Crescono le immatricolazioni di rimorchi e semirimorchi (+26,1%), ma UNRAE chiede al Governo interventi urgenti per sicurezza e modernizzazione
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Veicoli commerciali in tilt: ad aprile -8,1%, il comparto perde colpi
Con un parco circolante vecchio e emissioni CO₂ fuori controllo, l’Italia resta indietro: l’allarme dell’UNRAE e le misure urgenti per rilanciare la transizione green
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L’Italia guida le strade d’Europa
Claudio Andrea Gemme di Anas entra nel board strategico della CEDR: più innovazione, sicurezza e sostenibilità per la mobilità europea
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Veicoli industriali in panne: ad aprile mercato ancora giù e istituzioni assenti
La fotografia di aprile: mercato in calo dello 0,9%
Il mercato dei veicoli industriali in Italia continua a perdere colpi. Ad aprile 2025 le immatricolazioni scendono a 2.320 unità, con una contrazione dello 0,9% rispetto allo stesso mese del 2024. Un dato che conferma la fragilità di un comparto strategico per l’economia, ancora in attesa di un vero segnale di ripresa.
Il quadro generale mostra un settore in stallo, dove le poche note positive non riescono a compensare il peso delle criticità strutturali.
Crescono i leggeri, ma i pesanti affondano
Se da un lato i veicoli con massa da 3,51 a 6 tonnellate segnano un sorprendente +148,9% (da 90 a 224 unità), alimentati in buona parte dalle immatricolazioni dei veicoli BEV fino a 4,25 t, dall’altro il cuore del settore, quello dei mezzi pesanti ≥16 tonnellate, cede il passo con un crollo del 7,8%.
A peggiorare il bilancio, è la performance dei trattori stradali, che scendono del 15,2%, passando da 1.219 a 1.034 unità. Un calo verticale, a fronte di un timido +3,7% dei carri trasporto (da 786 a 815 unità). Il segmento medio-leggero (6,01-15,99 t) rimane pressoché stabile (+0,8%).
Starace (UNRAE): “Le promesse non bastano, servono azioni concrete”
A lanciare l’allarme è Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE, che commenta senza mezzi termini la situazione:
“Ad aprile prosegue la flessione del mercato, compensata solo dalla crescita dei leggeri. Ma i pesanti, soprattutto i trattori, sono in crisi profonda.”
Ma è sul fronte istituzionale che il presidente UNRAE punta il dito:
“Preoccupa la scarsa attenzione delle Istituzioni. Si parla di fondi pluriennali, ma finora nulla di concreto. Se non si agisce subito, il settore rischia un tracollo.”
Appello al nuovo Sottosegretario: “Serve un incontro urgente”
UNRAE non si limita alla denuncia, ma lancia anche un appello:
“Facciamo i nostri auguri al Senatore Iannone per il nuovo incarico da Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti. Chiediamo un incontro in tempi brevi per definire misure urgenti a favore delle imprese dell’autotrasporto.”
Il messaggio è chiaro: senza un piano strutturale, con incentivi stabili e azioni mirate, non sarà possibile salvare un settore in difficoltà cronica.
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Donne al volante: una rivoluzione silenziosa nel mercato dell’auto
Le donne conquistano sempre più spazio nel mercato automobilistico
Le donne stanno ridefinendo il panorama del mercato automobilistico italiano. Secondo l’ultima analisi di UNRAE, nel 2024 le donne rappresentano il 41,7% delle immatricolazioni di autovetture nuove, un dato in crescita rispetto al 40,6% del 2023. Anche nel mercato dell’auto usata, la presenza femminile continua ad aumentare, arrivando al 39%.
A livello territoriale, il Centro Italia si distingue per una maggiore incidenza di acquisti al femminile rispetto alle altre aree del Paese. Questa crescita evidenzia un cambiamento nelle abitudini di mobilità e nelle scelte delle automobiliste italiane.
Scelte di acquisto: modelli, alimentazione e budget
L’analisi dei dati rivela che il prezzo medio delle auto nuove acquistate dalle donne nel 2024 si è stabilizzato a 24.500 euro, un valore inferiore rispetto ai 30.600 euro della controparte maschile. Questo divario si conferma costante negli anni e si accentua nel Nord Est.
