana di Oncologia Medica (AIOM) e dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Verona.
    La divisione di oncologia medica dell’Ospedale Sacro Cuore di Negrar (VR) è nata nel gennaio 1995. Diretta dal maggio 2006 dal prof. Marco Venturini, è stata certificata nel 2009 dalla Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) quale”Centro integrato di oncologia e cure palliative”. Questo riconoscimento è particolarmente significativo: in Italia sono soltanto 12 gli istituti finora qualificati, e rappresenta perciò una testimonianza della costante attenzione alla globalità (psicologica, sociale e spirituale) della persona malata di cancro. Il Veneto si conferma terra di primati, compreso purtroppo il record per le neoplasie al seno. Insieme a Friuli-Venezia Giulia e Trentino Alto Adige condivide infatti un tasso (standardizzato) di 131 casi ogni 100.000 abitanti, contro la media italiana di 93. Queste regioni sono però in linea con il resto del Paese rispetto alle possibilità di guarire: in Italia oggi 8 donne su 10 superano il tumore, anche quando è particolarmente aggressivo. Merito soprattutto della diagnosi precoce e dei farmaci biologici mirati sul bersaglio. L’appuntamento di Negrar coinvolge tutti gli operatori che ogni giorno si confrontano con il malato di tumore: oncologi, esperti di cure palliative, psicologi, fisioterapisti e associazioni di pazienti e volontariato. Tra i relatori il prof Francesco De Lorenzo, presidente nazionale della Federazione delle Associazioni di Volontariato Oncologico (FAVO), Francesco Maria Fazio presidente dell’Associazione Nazionale Donne Operate al Seno (ANDOS).

  • Pistacchi: spuntino per cuore in forma e linea sotto controllo

    Los Angeles, 12 Mag 2011 – Avete voglia di uno snack, ma temete che la vostra linea possa risentirne? Se state valutando l’idea di mangiare dei salatini, forse sarebbe il caso di ripensarci e di sgranocchiare invece qualche pistacchio. Almeno questo è quanto sostiene uno studio apparso sul ‘Journal of the American College of Nutrition’ e condotto dai ricercatori della University of California Los Angeles Centre for Human Nutrition, secondo cui i pistacchi non solo rappresentano uno spuntino adatto per chi ha necessità di tenere sotto controllo la linea, ma fanno anche bene al cuore. ‘,’In genere si pensa che i salatini siano migliori da questo punto di vista, solo per il minore apporto calorico o il minore contenuto di grassi. Lo studio americano, invece, condotto nell’arco di 12 settimane su un campione di 52 persone in sovrappeso, ha sfatato questo mito. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi. Entrambi sono stati sottoposti allo stesso programma alimentare dietetico. Un gruppo, però, ha avuto come spuntino giornaliero 75 pistacchi, pari ad un apporto calorico di 240 calorie, mentre l’altro ha mangiato dei salatini, con un apporto di 220 calorie. Alla fine i risultati hanno mostrato che i pistacchi hanno avuto effetti migliori sull’indice di massa corporea ed hanno inoltre contribuito a migliorare la salute del cuore. Il merito è probabilmente dei grassi contenuti nei pistacchi che, per il 90% sono grassi insaturi.

  • Rimini Wellness 2011: al via la sesta edizione tra fitness e benessere

    Rimini, 12 Mag 2011 – Inizia oggi la sesta edizione della Rimini Wellness 2011. Quattro giorni dedicati al fitness, al benessere ed allo sport on stage. Quattro giorni di eventi, divisi in due maxi categorie: eventi wfun ed eventi wpro. Nello specifico gli eventi wfun prevedono 14 eventi speciali, 42 eventi fitness, 7 eventi sport, 10 eventi benessere, 3 eventi acqua, 3 eventi danza e 3 eventi certificazioni. Mentre gli eventi wpro prevedono: 1 evento riabilitazione, 1 evento thermalia, 18 eventi fitness, 3 eventi benessere, 2 eventi pilates, 3 eventi acqua e 12 eventi convegni-workshop.
    Un programma a dir poco intenso all’insegna della dinamicità e del vivere in modo sano.

