Le materie della seconda prova per la Maturità 2025
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha annunciato le discipline della seconda prova scritta per l’Esame di Stato 2025. Gli studenti dei vari indirizzi dovranno cimentarsi con le seguenti materie:
Liceo classico:Latino
Liceo scientifico:Matematica
Liceo linguistico:Prima Lingua e cultura straniera
Istituti tecnici – settore economico (indirizzo Turismo):Lingua inglese
Istituti tecnici – Costruzioni, Ambiente e Territorio:Geopedologia, Economia ed Estimo
Il calendario delle prove scritte e del colloquio orale
L’esame di Maturità prenderà il via il 18 giugno 2025 alle 8:30 con la prima prova di Italiano, uguale per tutti gli indirizzi di studio.
Nei giorni successivi si svolgeranno:
La seconda prova scritta, che cambia a seconda dell’indirizzo scolastico
Il colloquio orale, durante il quale gli studenti dovranno dimostrare competenze trasversali e la capacità di collegare le diverse discipline
Una prova che mette alla prova le competenze degli studenti
La seconda prova è da sempre uno degli elementi più attesi dell’Esame di Stato, poiché permette di valutare la preparazione degli studenti nella materia caratterizzante il loro percorso di studi.
Per il liceo classico, il Latino rappresenta una prova impegnativa, che prevede la traduzione e l’analisi di un testo. Gli studenti del liceo scientifico, invece, dovranno affrontare una prova di Matematica, con problemi e quesiti teorici.
Per il liceo linguistico, il test si concentrerà sulla prima lingua straniera studiata, mentre nei tecnici del settore economico e dell’edilizia, gli studenti dovranno dimostrare competenze specifiche legate al proprio indirizzo professionale.
Verso la maturità: strategie e preparazione
Con l’annuncio delle materie della seconda prova, gli studenti possono ora affinare il proprio metodo di studio per arrivare pronti all’Esame di Stato. Le settimane che precedono la Maturità saranno cruciali per:
Esercitarsi con prove degli anni precedenti
Simulare le condizioni dell’esame per gestire meglio il tempo a disposizione
Ripassare gli argomenti chiave per consolidare la preparazione
Sei uno studente alle prese con la Maturità 2025? Come stai preparando la seconda prova? Lascia un commento nel form in basso e condividi la tua esperienza.
San Marino e il diritto del mare: un caso esemplare
Mercoledì 13 novembre si terrà all’Università di Macerata un convegno dal titolo “Stati privi di litorale e il diritto del mare. Il caso della Repubblica di San Marino”. L’evento è promosso dal Centro interdipartimentale di Ricerca sull’Adriatico e il Mediterraneo (CiRAM) in collaborazione con l’Università di Roma Tor Vergata. Il convegno si pone come un’occasione per approfondire il significato del diritto del mare per stati senza sbocco al mare, come la Repubblica di San Marino, che ha recentemente ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare.
Un’opportunità di sviluppo sostenibile per piccoli stati senza litorale
La ratifica della Convenzione rappresenta per San Marino una nuova prospettiva di sviluppo economico e sostenibilità ambientale. Anche senza accesso diretto al mare, piccoli stati come San Marino possono cogliere le opportunità offerte dall’adesione a norme internazionali marittime, ampliando la propria partecipazione alla governance del Mare Adriatico.
Rafforzare la cooperazione tra Italia e San Marino
L’incontro punta anche a consolidare i legami tra Italia e San Marino, con l’obiettivo di rafforzare la collaborazione in ambiti come il diritto del mare, in precedenza poco esplorati. I responsabili scientifici dell’evento, i professori Andrea Caligiuri di UniMc e Fiammetta Borgia di UniRoma2, vedono in questa iniziativa una possibilità per valorizzare il contributo di San Marino nella gestione e nella governance delle risorse marittime.
Contributi di esperti e riconoscimento internazionale
A livello scientifico, il convegno avrà la partecipazione di esperti di diritto del mare italiani e membri dell’Autorità per l’Aviazione Civile e il Trasporto Marittimo di San Marino. Inoltre, l’evento è supportato dall’Association Internationale du Droit de la Mer (AssIDMer), a testimonianza della crescente importanza della cooperazione internazionale in questo ambito.
La lettura condivisa: uno strumento per il benessere dei più piccoli
A settembre 2024 parte un progetto innovativo che mira a promuovere la lettura condivisa come strumento fondamentale per il benessere e la crescita sana dei bambini da 0 a 6 anni. L’iniziativa, chiamata “Le Buone Abitudini”, coinvolge figure chiave come i pediatri della Società Italiana di Pediatria, gli educatori di Assonidi e gli specialisti di Nati per Leggere.