Per quanto riguarda le preferenze di mercato, le automobiliste prediligono le vetture dei segmenti A (17,4%) e B (65,3%), con un forte interesse per i SUV (50,3%), sebbene in misura inferiore rispetto agli uomini. Sul fronte delle alimentazioni, le auto ibride (HEV) hanno conquistato il primo posto con una quota del 37,9%, mentre il Gpl è salito al 15,2%. Le vetture a benzina continuano a perdere terreno, fermandosi al 37,5%, pur mantenendo una quota superiore rispetto alle scelte maschili.
L’adozione di veicoli elettrici (BEV) rimane marginale tra le acquirenti donne, attestandosi al 3%, contro il 4,5% degli uomini. Anche le plug-in hybrid (PHEV) non registrano una crescita significativa, scendendo all’1%.
Un’identità cromatica precisa: le auto scelte dalle donne
Le preferenze cromatiche delle donne riflettono un gusto ben definito. Il grigio (32,9%) è il colore più amato, seguito dal bianco (25,0%), mentre il nero (16,8%) e l’azzurro (11,0%) rimangono meno popolari. Questo trend è in linea con le scelte maschili, anche se gli uomini mostrano una preferenza ancora maggiore per il grigio (36,5%).
Chi guida il cambiamento?
A fine 2024, il 40,3% del parco auto privato circolante in Italia era condotto da donne, una cifra in continua crescita. Anche sul fronte dell’occupazione nel settore automotive, sebbene le donne rappresentino ancora solo il 19% della forza lavoro, la loro presenza è destinata ad aumentare con il progressivo cambiamento delle dinamiche di mercato.
Il futuro della mobilità femminile
L’analisi di UNRAE dimostra che il ruolo delle donne nel settore automobilistico è sempre più centrale. Il cambiamento delle preferenze di acquisto, l’adozione di tecnologie ibride ed ecologiche, e la crescita della loro presenza nel parco auto circolante delineano un futuro in cui la mobilità sarà sempre più influenzata dalle scelte femminili.
Andrea Cardinali, Direttore Generale di UNRAE, ha sottolineato come questi dati offrano una fotografia chiara dell’evoluzione della mobilità femminile in Italia, fornendo spunti preziosi per le strategie di mobilità sostenibile del futuro.
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Toyota ferma la produzione di batterie al litio: il mercato delle auto elettriche è in crisi?
Toyota blocca il progetto per una nuova fabbrica di batterie al litio
La Toyota ha deciso di rinviare la costruzione della fabbrica di batterie agli ioni di litio prevista nella prefettura di Fukuoka, in Giappone. La notizia, riportata dalla stampa nipponica, arriva come un segnale allarmante per il mercato delle auto elettriche, che sembra non crescere secondo le aspettative.
Un calo della domanda che preoccupa il settore
A pesare sulla decisione di Toyota è stata principalmente la scarsa domanda di veicoli elettrici a livello globale. Nonostante gli investimenti nel settore e le politiche di transizione ecologica, i consumatori stanno mostrando una minore propensione all’acquisto di auto a batteria rispetto alle previsioni. Le cause possono essere molteplici: dai prezzi ancora elevati alla mancanza di un’infrastruttura di ricarica capillare in molte regioni del mondo.
L’aumento dei costi frena i piani di Toyota
Oltre alla domanda inferiore alle aspettative, un altro fattore determinante nella scelta di Toyota è stato il rincaro delle materie prime e della manodopera. L’industria automobilistica sta affrontando un periodo di forte instabilità economica, con costi di produzione in continua crescita. L’azienda giapponese ha quindi preferito fermare il progetto, piuttosto che rischiare un investimento poco redditizio nel breve periodo.
Il futuro della mobilità elettrica resta incerto
Questa scelta della Toyota non significa necessariamente un disimpegno dal settore elettrico, ma evidenzia le difficoltà che le case automobilistiche stanno incontrando nella transizione dai motori termici a quelli elettrici. Il futuro della mobilità sostenibile dipenderà dalla capacità di innovare e di rendere le auto elettriche più accessibili ai consumatori.
Una decisione temporanea o un cambio di strategia?