  • In provincia di Grosseto agopuntura si, agopuntura no

    La scienza e la politica divise dopo che il Petruccioli di Pitigliano in provincia di Grosseto vedrà nascere un centro di medicina alternativa all’interno ospedale. Ciò in applicazione della legge regionale n. 9/2007 della Toscana che regolamenta le cure complementari.
    Non appena si è avuta la notizia si è scatenato un putiferio mediatico che ha visto immediatamente divisa la politica e la scienza sull’opportunità o meno della scelta fatta dalla regione Toscana in una materia molto spesso tacciata di scarso approccio scientifico anche se, dev’essere sottolineato che in un gran numero di casi gli ammalati che si sottopongono a trattamenti di tipo omeopatico, fitoterapico o all’agopuntura pare ne traggano effettivo giovamento.
    Per Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale”Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello”Sportello dei Diritti”, che vede di buon grado la possibilità di avviare una sperimentazione scientifica sugli effetti integrati tra medicina tradizionale ed alternativa, la polemica sollevata appare quanto mai inutile anche perché crediamo che sia giunto il momento di un sereno approccio clinico sullo studio delle medicine cosiddette alternative e l’esperimento della regione Toscana, che molto spesso si dimostra all’avanguardia in  tali scelte politiche, riteniamo possa essere utile per il resto del Paese.
    Ciò anche perché sono sempre più gli italiani che si avvicinano alla medicina complementare per la quale riteniamo comunque necessaria, o per meglio dire obbligatoria, almeno un’adeguata formazione professionale degli addetti del settore.

  • Sindrome premestruale: meno sintomi con la vitamina B

    Una percentuale molto alta di donne in età fertile (tra l’80 ed il 95%) deve fare i conti ogni mese con la cosiddetta sindrome premestruale che si manifesta con disturbi come cefalea, dolori muscolari, irritabilità, sbalzi d\’umore, tensione mammaria. Sembra però che un aiuto contro questi disturbi provenga dalle vitamine del gruppo B. La scoperta è pubblicata sul ‘Journal of Clinical Nutrition’ ed è merito di uno studio condotto su oltre 3mila donne da Patricia O. Chocano-Bedoya della University of Massachusetts.
    In particolare, secondo la ricerca, le donne che assumono tiamina (B1) e  riboflavina (B2) hanno minori probabilità (fino al 35% in meno) di  sviluppare la sindrome premestruale. La condizione, però, e che tali  vitamine siano assunte tramite gli alimenti: gli integratori non  garantiscono gli stessi benefici. La tiamina si trova in cibi come  cereali integrali, legumi, noci, mentre la riboflavina in latte, uova, carne e verdure verdi. Secondo i ricercatori è possibile che queste due vitamine del gruppo B abbiano un’influenza sui neurotrasmettitori del cervello come serotonina e dopamina, collegati alla sindrome premestruale.

  • Batteri sui carrelli del supermercato come nei bagni pubblici

    I batteri sono sempre in agguato, anche quando facciamo la spesa. Uno studio di qualche tempo fa faceva notare che spesso si tende ad essere molto attenti quando si usano i servizi igienici di bagni pubblici mentre si fa meno attenzione in altre situazioni che pure sono cause di infezioni importanti.
    Dopo la scoperta che i bancomat sono un ricettacolo di batteri al pari dei bagni pubblici, sotto accusa finiscono i carrelli del supermercato. Una ricerca dell’Università dell’Arizona, guidata da Charles Gerba, ha infatti analizzato un campione di 85 carrelli e nel 72% dei casi gli oggetti sono risultati contaminati da batteri fecali, compresi Escherichia coli. “Si utilizzano detergenti disinfettanti in bagno, ma nessuno pulisce e disinfetta regolarmente i carrelli della spesa” afferma Gerba. Alcuni ceppi di Escherichia coli sono innocui, mentre altri possono causare infezioni anche gravi. La raccomandazione rimane quella di lavarsi spesso le mani.

  • Energy drink: effetti collaterali per bambini e ragazzi

    L’assunzione di bevande energetiche da parte di bambini e ragazzi potrebbe essere lagata a seri problemi di salute, come palpitazioni, crisi epilettiche, ictus e addirittura morte improvvisa. A sostenerlo è una ricerca pubblicata sulla rivista ‘Pediatrics’ e condotta dall’Università di Miami.
    Come si legge su telegraph.co.uk, sotto accusa è il contenuto di sostanze come taurina, guaranà, ginseng e soprattutto caffeina in quantità non regolamentate. Le bibite energetiche, pubblicizzate soprattutto tra i giovani, spesso contengono il triplo, ed a volte anche di più, della caffeina presenta in una lattina di cola. Capita che i giovani ne assumano più lattine, magari combinandole con alcol. L’Università di Miami lancia l’allarme sugli effetti collaterali, soprattutto per i bambini e gli adolescenti, correlati all’assunzione di tali bevande. Si va dall’ipertensione al rischio di disturbi alimentari e patologie a carico del cuore.