L’obiettivo principale è portare momenti di lettura condivisa negli asili nido e negli ospedali italiani, fornendo ai bambini e alle loro famiglie strumenti utili per favorire lo sviluppo cognitivo e relazionale. Il progetto aiuterà anche le famiglie a superare situazioni critiche, offrendo supporto tramite attività dedicate.
Gli eventi in programma
I primi incontri di lettura condivisa si svolgeranno a Milano il 19 settembre presso l’Asilo Nido Familosophy e il 20 settembre all’Ospedale San Paolo. Questi eventi daranno inizio a una serie di appuntamenti che si svolgeranno in tutta Italia fino alla fine dell’anno, coinvolgendo bambini, famiglie e professionisti del settore.
Benefici scientifici della lettura condivisa
Grazie agli studi scientifici nazionali e internazionali, sappiamo che la lettura condivisa nella prima infanzia offre numerosi vantaggi. Essa stimola lo sviluppo del linguaggio, migliora la comprensione e contribuisce allo sviluppo cognitivo e relazionale del bambino. Inoltre, rinforza le relazioni con i caregiver e promuove una migliore regolazione emotiva e capacità empatiche.
Durante gli eventi, gli esperti di Nati per Leggere leggeranno testi classici della letteratura infantile, coinvolgendo i bambini in attività educative e ludiche. Verranno distribuiti anche materiali informativi con QR Code per consentire ai genitori di accedere a contenuti speciali dedicati ai consigli per il benessere dei loro figli.
Le Buone Abitudini: un progetto di sensibilizzazione
L’iniziativa della lettura condivisa rientra nel più ampio progetto “Le Buone Abitudini”, lanciato nel 2023 da Bing, la Società Italiana di Pediatria e Assonidi. Il progetto coinvolge oltre 11 mila pediatri e circa 450 strutture per l’infanzia in tutto il paese, promuovendo buone pratiche come la nutrizione, il gioco all’aria aperta, le regole di igiene e la cura del sonno dei bambini.
Per saperne di più, visita il sito www.bingbunny.com: perché leggere è una cosa da Bing!
Il Comitato Docenti Sostegno (CDS) ha annunciato una manifestazione pubblica che si terrà il 4 settembre 2024 a Roma, dalle ore 15:00 alle 19:00, nei pressi del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM). Questo evento nasce come risposta alle recenti politiche educative adottate dal governo, in particolare quelle del Ministro Valditara. Secondo il CDS, queste politiche non rispondono adeguatamente alle necessità del sistema educativo italiano, mettendo a rischio la qualità dell’istruzione.
Le principali richieste del CDS
La manifestazione mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni su alcune criticità urgenti che richiedono interventi immediati e strutturali. Tra i punti critici sollevati dal CDS ci sono:
Condizione di precariato dei docenti di sostegno Molti docenti specializzati lavorano in condizioni di estrema precarietà. Nonostante l’alta competenza, continuano a svolgere incarichi di supplenza senza prospettive di stabilizzazione. Le graduatorie per le classi di concorso ADSS (Area Didattica per il Sostegno Specializzato) sono sature a livello nazionale, impedendo la costituzione di contratti di ruolo e minando la continuità didattica.
Creazione di una graduatoria permanente per il reclutamento Il CDS chiede urgentemente la costituzione di una graduatoria nazionale permanente per le classi di concorso ADMM e ADSS. Questo strumento è ritenuto essenziale per garantire un reclutamento trasparente ed equo, che valorizzi l’esperienza e la formazione dei docenti.
Formazione gratuita per i docenti Il CDS ritiene inaccettabile che i docenti debbano affrontare oneri finanziari significativi per l’aggiornamento professionale. Per questo, richiede l’istituzione di un programma di formazione gratuita, accessibile a tutti i docenti, in linea con il diritto allo studio.
Opposizione all’inserimento a pettine dei docenti con titoli esteri Il Comitato si oppone all’inserimento a pettine dei docenti con titoli di specializzazione ottenuti all’estero senza la necessaria equiparazione. Inoltre, critica l’inefficacia dei Corsi Indire e ne richiede una revisione.
Revisione dei punteggi per titoli e abilitazioni Il CDS sollecita misure correttive contro le disparità generate dai punteggi sproporzionati assegnati a titoli e abilitazioni non equiparabili, che distorcono il processo di reclutamento.
L’appello del Coordinatore Nazionale del CDS
Alessio Golia, Coordinatore Nazionale del CDS, ha sottolineato l’urgenza della situazione: “La condizione attuale è critica. Le politiche governative stanno creando una frattura profonda tra docenti e istituzioni, aggravata dai costi esorbitanti che i docenti devono sostenere per la loro formazione.”