Non è ancora chiaro se lo stop imposto da Koji Sato, presidente di Toyota, sia solo un rinvio temporaneo o se si tratti di un cambio strategico più ampio. L’azienda potrebbe riorientare i propri investimenti verso altre tecnologie, come le batterie allo stato solido o l’idrogeno, in attesa che il mercato delle auto elettriche trovi un nuovo equilibrio.
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Bruxelles allenta la stretta sulle emissioni auto
La Commissione Europea ha annunciato un’importante revisione delle normative sulle emissioni inquinanti dei veicoli, concedendo alle case automobilistiche tre anni anziché uno per conformarsi ai nuovi standard ed evitare pesanti sanzioni. La decisione, comunicata dalla presidente Ursula von der Leyen, è stata accolta con entusiasmo dal settore industriale e dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha parlato di una misura fondamentale per la sopravvivenza della produzione europea di automobili.
Un compromesso tra sostenibilità e realismo
La revisione delle regole sulle emissioni auto nasce dalla necessità di bilanciare la transizione ecologica con le difficoltà economiche del comparto automobilistico. Von der Leyen ha sottolineato che è fondamentale mantenere gli obiettivi ambientali, ma anche essere pragmatici in un momento di crisi.
Negli ultimi anni, il settore dell’automotive ha dovuto affrontare sfide senza precedenti, tra cui:
- Crisi dei semiconduttori, che ha rallentato la produzione di veicoli.
- Aumento dei costi delle materie prime, che ha pesato sui bilanci delle aziende.
- Inflazione e calo della domanda, che hanno reso più complessa la transizione verso modelli meno inquinanti.
Concedere più tempo per adeguarsi ai nuovi standard potrebbe rappresentare un punto di equilibrio tra innovazione tecnologica e sostenibilità economica.
L’industria automobilistica esulta
Le principali case automobilistiche europee, come Volkswagen, Stellantis e Renault, hanno espresso soddisfazione per la decisione della Commissione. L’allungamento dei tempi permetterà loro di:
- Investire più risorse nella ricerca di tecnologie a basse emissioni.
- Adeguare gli impianti produttivi senza rischiare chiusure o delocalizzazioni.
- Mantenere competitività rispetto ai mercati extraeuropei, dove le normative ambientali sono meno stringenti.
Anche il ministro Adolfo Urso ha celebrato la decisione, definendola una vera e propria “salvezza per l’industria automobilistica europea”.
Cosa cambia per i consumatori?
Per chi acquista un’auto, questa proroga potrebbe significare una maggiore disponibilità di modelli Euro 6 nei prossimi anni, con prezzi più competitivi rispetto alle auto elettriche o ibride. Tuttavia, rimane aperto il dibattito sull’impatto ambientale di questa scelta e sulla necessità di accelerare la diffusione di veicoli a zero emissioni.
Un rinvio strategico o un passo indietro?
La decisione della Commissione divide l’opinione pubblica. Da un lato, le associazioni ambientaliste temono che allungare i tempi di adeguamento possa rallentare la lotta contro l’inquinamento atmosferico. Dall’altro, gli esperti di economia industriale sottolineano che il settore ha bisogno di stabilità per affrontare la sfida della transizione energetica.
La domanda resta aperta: questa proroga è un’opportunità per l’automotive europeo o rischia di essere un freno all’innovazione ecologica? Lascia la tua opinione nei commenti qui sotto!
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L’automobile sapiens: come l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il mondo dell’automotive
L’automobile sapiens: il futuro della mobilità intelligente
L’automobile sapiens rappresenta una vera e propria rivoluzione nel settore automobilistico, secondo la ricerca presentata dall’osservatorio auto e mobilità della Luiss Business School. Questo nuovo concetto di veicolo, definito anche “software defined vehicle” (SDV), integra tecnologie avanzate di intelligenza artificiale (IA) per migliorare la sicurezza, ottimizzare l’esperienza di guida e rendere più semplice la gestione delle attività quotidiane.
La ricerca, intitolata “Dall’automobile sapiens, all’automobilista sapiens”, ha analizzato le reazioni, le aspettative e i timori degli automobilisti italiani verso questa tecnologia. Ne emerge un quadro interessante: oltre il 55% dei partecipanti si sente pronto a guidare un’auto intelligente, riconoscendone l’innovazione e la facilità d’uso.