  • Le cellule staminali riprogrammate possono favorire il cancro

    Forti dubbi sulle cellule staminali embrionali generate attraverso il processo di riprogrammazione genetica di cellule adulte. Secondo uno studio condotto, come si legge su Asca, da Istituto Europeo di Oncologia, IFOM, Istituto FIRC di Oncologia Molecolare e Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica, con il Dipartimento di Biologia Molecolare dell’Università di Ginevra e la Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna, tali cellule sarebbero responsabili di alterazioni del Dna capaci di facilitare l’insorgenza di tumori.
    In particolare, lo studio pubblicato su ‘Cell Death and Differentiation’, si è concentrato sul ruolo chiave di uno dei 4 geni adoperati nel processo di riprogrammazione. Si tratta del gene c-myc. Dunque tale studio getta delle ombre sul metodi di riprogrammazione delle cellule adulte che ha alimentato a lungo la speranza di nuove terapie per la cura di molte malattie.

  • Le lacrime contengono ingredienti che rendono il pianto contagioso

    Uno studio condotto su Science da Noam Sobel del Dipartimento di Neurobiologia del Weizmann Institute of Science a Rehovot ha dimostrato che le lacrime versate in condizioni di tristezza potrebbero essere contagiose. Il pianto sarebbe, quindi, non più un atto liberatorio ma un cambio fisiologico che avviene in chi annusa le lacrime.

    Già in passato altri studi avevano dimostrato che non tutte le lacrime sono uguali, facendo distinzione tra quelle versate per gioia o per dolore.

    L’esperimento è stato condotto su 24 maschi, ai quali gli esperti hanno fatto annusare le lacrime di donne commosse di fronte a film e una semplice soluzione salina.

    Pur non identificando le differenze tra lacrime vere e lacrime finte, i volontari rispondevano diversamente alle une e alle altre.

    Le lacrime vere, infatti, comportavano un abbassamento dei livelli di testosterone tanto da inibire le aree neuronali dell’eccitamento sessuale.

    Sebbene si tratti di uno studio con un piccolo campione di volontari, gli esperti non escludono la possibilità che la composizione delle lacrime possa alterare i comportamenti di chi ci è accanto.

  • Dieta vegetariana: valido aiuto per chi ha problemi renali

    La dieta vegetariana può aiutare i pazienti affetti da malattie renali ad evitare l’accumulo di livelli tossici di fosforo nell’organismo.

    E’ la conclusione di uno studio della Indiana University School of Medicine guidato da Sharon Moe e pubblicato sul Clinical Journal of the American Society Nephrology (CJASN). Questi pazienti hanno la necessità di limitare l’apporto di fosforo. Livelli elevati di fosforo infatti possono portare a malattie cardiache e nei casi più gravi alla morte.

    Come si legge su ‘The Times of India’, i ricercatori hanno studiato gli effetti della dieta vegetariana e della dieta a base di carne sui livelli di fosforo in nove pazienti con insufficienza renale cronica. Le analisi del sangue e delle urine hanno evidenziato livelli di fosforo più bassi nei pazienti a regime alimentare vegetariano.

  • La fertilità  femminile in calo

    Crescono le difficoltà per arrivare ad una gravidanza: «Età, patologie, endometriosi e fumo tra i principali ostacoli», spiegano dal centro internazionale di fecondazione assistita ProCrea

    Cala la fertilità femminile in Italia come in altri Paesi europei. Il 2009 è l’anno nel quale è stato registrato un colpo di freno al tasso di fecondità, indice statistico basato sul numero medio di figli per donna. Secondo le indicazioni dell’Istat, il tasso di fertilità totale in Italia si è assestato per l’anno scorso intorno all’1,41. Un passo indietro rispetto all’1,42 registrato nel 2008, ma di fatto uno stop alla crescita che è stata registrata dal 1995, anno in cui si è avuto il valore minimo di 1.19. Uno stop condiviso anche da Spagna, Francia, Germania, Irlanda e Portogallo. All’opposto si è comportata la Svizzera dove, invece, questo valore è passato da 1.48 a 1.50 (fonte Eurostat).