Un invito a partecipare
Il CDS invita tutti i docenti, le famiglie, gli studenti e i cittadini a unirsi alla manifestazione. È l’occasione per esigere una scuola equa, che valorizzi merito e competenze, riflettendo i valori democratici e costituzionali. Partecipare significa sostenere il diritto a un’istruzione di qualità per tutti.
Le richieste di modifica non rappresentano tutti i docenti
In riferimento all’articolo pubblicato con la dicitura “Comitato che rappresenta le istanze di migliaia di docenti specializzati sulle attività di sostegno“, vogliamo precisare che le richieste poste non rispecchiano la totalità dei docenti, ma solo una parte. Noi docenti abilitati e specializzati sul sostegno abbiamo investito mesi di formazione intensa con orari sovrumani e un impegno di studio significativo.
E’ quanto si legge in una nota inviata da docenti abilitati e specializzati sul sostegno
La difesa della nostra formazione e dei nostri sacrifici
“Ci dissociamo completamente dalle richieste fatte nell’articolo pubblicato. La maggior parte di noi ha fatto enormi sacrifici in termini di tempo, risorse economiche e impegno di studio, sostenendo due prove concorsuali durante la chiusura scolastica. È quindi lecito che il punteggio derivante dalla nostra abilitazione sia riconosciuto.” continua la lettera.
Continuità didattica e qualità dell’insegnamento
“L’articolo afferma che la revisione dei punteggi e della tabella dei titoli è cruciale per preservare la continuità didattica e la qualità dell’insegnamento per gli alunni con disabilità. Tuttavia, tutti coloro che hanno completato questi percorsi abilitanti si inseriranno in prima fascia sostegno come docenti specializzati sul sostegno, garantendo così la continuità didattica senza alterare le graduatorie.”
Importanza della formazione continua
“Abbiamo scelto consapevolmente di partecipare ai bandi di concorso emanati dalle diverse università italiane, comprendendo la necessità di costante formazione e aggiornamento nella professione docente. Siamo consapevoli delle difficoltà di chi non ha potuto o voluto cogliere questa opportunità, ma ogni ordinanza passata ha sempre garantito un punteggio aggiuntivo per l’abilitazione su materia.”
La validità dei corsi di abilitazione
“I corsi di abilitazione offerti dalle università sono seri e impegnativi, fornendo una formazione trasversale e non settoriale. Riteniamo fondamentale dissociarci dalle illazioni sulla serietà dei corsi. Le richieste di sospensione dei punti e le mobilitazioni non hanno senso e non possiamo accettarle. Rispettare chi si è formato e ha fatto sacrifici è cruciale.”
Il Comitato Docenti di Sostegno (CDS) denuncia l’indignazione della categoria verso i provvedimenti adottati dal ministro Valditara. Le nuove politiche creerebbero precarietà e metterebbero a rischio l’inclusione degli alunni con disabilità.
Gli squilibri nella valutazione dei titoli
Punti per i corsi abilitanti: una questione controversa
Secondo il CDS, l’ordinanza ministeriale attuale prevede un massimo di 36 punti per i corsi abilitanti da 30 CFU, creando disparità tra i docenti di materie specifiche e quelli di sostegno. Questa situazione favorisce alcuni docenti in modo arbitrario e mette a rischio la qualità dell’educazione inclusiva.
La richiesta del CDS
Il CDS chiede la sospensione della valutazione dei titoli abilitanti per le graduatorie di sostegno ADMM e ADSS. Propone una rimodulazione del punteggio per i corsi da 30 CFU, equiparandolo a quello del percorso TFA sostegno.
Percorsi abbreviati e qualità della formazione
Critiche ai corsi “light” dell’INDIRE
Il Comitato esprime preoccupazione per i percorsi abbreviati dell’INDIRE, che compromettono la qualità della formazione dei docenti. Questi corsi, previsti nel Disegno di Legge 71/2024, non garantiscono una preparazione adeguata e potrebbero abbassare gli standard dell’istruzione italiana.
La necessità di soluzioni a lungo termine
Il CDS sostiene che affidarsi a sistemi formativi esteri non risolve il problema della carenza di docenti specializzati in Italia. Invita il governo a promuovere politiche a favore degli atenei italiani, evitando soluzioni temporanee e disomogenee.
La professionalità dei docenti di sostegno sotto esame
Il rischio delle preferenze dei genitori
Secondo il Comitato, il nuovo provvedimento che permette ai genitori di scegliere l’insegnante di sostegno mette in discussione la professionalità dei docenti. Secondo Alessio Golia, coordinatore del CDS, questa misura compromette la trasparenza e l’imparzialità del sistema di reclutamento.
L’appello del CDS
Il Comitato chiede un intervento ministeriale urgente per correggere le disparità e tutelare i bisogni educativi degli alunni più vulnerabili. Confidano in una revisione delle decisioni prese, per garantire equità e qualità nell’istruzione inclusiva.