Tecnologia e sicurezza: un binomio vincente
Il presidente di UNRAE, Michele Crisci, ha sottolineato come l’automobile sapiens sia un vero ecosistema tecnologico. “L’intelligenza artificiale non sostituisce il conducente, ma lo potenzia”, ha dichiarato, evidenziando l’obiettivo di ridurre gli incidenti stradali e migliorare l’efficienza della mobilità.
La sicurezza è, infatti, uno dei punti di forza di questa tecnologia: il 53,5% degli intervistati si fida delle capacità dell’IA nel prevenire incidenti, mentre il 62,3% si sente tranquillo grazie ai sistemi progettati per evitare collisioni.
Sfide e opportunità per l’intelligenza artificiale
Non mancano però le sfide. Gli automobilisti sono preoccupati per i costi di manutenzione e aggiornamento, percepiti come potenzialmente elevati dall’83,2% del campione, e per la delega completa delle decisioni, accettata solo dal 28% degli intervistati.
Tuttavia, il mercato dell’IA nell’automotive si trova in uno scenario altamente espansivo: ad oggi sono già disponibili undici piattaforme SDV, e nei prossimi due anni se ne aggiungeranno almeno altre diciotto. Questo sviluppo è trainato anche dalla crescente presenza di assistenti vocali intelligenti, come ChatGPT, Google Assistant e Alexa, ormai integrati in molti veicoli.
Un mercato in crescita
Secondo il World Economic Forum, la capacità di calcolo destinata all’IA raddoppia ogni cento giorni, e il settore automotive sta assumendo un ruolo sempre più centrale, con una quota del 17% del mercato dei semiconduttori negli Stati Uniti. Inoltre, si prevede che il giro d’affari per i sistemi di sicurezza basati su IA crescerà fino a raggiungere 6-8 miliardi di dollari entro il 2030.
Verso una mobilità intelligente e sostenibile
L’automobile sapiens non è solo un’innovazione tecnologica, ma anche un simbolo del cambiamento culturale verso una mobilità più sicura, sostenibile e personalizzata. La ricerca della Luiss Business School pone le basi per integrare l’intelligenza artificiale in molti altri ambiti, rendendo l’utente sempre più consapevole e partecipe nel processo decisionale.
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Sicilia express: il treno esperienziale esaurito in pochi minuti promette nuove corse
Un’iniziativa che unisce cultura, tradizione e accessibilità per i fuorisede siciliani
Il Sicilia Express, il treno esperienziale ideato per riportare i fuorisede siciliani a casa in occasione delle festività natalizie, ha registrato un successo senza precedenti. Nonostante i disagi legati al sistema di prenotazione online e l’elevata domanda, la Regione Siciliana promette l’arrivo di un secondo convoglio per soddisfare ulteriormente questa esigenza di mobilità.Un viaggio unico attraverso l’Italia
Lanciato dalla Regione Siciliana in collaborazione con le Ferrovie dello Stato e la start-up Treni Turistici Italiani, il Sicilia Express si propone come un’alternativa economica e culturale ai tradizionali mezzi di trasporto. Il treno partirà il 21 dicembre da Torino, attraversando l’Italia con fermate in città chiave come Milano, Bologna, Firenze e Roma, per poi giungere in Sicilia dove il convoglio si dividerà in due tratte: una diretta a Palermo e l’altra a Siracusa.
Durante il viaggio di 22 ore, i passeggeri potranno vivere un’esperienza unica: degustazioni di prodotti tipici siciliani, spettacoli con artisti locali e la compagnia di influencer che documenteranno l’avventura.
Prezzi accessibili e grande interesse
Grazie ai fondi regionali, i prezzi dei biglietti sono stati fortemente ridotti: 29,90 euro per un posto a sedere, fino a 129,90 euro per una cabina letto singola. Tuttavia, il primo click day del 3 dicembre ha creato non poche difficoltà: il sito inizialmente indicato per la prenotazione è andato in tilt, portando molti utenti a rimanere esclusi dall’acquisto. In meno di mezz’ora, tutti i biglietti erano esauriti, lasciando numerosi fuorisede delusi.