    «Siamo in presenza di un dato statistico che però affronta una duplice questione», osserva Thierry Suter, specialista in Medicina della Riproduzione di ProCrea, centro internazionale per la medicina della riproduzione con sede a Lugano, in Canton Ticino. «Non solamente la gravidanza viene sempre più posticipata, ma insorgono maggiori problemi di fertilità nella coppia».

    Infatti, l’età della donna è il primo ostacolo alla maternità. «I cambiamenti all’interno della società hanno portato le donne a ricercare un figlio dopo i 30 anni: una soglia importante per la stessa vita fertile della donna -prosegue Suter-. Se intorno ai 25 anni una donna conserva ancora tutto il suo patrimonio di ovuli, questo tende ad abbassarsi dopo i 30 per decadere dopo i 35 e avvicinarsi allo zero dopo i 40 anni».

    In questa direzione, i dati nei trattamenti di fecondazione assistita sono chiari: «Abbiamo risultati positivi, quindi una gravidanza, che superano il 50% nelle pazienti con meno di 30 anni -continua lo specialista di ProCrea-. Fino ai 36 anni i successi si assestano intorno al 40%, mentre calano al 29% nella fascia di età fino a 39 anni e crollano oltre i 40 anni».

    Accanto alla questione età, vengono registrati sempre più problemi legati alla salute riproduttiva della donna stessa. «Circa un caso su tre di sterilità femminile è provocato da una lesione delle tube, dovuta alla spirale o all’aborto o a un rapporto sessuale infetto. Anche un’appendicite può essere rischiosa», prosegue il medico. «Ci sono poi i problemi legati al peso: se è troppo o troppo poco si rischia di avere un’ovulazione saltuaria o del tutto assente. Non certo ultima l’endometriosi per la quale spesso si arriva ad una diagnosi certa dopo diversi anni, quando presumibilmente la malattia si è aggravata».

    Lo stile di vita influisce: «Le fumatrici hanno tassi di infertilità più alti, una fecondità ridotta e impiegano più tempo a concepire (in genere oltre un anno). Il fumo, infatti, è dannoso per le ovaie femminili». Anche il consumo di droghe e l’abuso alcol danneggiano la fertilità.
    «Per quanto la medicina della riproduzione abbia fatto passi in avanti, ci sono sempre dei limiti imposti dalla natura con i quali occorre raffrontarsi», conclude Suter. «A fronte dell’età, fattore vincolante ma non determinante, gli studi genetici aiutano a determinare con maggiore precisione le metodologie di intervento nella procreazione assistita, arrivando a stabilire per ogni paziente un trattamento mirato fin dalla stimolazione ormonale».

    ProCrea – Con una lunga esperienza nel campo della medicina della riproduzione, ProCrea è il maggiore centro di fertilità della Svizzera ed è un polo di riferimento internazionale. ProCrea è composto da un’équipe professionale di medici, biologi e genetisti specialisti in fisiopatologia della riproduzione. Unico centro svizzero ad avere al suo interno un laboratorio accreditato di genetica molecolare (www.procrealab.ch), ProCrea esegue analisi genetiche per lo studio dell’infertilità con tecniche d’avanguardia. La sede principale è a Lugano in via Clemente Maraini,8.

  • Prevenire la depressione in gravidanza e post partum: A Smile for Moms

    Per prevenire la depressione post partum parte la campagna la campagna ‘A Smile for Moms’, un sorriso per le donne, promossa dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da) con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero della Salute.

    La depressione port partum colpisce il 10-20% delle mamme subito dopo la gravidanza, si manifesta con crisi di pianto, cambiamenti repentini di umore, inappetenza, insonnia, assenza d’interesse nei confronti del neonato e, nei casi estremi – circa un migliaio di casi – può sfociare in un tragico epilogo. In Italia ne sono vittime circa 90mila donne ogni anno.

    La campagna è stata presentata ieri mattina con una conferenza stampa a Palazzo Chigi alla presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, del Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, del Governatore della Regione Lazio Renata Polverini, della Senatrice Emanuela Baio e del professor Claudio Mencacci.

    “Voglio invitare tutte le donne a vincere i propri timori nel parlare di depressione perinatale” dice la testimonial della campagna, Maria Grazia Cucinotta. Come spiega Claudio Mencacci, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze A.O. Fatebenefratelli Oftalmico Melloni di Milano, delle donne che soffrono di questo disturbo “soltanto il 45% riceve un aiuto efficace che si concretizza nell’ascolto, nel sostegno e nell’adeguatezza delle cure”.