Il Coni Campania e il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Napoli Federico II hanno firmato oggi un protocollo d’intesa.
Obiettivi della collaborazione
L’accordo mira a indagare il ruolo dello sport nella creazione e accumulazione di capitale umano e sociale, oltre che nello sviluppo delle comunità di Napoli e della Campania. Questo settore, ancora poco esplorato, offre numerose opportunità di ricerca e sviluppo.
I protagonisti dell’iniziativa
Alla firma erano presenti importanti figure istituzionali: il presidente del Coni Campania, Sergio Roncelli, il direttore del Dipartimento di Studi Umanistici della Federico II, Andrea Mazzucchi, il professore di economia politica e teoria dello sviluppo umano Marco Musella, il direttore della Scuola Regionale dello Sport Antonino Chieffo e il delegato Coni di Napoli Agostino Felsani. Questi rappresentanti faranno parte del Comitato di coordinamento previsto dal protocollo.
Dichiarazioni delle autorità
“Il Coni è una presenza costante in ambito educativo e ritengo che l’unione delle competenze sia fondamentale,” ha dichiarato Sergio Roncelli. Andrea Mazzucchi ha aggiunto: “È importante che Coni e università dialoghino. Nel nostro dipartimento abbiamo tante competenze che sono a disposizione del mondo dello sport.”
Napoli Capitale Europea dello Sport 2026
La collaborazione si inserisce in un contesto favorevole, dato che Napoli sarà Capitale Europea dello Sport nel 2026. Questo evento offre un’occasione unica per trasformare la città in un polo di ricerca e innovazione a livello nazionale e internazionale.
Il progetto “Inclusi. Dalla scuola alla vita, andata e ritorno” ha inaugurato una svolta significativa nel supporto ai giovani con disabilità, introducendo la figura del Mentor, un ruolo educativo pensato per facilitare il passaggio delicato dall’istruzione alla vita lavorativa autonoma. Questa iniziativa, selezionata da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, sta cambiando il panorama dell’inclusione in Italia.
Sono stati già formati i primi 10 Mentor in Italia. Questi professionisti, tra cui educatori, insegnanti, psicologi e assistenti sociali, provengono da diverse città italiane come Milano, Cremona, Napoli, Salerno, Ascoli Piceno e Senigallia, e hanno coinvolto attivamente 70 giovani con disabilità.
Il programma di formazione del Mentor copre otto ambiti fondamentali, quali il benessere fisico, emozionale e materiale, l’autodeterminazione, lo sviluppo personale, le relazioni interpersonali, l’inclusione sociale, i diritti e l’empowerment. Questo approccio multidimensionale permette di personalizzare gli interventi a seconda delle esigenze individuali di ciascun giovane, mirando a migliorare significativamente la loro qualità di vita e a promuovere una maggiore inclusione sociale.
La figura del Mentor è cruciale non solo per orientare i giovani verso le professioni più adatte a loro, ma anche per assistere nelle prime fasi dell’inserimento lavorativo, facilitando la mediazione con le aziende per garantire un equilibrio ottimale tra le esigenze del datore di lavoro e le capacità del nuovo impiegato.
Roberta Tardi e Federica Lauritti, due dei Mentor formati, condividono entusiasticamente l’importanza del loro ruolo: Tardi sottolinea il valore formativo del Mentor, mentre Lauritti racconta la sua esperienza con due sorelle gemelle, illustrando come il progetto abbia iniziato a influenzare positivamente la loro vita e quella delle loro famiglie.
“Inclusi” non solo ha introdotto una soluzione innovativa per il supporto ai giovani con disabilità, ma ha anche creato una rete di collaborazione tra diverse organizzazioni del Terzo settore, dimostrando come l’unione di forze diverse possa portare a risultati straordinari.
Partecipa alla discussione: Credi che l’introduzione di figure professionali come i Mentor possa fare la differenza nella vita dei giovani con disabilità? Condividi la tua opinione e esperienze sul tema dell’inclusione.
L’investimento delle famiglie italiane nelle ripetizioni private per i propri figli è in costante crescita. Secondo i dati raccolti dall’”Osservatorio ripetizioni private”, che ha esaminato le testimonianze di un campione di sei mila studenti di scuole medie e superiori, circa uno studente su cinque, anche senza insufficienze, ha frequentato corsi di ripetizione nell’ultimo anno.
La spesa media per studente per queste lezioni supplementari è stata di circa 450 euro, segnando un incremento del 10% rispetto all’anno precedente. Questo dato riflette una tendenza crescente alla ricerca di supporto esterno per migliorare o consolidare le competenze scolastiche, indipendentemente dalla presenza di difficoltà accademiche evidenziate da insufficienze in pagella.