Un progetto che punta alla sostenibilità
Il Sicilia Express non è solo un mezzo per tornare a casa, ma anche un’iniziativa volta a promuovere il turismo lento e sostenibile. Durante il tragitto, i viaggiatori avranno la possibilità di ammirare paesaggi mozzafiato e di riscoprire il fascino del treno come mezzo di trasporto pratico e confortevole. L’iniziativa si aggiunge ad altre misure regionali, come il bonus caro voli, volte a rendere più accessibile il ritorno in Sicilia per le festività.
La promessa della Regione: presto un secondo treno
La Regione ha confermato l’organizzazione di un secondo convoglio per far fronte alla domanda straordinaria. “Abbiamo dimostrato che questa iniziativa risponde a un bisogno reale. Stiamo già lavorando per un’altra corsa”, ha dichiarato l’assessore alla mobilità Alessandro Aricò. Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha sottolineato l’importanza di progetti simili per supportare i siciliani che vivono lontano dalla loro terra.
Il successo del Sicilia Express evidenzia la necessità di soluzioni di trasporto più accessibili ed efficienti per i siciliani fuorisede. Iniziative come questa rappresentano un passo avanti verso una maggiore connettività tra la Sicilia e il resto d’Italia, senza tralasciare l’aspetto culturale e turistico.
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Il mercato auto in Italia nel 2024: trend, sfide e opportunità
Nei primi nove mesi del 2024, il mercato delle auto nuove in Italia ha registrato un incremento dell’1,9% nelle immatricolazioni e del 3,8% nelle richieste di finanziamento rispetto allo stesso periodo del 2023. Tuttavia, la crescita è meno marcata rispetto agli anni precedenti, segnalando criticità legate al potere d’acquisto e al crescente costo delle automobili. Il segmento dei giovani (18-29 anni) è in particolare difficoltà, con un calo del 3,1% nelle immatricolazioni e dello 0,8% nelle richieste di finanziamento, evidenziando una diminuzione nell’accesso al mercato delle auto nuove.
Il nuovo domina al Centro-Nord, l’usato si afferma al Sud
Un’analisi regionale rivela significative differenze nel comportamento dei consumatori. Il 60% delle richieste di finanziamento per auto nuove proviene dal Centro-Nord, con la Lombardia che da sola copre il 21,3%. Al contrario, il mercato dell’usato è predominante al Sud, con Sicilia, Campania e Puglia che rappresentano il 38,4% delle richieste di finanziamento per questa categoria. Questa tendenza riflette differenze socio-economiche tra le regioni, con le aree a basso reddito che optano maggiormente per soluzioni di seconda mano.
Cambiamenti nel mix di alimentazioni
Il settore automotive sta vivendo una transizione energetica, ma i risultati sono contrastanti. Le immatricolazioni di auto diesel sono diminuite del 22,8%, mentre le auto ibride continuano a guadagnare popolarità (+12,9%). Tuttavia, le ibride plug-in (PHEV) e le elettriche pure (BEV) faticano a decollare, penalizzate da incentivi limitati e insufficienti. Nel mercato dell’usato, le alimentazioni alternative stanno crescendo, sebbene con numeri ancora contenuti.
I finanziamenti: tra maxi-rate e maggiore flessibilità
Il panorama dei finanziamenti evidenzia nuove dinamiche. Per le auto nuove, si registra un incremento delle maxi-rate superiori a 20.000 euro (+22%), suggerendo un ricorso più marcato a soluzioni a lungo termine. Nel mercato dell’usato, invece, le durate superiori a 5 anni sono cresciute del 14,5%, offrendo maggiore flessibilità ai consumatori che desiderano diluire i costi.
Veicoli commerciali: prudenza e attenzione ai costi
Il segmento dei veicoli commerciali mostra un andamento più cauto. Sebbene le immatricolazioni siano cresciute del 10,6%, la propensione al finanziamento rimane bassa. La preferenza si concentra su finanziamenti di importo ridotto (fino a 15.000 euro), segno di un approccio conservativo da parte di aziende e partite IVA.