    In sei centri italiani (Milano, Catania, Torino, Ancona, Pisa e Napoli) sono state definite le prime Linee Guida sulla prevenzione di questa malattia ed inoltre è stata approvata in Senato una mozione in cui si chiede al governo la presenza negli ospedali di personale preparato a gestire una depressione in gravidanza e post partum.
    Per informazioni è possibile consultare il sito www.depressionepostpartum.it, nato nell’ambito della campagna.

  • Sclerosi multipla e CCSVI: parte sperimentazione metodo Zamboni

    Dopo mesi di attesa per i tanti pazienti affetti da sclerosi multipla arriva finalmente la notizia del via libera alla sperimentazione del Metodo Zamboni.

    Il protocollo della sperimentazione promossa dalla Regione Emilia Romagna per la diagnosi e il trattamento della Ccsvi è stato infatti approvato dal comitato etico dell’ospedale di Sant’Anna di Ferrara, come riportato sul sito ufficiale ‘ccsvi-sm.org’, CCSVI nella sclerosi multipla.

    La notizia “è stata confermata dalla professoressa Aurelia Guberti, presidente dell’ organismo cui è stato affidato il compito di valutare l’ affidabilità scientifica del’indagine che coinvolgerà su tutto il territorio nazionale oltre 500 pazienti”.

    Il protocollo è organizzato in due fasi, dall’accertamento diagnostico alla “verifica dell’esito terapeutico dell’intervento cosiddetto di ‘liberazione’, che comporta la disostruzione di alcune vene della testa e del torace nei pazienti”.

    Nella battaglia per la terapia sperimentale per la cura della Ccsvi era scesa anche Nicoletta Mantovani, presidente onorario dell’Associazione CCSVI-SM. “Da ricerche e studi condotti dal professor Paolo Zamboni, chirurgo vascolare dell’Università di Ferrara, risulta che un’alterazione del circolo venoso del sistema nervoso contribuisce alla patogenesi della sclerosi multipla; una condizione che il prof. Zamboni ha appunto chiamato  CCSVI (insufficienza venosa cerebro-spinale cronica); ne sarebbero affetti circa il 95 per cento dei malati di Sclerosi multipla” è riportato in un comunicato di Maria Antonietta Farina Coscioni.

    L’intervento di angioplastica dilatativa sarebbe dunque benefico per i malati di Sm. Proprio tramite la sperimentazione si accerterà l’eventuale correlazione tra sclerosi multipla e Ccsvi.

  • Dislessia, il Senato approva la legge in via definitiva

    Una legge in aiuto dei tanti bambini dislessici e che finalmente viene riconosciuta ufficialemente dalle istituzioni. Il Senato ieri ha infatti approvato in via definitiva la legge che riconosce e definisce alcuni disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico come la dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia.

    La legge, a favore della quale sarà previsto un finanziamento di 2 milioni di euro per gli anni 2010-2011, sancisce il diritto a usufruire dei provvedimenti compensativi e dispensativi lungo tutto il percorso scolastico, compresa la carriera universitaria, e assicura la preparazione degli insegnanti e dei dirigenti scolastici.

    Alle famiglie sarà garantita la possibilità di usufruire di orari di lavoro flessibili. La legge prevede altresì che qualora non sia disponibile effettuare diagnosi presso le strutture del Servizio Sanitario Nazionale, si ha la possibilità di effettuarle presso strutture accreditate.

    Soddisfazione per l’approvazione della legge, è stata espressa in particolare dal presidente dell’AID – Associazione Italiana Dislessia, secondo cui, come si legge sul sito ufficiale, “questa legge riconosce finalmente dopo tante battaglie l’esistenza della dislessia e di altri disturbi specifici di apprendimento stimolando la scuola a individuarli precocemente e definendo i luoghi del percorso diagnostico e didattico. Stiamo già lavorando con il ministero dell’Istruzione, di cui abbiamo apprezzato la volontà di affrontare il problema, in merito alle linee guida sulla legge. Certo è che siamo solo all’inizio di un percorso che dovrà essere avviato con le scuole, soprattutto sul tema della formazione dei dirigenti scolastici e le strutture del Servizio sanitario nazionale”.
    Ora non mancane che le linee guida dal Ministero dell’Istruzione per la completa applicazione della legge.