Questo trend è indicativo di un cambiamento nel panorama educativo, dove le ripetizioni non sono più viste solo come un rimedio alle difficoltà scolastiche, ma anche come un mezzo per migliorare le performance e prepararsi meglio alle sfide accademiche future.
Vi invitiamo a condividere questo articolo o a commentare qui sotto per discutere le vostre esperienze e opinioni riguardo l’utilizzo delle ripetizioni private e il loro impatto sull’istruzione degli studenti italiani.
In una sala affollata della Chiesa di Maria Santissima Immacolata di Salerno, sabato 6 aprile diventerà la cornice di un momento cruciale per molti giovani aspiranti al mondo della medicina. Lì, infatti, oltre 3.000 candidati in tutta Italia avranno l’opportunità di cimentarsi in una simulazione rigorosa del Test di Medicina e Chirurgia, un’anticipazione fedele del test ministeriale.
In un ritorno alle origini, quest’anno segna l’adozione della modalità cartacea per la prova, arricchita dall’introduzione di una vasta banca dati di 3.500 quesiti. Un’opportunità non solo di esercizio, ma di orientamento grazie alla correzione collettiva post-test, guidata con maestria dai docenti di Testbusters.
L’evento di sabato a Salerno rappresenta solo una delle oltre 30 simulazioni gratuite previste in tutta la penisola, un’iniziativa pensata per offrire agli studenti un barometro delle proprie competenze e delle aree su cui concentrare ulteriori sforzi.
Le novità introdotte dal Ministero quest’anno, come la banca dati accessibile agli iscritti venti giorni prima del test, rendono la preparazione una sfida complessa. Per questo, Testbusters si impegna a fornire agli studenti gli strumenti per navigare al meglio tra le acque delle domande d’esame, facendo leva sulla pratica e sull’approfondimento teorico.
I risultati dell’indagine condotta da Testbusters evidenziano un panorama studentesco attento e determinato: la maggioranza degli intervistati punterà su un approccio bilanciato tra studio delle materie e esercizio pratico sulle domande, comprese quelle della banca dati. Un segnale che il desiderio di eccellere e di superare il test è forte, così come la consapevolezza che solo un impegno costante e mirato può portare al successo.
L’appuntamento del 6 aprile a Salerno non è solo una prova, ma un passaggio fondamentale nel percorso di ogni aspirante medico, un momento di confronto, crescita e preparazione alla sfida ufficiale. Un’occasione per sentirsi parte di una comunità di studio che guarda al futuro con determinazione e speranza.
Promossa da Mondeggi Bene Comune con il sostegno di Unione Buddhista Italiana
Dalle tecniche base della viticoltura e olivicoltura biologiche ai corsi di apicoltura e orticoltura; dai laboratori di falegnameria e ceramica per adulti e bambini alle lezioni per costruire un pollaio o imparare a panificare con i grani antichi. Sono solo alcuni degli appuntamenti della quinta edizione della Scuola Contadina ospitata nella tenuta di Mondeggi, in località Bagno a Ripoli (FI), promossa dall’associazione Mondeggi Bene Comune.
Novità di questa edizione è il coinvolgimento di Unione Buddhista Italiana che, in coerenza con il principio dell’interdipendenza e del prendersi cura alla base del pensiero buddhista, sostiene il progettograzie ai fondi dell’8xmille.
Tutti gli incontri della Scuola Contadina sono gratuiti e pensati per chi lavora nei campi e vuole aggiornarsi sulle nuove tecniche, ma anche per chi si avvicina per la prima volta al mondo dell’agricoltura e al lavoro della terra, per interesse personale o perché vuole avviare un’attività. L’obiettivo è la condivisione dei saperi e delle tecniche di lavorazione della terra per avvicinare i partecipanti alle buone pratiche contadine e fornire loro gli strumenti per l’autodeterminazione alimentare nella scelta di un’agricoltura attenta al tessuto ecologico, economico e sociale del territorio.
Il ciclo di incontri è composto da una serie di giornate di formazione tenute da circa 30 docenti esperte ed esperti in agronomia, ricerca e ingegneria ambientale, falegnameria, viticoltura e olivicoltura e distribuite nei fine settimana fino a maggio 2024.
Numerosi gli appuntamenti in calendario, per esempio il 27 e 28 gennaio Susanna Sarno ed Eva Einsereich, rispettivamente agronoma e contadina progettista, affrontano il tema di grande attualità delle differenze di genere nel mondo dell’agricoltura con due giorni di lezioni teoriche e pratiche sull’uso degli attrezzi manuali e macchine agricole.