Un’analisi per il futuro
Il report semestrale dell’Osservatorio Credit & Mobility, frutto della collaborazione tra Experian e UNRAE, offre una visione chiara dei trend di mercato. La partnership tra queste due realtà consente di anticipare le tendenze e proporre soluzioni innovative per rendere più equo l’accesso al credito, promuovendo così lo sviluppo del settore automotive. -
Matteo Taverni nominato presidente del comitato veicoli commerciali di FEAC
Un nuovo capitolo per il comitato FEAC
Matteo Taverni, CEO di Truck Italia, è stato nominato presidente del comitato veicoli commerciali di FEAC (l’Associazione Europea dei Concessionari Mercedes-Benz). La nomina, ufficializzata a Barcellona durante l’assemblea generale annuale, segna un importante riconoscimento per l’Italia, rappresentata ora da Taverni nel presidium della più grande associazione di concessionari Mercedes-Benz al mondo.
FEAC: un’associazione chiave per Mercedes-Benz
FEAC è l’organizzazione che raccoglie i concessionari Mercedes-Benz di 20 Paesi, rappresentando un terzo delle vendite globali di autovetture e oltre il 75% delle vendite globali di veicoli commerciali e industriali. La nuova struttura di governance prevede un presidium di pari livello composto da cinque presidenti, fra cui Taverni, che avranno il compito di guidare l’associazione verso il futuro del settore automobilistico.
Le sfide del settore automobilistico
Nel suo discorso, Matteo Taverni ha evidenziato le principali sfide che attendono il comparto:
- Elettrificazione e nuove tecnologie;
- Cambiamenti nei modelli distributivi;
- Crescente competizione da parte dei produttori asiatici.
Taverni ha sottolineato come sarà fondamentale migliorare la customer experience attraverso i punti di forza della rete: professionalità, trasparenza e competenza, sfruttando al massimo le opportunità offerte dal digitale.
Truck Italia: un leader consolidato
Dal 2007, Matteo Taverni è alla guida di Truck Italia, azienda leader nella commercializzazione, noleggio e assistenza di veicoli commerciali, industriali, macchine movimento terra e automobili. Con oltre 40 anni di esperienza, Truck Italia opera in Toscana, Emilia-Romagna e Liguria, con sette sedi strategiche: Montelupo Fiorentino, Campi Bisenzio, Pisa, Livorno, Grosseto, Crespellano e Vezzano Ligure.
Conclusione
La nomina di Matteo Taverni rappresenta un passo importante per la rappresentanza italiana in un contesto europeo. La sua leadership porterà l’esperienza e la competenza di Truck Italia al servizio di un settore in piena trasformazione.
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Quarto calo consecutivo per i veicoli trainati: il mercato di ottobre chiude a -6,0%
Un mercato in difficoltà: i numeri di ottobre 2024
Il mercato dei rimorchi e semirimorchi continua a registrare un andamento negativo. A ottobre 2024 sono stati immatricolati 1.200 veicoli trainati, 76 unità in meno rispetto allo stesso mese del 2023, con un calo del 6,0%. Questo è il quarto mese consecutivo di flessione e il nono in dieci mesi.
Nel periodo gennaio-ottobre 2024, il mercato ha accumulato una perdita complessiva del 14,0%, con 11.413 veicoli immatricolati contro i 13.267 dello stesso periodo del 2023, per una riduzione di 1.854 unità.
La preoccupazione di Unrae: parco veicoli obsoleto
Secondo Michele Mastagni, Coordinatore del Gruppo Rimorchi e Semirimorchi di Unrae, l’età media del parco circolante in Italia è un problema sempre più grave. La riduzione delle immatricolazioni nel 2024 aggrava ulteriormente la situazione, aumentando il rischio per la sicurezza stradale e l’inquinamento ambientale.
Mastagni sottolinea la necessità di politiche governative tempestive, tra cui:
- Disincentivi all’utilizzo di veicoli obsoleti, limitando la portata e le categorie di merci trasportabili.
- Misure per garantire maggiore sicurezza e riduzione dell’inquinamento.
Incentivi strutturati per il rinnovo delle flotte
Le aziende di autotrasporto, molte delle quali in difficoltà economica, necessitano di un sostegno per adeguarsi agli standard di sostenibilità. Mastagni propone:
- Incentivi prevedibili e finanziati stabilmente per facilitare il rinnovo delle flotte.
- Strumenti che permettano alle imprese di pianificare investimenti a lungo termine senza dover affrontare misure temporanee.
Allineamento alle norme europee
Unrae propone un intervento decisivo per modernizzare il settore:
- Consentire la circolazione di complessi veicolari fino a 18,75 metri, in linea con le normative europee.