Il 24 e 25 febbraio gli amanti dell’olio possono partecipare al corso di olivicoltura per apprendere le tecniche di potatura e cura di un’oliveta e produrre un olio EVO di qualità e, al termine delle giornate, è prevista una degustazione di olii.
Il 24 febbraio Pietro Benciolini, apicoltore professionista, spiega le tecniche basi dell’apicoltura e il 29 aprile, insieme all’agronomo e apicoltore Duccio Palchetti, è in programma la visita di un apiario (ai partecipanti vengono forniti i dispositivi di protezione necessari).
Il 16 e 17 marzo sono dedicati ai laboratori di falegnameria, per adulti e per bambini, e ceramica.
Chi desidera progettare e gestire un pollaio multi-avicolo, familiare o professionale, può partecipare al corso “Galline felici” in calendario il 6 aprile.
Il 27 e 28 aprile si tiene il corso di panificazione con cereali resistenti che comprende anche una degustazione guidata di pane e pasta.
La Scuola Contadina si conclude il 4 maggio con “Malattie della vite. Tecniche di monitoraggio e gestione per un vigneto sano e produttivo. Selezione del germoglio e prodotti innovativi”, una lezione dedicata alle tecniche di viticoltura più innovative per avviare a mantenere un vigneto sano e produttivo.
“La scuola contadina risponde a un’idea di rinascita contadina, di un rapporto incarnato, diretto, materiale con la terra.” Racconta Silvia Francescon, responsabile dell’Agenda Ecologia di Unione Buddhista Italiana, che si occupa di ambiente ed ecologia profonda. “Una scuola aperta, luogo di incontri e relazioni, di scambio di saperi antichi e pratiche evolutive. Una scuola libera, gratuita, che intende connettere attraverso la rigenerazione. Una scuola che fonda le proprie radici nel concetto di non separazione e che dedicherà ampio spazio alla trasformazione ecologica dei suoli, del pensiero e delle comunità. Un progetto in evoluzione, che ambisce a formare insegnanti per l’ecologia del presente e del futuro, con uno sguardo aperto al mondo e alla compartecipazione dell’esperienza dei movimenti contadini e dei popoli indigeni provenienti da più parti della terra”.
Gli incontri si svolgono nella Tenuta Mondeggi (Bagno a Ripoli, Firenze): circa 200 ettari di cui 60 di vigneto, 10mila piante di olivo, 60 ettari di seminativo, una villa medicea del XIV secolo e otto case coloniche. La Tenuta è gestita dall’associazione Mondeggi Bene Comune che, 10 anni fa, ha avviato un’esperienza di comunità diffusa di contadine e contadini che lavorano e si prendono cura della terra in sinergia e condivisione, condividendo anche i prodotti coltivati nell’ottica dell’autodeterminazione alimentare.
A Tavullia, Pesaro Urbino, da gennaio a giugno il progetto di Asini Bardasci finanziato dalla Chiesa Valdese
Nei contesti rurali, nelle periferie, nei meandri della provincia, i giovani spesso avvertono una distanza nel perseguire i propri sogni e nel prendere in mano il proprio destino. È proprio per invertire questa tendenza che nasce “Minore a Chi?!”, progetto in partenza il 20 di gennaio presso Vallegaudia, spazio creativo e residenza artistica di Tavullia (PU), gestito dall’associazione culturale Mestieri Misti.
Ideatore del progetto Filippo Paolasini,fondatore dell’associazione Asini Bardasci che, grazie al finanziamento dalla Chiesa Valdese, punta ad offrire un’opportunità gratuita a tutti i giovani desiderosi di esplorare le arti teatrali e i mestieri che vi gravitano attorno.
Attraverso sei intensivi fine settimana, i giovani partecipanti avranno l’opportunità di immergersi nel mondo delle arti sceniche con l’accompagnamento di tutor di rilievo artistico nazionale. L’obiettivo è trasformare la passione in possibile professione, aprendo le porte alla professionalizzazione delle proprie abilità artistiche.
Ma il progetto non si limita solo ai giovani. “Minore a Chi?!” mira a creare uno spazio inclusivo per diverse fasce della comunità, pensionati, anziani e “nuovi arrivati”. Vallegaudia si fa hub culturale immerso nella natura, aperto a diverse espressioni artistiche e al dialogo con la campagna circostante.