- Semplificare il Regolamento del Codice della Strada per favorire l’immatricolazione di veicoli innovativi e tecnologici, aumentando la competitività delle imprese italiane.
Mastagni conclude che tali misure sono fondamentali per rilanciare il mercato e garantire la crescita del settore.
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easyJet apre le prenotazioni per l’autunno 2025 con oltre 3 milioni di posti disponibili
La “Big Seat Release” di easyJet: voli per l’autunno 2025
easyJet ha lanciato la sua “Big Seat Release” per l’autunno 2025, mettendo a disposizione 3 milioni di posti su oltre 19.000 voli in partenza da e per l’Italia tra il 1° ottobre e il 14 dicembre 2025. Con oltre 220 destinazioni disponibili, la compagnia aerea leader in Europa offre un’ampia gamma di opzioni per soddisfare ogni tipo di viaggiatore.
Una scelta ampia per ogni esigenza di viaggio
Grazie al suo vasto network di rotte, easyJet permette di scegliere tra diverse tipologie di viaggio: relax, avventura o cultura. I clienti possono trovare mete adatte a chi cerca un periodo di rilassamento sotto il sole o una vacanza dinamica ricca di esplorazioni. Inoltre, easyJet invita a prenotare con anticipo per bloccare tariffe vantaggiose e garantirsi il proprio posto.
Le migliori destinazioni per l’autunno
La varietà di mete offerte permette di accontentare ogni gusto. Da Milano Malpensa e Napoli, i viaggiatori possono raggiungere le storiche città di Atene e Marrakech o prolungare l’estate nelle Isole Canarie, come Lanzarote e Fuerteventura. Per chi ama il mare e i fondali unici, easyJet offre voli verso il Mar Rosso con destinazioni come Sharm El-Sheikh e Marsa Alam.
Prenotazioni disponibili su easyJet.com
I voli sono già disponibili per la prenotazione sul sito ufficiale easyJet.com e sull’app mobile. Visita il sito per esplorare tutte le rotte e prenotare il tuo viaggio autunnale su misura.
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Controesodo estivo: traffico intenso ma in calo del 5% nel weekend di rientro
L’ultimo weekend di agosto: traffico e rientri
L’ultimo weekend di agosto ha visto un aumento del traffico sulle strade e autostrade gestite da Anas (Gruppo FS Italiane), con flussi particolarmente intensi nelle ore diurne e in direzione nord verso i principali centri urbani. Tuttavia, i dati mostrano una diminuzione del 5% dei transiti complessivi rispetto allo scorso fine settimana.
I numeri del controesodo
Anas ha registrato circa 2,6 milioni di transiti sulla A2 Autostrada del Mediterraneo, con un traffico in direzione nord superiore dell’80% rispetto al sud. Le tratte più trafficate includono Baronissi, con 167.000 veicoli, e Pontecagnano Faiano, con circa 255.000 transiti. Anche lungo la SS16 Adriatica e la SS1 Aurelia i flussi sono stati intensi, ma in leggera diminuzione rispetto al precedente weekend.
Le altre arterie e la mobilità notturna
Lungo la costa tirrenica e altre arterie principali, come la SS148 Pontina e la SS18 Tirrena Inferiore, il traffico ha mostrato andamenti variabili, con alcune tratte in calo e altre in aumento. La SS148 Pontina ha visto un aumento dell’8% nei transiti, mentre la SS18 ha registrato una diminuzione del 16%. Anas ha impiegato circa 2.500 risorse per garantire la sicurezza e il monitoraggio costante del traffico.
Invito ai lettori: Hai affrontato il controesodo? Condividi la tua esperienza commentando nel form qui sotto!
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Sciopero treni oggi 7 luglio 2024: disagi fino a stasera
Uno sciopero senza fasce di garanzia
Oggi, 7 luglio 2024, i viaggiatori che si spostano in treno devono affrontare una domenica di disagi a causa dello sciopero nazionale di 24 ore. Questo sciopero, che proseguirà fino alle 21:00, non prevede fasce di garanzia poiché cade in un giorno festivo.