«Minore a chi?! è il nostro antidoto alla tendenza sempre più massiva di dividere la società tra vincenti e perdenti, tra protagonisti e marginali, tra grandi e piccoli – racconta Paolasini – Un laboratorio alle arti sceniche per iniziare, giocando, ad avvicinarsi al mondo degli “adulti”. Non un semplice laboratorio di teatro, ma la vera e propria simulazione di cosa ruota dietro un prodotto artistico teatrale che dovrà essere rappresentato. Il questi 6 weekend infatti – continua Paolasini – tutor di rilievo artistico nazionale come Tonio de Nitto di Factory Teatro, Lapi Lou de La Scala di Milano, Max Mugnai light designer di Fortebraccio Teatro e tanti altri ancora, racconteremo il mondo della scena, della costruzione scenotecnica, dell’audiovisivo, le luci teatrali, fino al costume di scena e le tecniche di scrittura, anche con il linguaggio moderno dell’intelligenza artificiale».
Grazie al finanziamento ottenuto, una parte dello spazio rurale attorno alla residenza di Vallegaudia sarà arricchito da un chiosco con una struttura in ferro rivestita da piante rampicanti, non solo decorative ma anche funzionali. Questo spazio naturale servirà come mini-teatro e mini-scenario, offrendo un ambiente protetto per esperienze intime e raccolte.
Le attività si svolgeranno da gennaio a giugno, (20 e 21 gennaio, 10 e 11 febbraio, 24 e 25 febbraio,16 e 17 marzo, 27 e 28 aprile, 25 e 26 maggio) e culmineranno in una residenza conclusiva, dove, dal 10 al 16 giugno, verrà realizzato lo spettacolo finale.
Per facilitare la partecipazione, il progetto offre un servizio di trasporto gratuito dalla stazione di Pesaro a Vallegaudia nei giorni di attività.
Per informazioni e iscrizioni, è possibile contattare la segreteria di Asini Bardasci tramite telefono o email (339 4518693 / segreteria.asinibardasci@gmail.com).
Ai corsi di italiano, sarà possibile anche dei corsi extra per dare agli studenti la possibilità di una immersione totale nella lingua e nella cultura italiana:
La Sicilia in bocca (programma di cucina siciliana)
Bere dalla coppa di Ulisse (programma di degustazione dei vini)
Camminare sulle orme di Polifemo (programma di trekking)
Tuffarsi nel mare di Nettuno (programma di immersioni subacquee)
Brevetto scuba diving Nadd-Europe
Il battesimo del mare (prima esperienza di immersione subacquea)
Ceramica siciliana
La scuola offre anche 2 programmi speciali per un’immersione davvero totale nella nostra lingua e nella nostra cultura:
La scuola GIGA-INTERNATIONAL HOUSE è all’avanguardia nella glottodidattica e nell’insegnamento delle lingue straniere ed è un centro di riferimento per tutta la Sicilia.
Il Dipartimento di italiano per stranieri sarà direttore da Alessandro Adorno, già fondatore della prima scuola di italiano in Sicilia. La oltre trentennale esperienza del direttore nel settore dell’insegnamento della lingua e cultura italiana e nella diffusione e promozione dello studio dell’italiano in Italia, sia a livello nazionale che internazionale, sono un’ulteriore garanzia di qualità ed eccellenza nei corsi di italiano per stranieri, oltre ai vari accreditamenti e riconoscimenti.
La scuola è infatti riconosciuta con Presa d’Atto dal Ministero della Pubblica Istruzione (oggi, MIUR), da International House World Organization, da vari Landes in Germania per il Bildungsurlaub e dal CSN in Svezia. Inoltre, la scuola è anche Centro di Esami DITALS, la Certificazione in Didattica dell’Italiano come Lingua Straniera.
I corsi di italiano sono organizzati secondo un approccio e metodologia fortemente comunicativista che mette lo studente al centro dell’apprendimento e ha come scopo primario la comunicazione reale ed un uso attivo della lingua piuttosto che la conoscenza passiva di mere regole grammaticali
La missione del Dipartimento di italiano per stranieri, oltre all’insegnamento dell’italiano come lingua straniera è quello di offrire ai propri studenti un’esperienza di vita reale in Sicilia e un soggiorno linguistico durante il quale scoprire il grande patrimonio culturale in Sicilia ed esplorarne luoghi storici, siti archeologici ed eventi artistici per conoscerne in profondo Storia, Arte e Cultura affinché il soggiorno-studio in Sicilia diventi un’esperienza di vita per la vita!
INIZIATIVA DI SENSIBILIZZAZIONE SULL’IMPORTANZA DEL CORRETTO CONFERIMENTO DELLE PILE ESAUSTE
Oltre 1.000 i ragazzi vicani coinvolti dal progetto di Erion Energy ed Ancitel Energia e Ambiente in collaborazione con SuperEco s.r.l.
2 gli istituti aderenti all’iniziativa, per un totale di 6 plessi
Vico Equense, 4 dicembre – Sono più di mille i ragazzi degli istituti scolastici del Comune di Vico Equense che partecipano a “Energia al Cubo”, l’iniziativa promossa da Erion Energy, il Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei Rifiuti di Pile e Accumulatori (RPA), ed Ancitel Energia e Ambiente, in collaborazione con SuperEco s.r.l., per sensibilizzare gli adulti di domani sull’importanza del corretto conferimento e del riciclo delle pile esauste.