Sindacati coinvolti e impatti sui servizi
L’astensione dal lavoro è stata proclamata da alcune sigle sindacali autonome del personale del Gruppo FS. Lo sciopero può comportare cancellazioni totali e parziali dei treni Frecce, Intercity e dei treni regionali di Trenitalia e Trenord.
Sciopero e primo esodo estivo
Questo sciopero coincide con il primo esodo estivo di luglio, creando ulteriori difficoltà per i viaggiatori. La mancanza di fasce di garanzia aggrava la situazione, rendendo difficile la pianificazione dei viaggi per molti passeggeri.
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Tragici incidenti stradali nel Parmense e nel Ferrarese
Terenzo: 83enne disabile investito da una moto
A Terenzo, in provincia di Parma, un uomo di 83 anni, disabile e su una carrozzina, è stato tragicamente investito da una moto. L’anziano è deceduto a causa dell’impatto, mentre il motociclista è stato ricoverato in ospedale con gravi ferite. Le dinamiche dell’incidente sono ancora sotto indagine, ma sembra che l’anziano fosse sul bordo della strada quando è stato colpito.
Bondeno-Scortichino: 19enne in bici travolto da un’auto
Un altro tragico incidente si è verificato sulla strada tra Bondeno e Scortichino, in provincia di Ferrara. Un giovane di 19 anni, originario del Marocco, è stato investito e ucciso da un’auto mentre era in bicicletta con degli amici. Il corpo del ragazzo è stato trascinato per diversi metri prima che l’auto uscisse di strada e si ribaltasse più volte. L’autista del veicolo è in condizioni gravissime e attualmente ricoverato.
La sicurezza stradale sotto i riflettori
Questi incidenti mettono in luce, ancora una volta, la necessità di una maggiore attenzione alla sicurezza stradale. Gli utenti della strada sono invitati a mantenere sempre alta la prudenza e a rispettare le norme di circolazione per evitare ulteriori tragedie.
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Traffico e vacanze: cinque weekend intensi
Inizio del traffico intenso
A partire da questo pomeriggio, il piano di Viabilità Italia prevede un incremento del traffico. A Roma, in particolare, si prevede un aumento della circolazione il 29 giugno, giorno della festività dei santi patroni Pietro e Paolo.
Primo grande rientro dalle vacanze
Un altro momento critico sarà domenica 28 luglio, con un picco previsto per la mattina di lunedì 29 luglio, quando si attende il primo grande rientro dalle vacanze estive.
Monitoraggio del traffico
Per gestire al meglio questi giorni di traffico intenso, il sito poliziadistato.it offrirà un monitoraggio costante sulla percorribilità delle strade e il calendario dei ‘bollini’, indicativi dei periodi di maggiore afflusso di veicoli.
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Mercato automobilistico europeo: contrazione nelle immatricolazioni a marzo
A marzo, il mercato automobilistico europeo, che comprende i paesi dell’Unione Europea, EFTA e il Regno Unito, ha riscontrato un rallentamento, con una riduzione delle immatricolazioni del 2,8% rispetto allo stesso mese del 2023. Questo decremento è stato segnalato dall’Associazione dei Costruttori Europei di Automobili (ACEA), che monitora da vicino le tendenze del settore.
In particolare, il calo ha colpito duramente il gruppo Stellantis, uno dei principali attori del mercato, che ha visto le sue immatricolazioni diminuire dell’8,6%. Questa flessione ha portato anche a una riduzione della sua quota di mercato, passando dal 17,6% al 16,5% in un anno.
Un altro segmento che ha subito un forte impatto è quello delle auto elettriche a batteria, le quali hanno registrato un decremento delle immatricolazioni dell’11,3%. Questo calo riflette la più ampia recessione del mercato e ha portato a una diminuzione della loro quota di mercato dal 13,9% di marzo 2023 al 13% nel marzo 2024.
Questa tendenza al ribasso suscita interrogativi sulle dinamiche future del settore automobilistico in un contesto di transizione energetica e di sfide economiche a livello globale.
Invito alla Comunità: Cosa pensi che queste statistiche indichino per il futuro dell’industria automobilistica? E quale potrebbe essere l’impatto delle fluttuazioni economiche sulle preferenze dei consumatori per le auto tradizionali rispetto a quelle elettriche? Unisciti alla discussione e condividi le tue riflessioni.