Il progetto, che prende il via oggi, prevede un ciclo di incontri formativi (dal 4 al 7 dicembre) nelle 65 classi dei 2 istituti primari e secondari di primo grado aderenti, nel corso dei quali esperti del settore spiegheranno ai giovani studenti l’importanza di una corretta raccolta differenziata delle pile portatili. La campagna, infatti, ha tra i suoi obiettivi quello di incrementare la raccolta di questa tipologia di rifiuto che per sua composizione, se non gestita correttamente, rappresenta un potenziale danno per l’ambiente.
A tutti i ragazzi verrà inoltre consegnata, insieme ad alcuni quaderni per imparare giocando i principi dell’economia circolare, una scatolina gialla per raccogliere tutte le pile esauste che si trovano disperse in casa (come nei cassetti, ad esempio) per poi portarle a scuola. Grazie alla collaborazione con SuperEco s.r.l., all’interno di ogni plesso scolastico, infatti, verranno posizionate colonnine per la raccolta che resteranno a disposizione dei ragazzi e delle loro famiglie, anche dopo la conclusione della campagna prevista per il 25 febbraio 2024.
A questa opportunità di raccolta straordinaria è, inoltre, associato un concorso che coinvolge tutti gli istituti partecipanti e che prevede l’assegnazione di un premio – buoni da utilizzare per l’acquisto di materiale scolastico – ai tre plessi che avranno raccolto il maggior quantitativo, in peso, di pile.
Energia al Cubo, progetto creato nel 2022 per iniziativa di Erion Energy, nasce dalla volontà del Consorzio di sensibilizzare i cittadini e incrementare la raccolta delle pile esauste, rifiuti che ognuno di noi tiene in casa e che, per le piccole dimensioni, finiscono spesso dimenticati nei cassetti (il 70% degli italiani le tiene in casa, anche una volta scariche). Lo scorso anno l’iniziativa, che era rivolta a tutta la cittadinanza, ha coinvolto 26 Comuni italiani, per un totale di oltre 770.000 cittadini, facendo registrare un aumento medio del conferimento di RPA del 30% rispetto all’anno precedente nello stesso periodo di tempo.
“Energia al Cubo ha tra i suoi obiettivi principali quello di ispirare consapevolezza anche grazie alla creazione di spazi educativi dedicati ai temi della sostenibilità. Ecco perché, per questa seconda edizione del progetto, abbiamo concentrato le attività di formazione nelle scuole primarie e secondarie di primo grado. Pensiamo sia importante, per crescere cittadini consapevoli, fornire occasioni e momenti per conoscere, imparare e anche ‘mettersi all’opera’ – spiega Laura Castelli, Direttore Generale di Erion Energy. – La raccolta delle pile esauste, e quindi il loro riciclo, rappresenta un tassello fondamentale del modello circolare. Dobbiamo iniziare a vedere i rifiuti come risorse e non come scarti e in questo, siamo certi, che possiamo imparare ancora moltissimo, proprio dai più piccoli”.
“Questo progetto rappresenta un contributo essenziale per la tutela dell’ambiente e la gestione sostenibile delle risorse. – ha dichiarato Peppe Aiello, Sindaco di Vico Equense – Pile e accumulatori, se non smaltiti correttamente, possono rilasciare sostanze nocive nell’ambiente, compromettendo la qualità dell’aria, dell’acqua e del suolo. In questo senso coinvolgere attivamente in questa pratica ragazzi e studenti è di vitale importanza, poiché contribuisce non solo alla formazione di cittadini consapevoli, ma anche alla creazione di una cultura ambientale basata sulla responsabilità individuale e collettiva. Educare le nuove generazioni sul corretto smaltimento delle pile rappresenta un atto concreto per preservare anche la nostra Città e per formare cittadini consapevoli e impegnati nella salvaguardia del nostro ambiente”.
Erion Energy è il Consorzio, senza scopo di lucro, costituito dai e per i Produttori di pile e accumulatori per assolvere in modo sicuro, conveniente e ambientalmente sostenibile agli adempimenti previsti dalle norme comunitarie e nazionali per il fine vita dei loro prodotti. Il Consorzio si impegna a sostenere un modello economico circolare in cui anche i Rifiuti di Pile e Accumulatori possano essere identificati non come scarti, ma come risorse. Erion Energy fa parte di Erion, Sistema multi-consortile no profit di Responsabilità Estesa del Produttore operante in Italia che rappresenta attualmente oltre 2.500 aziende e ne garantisce l’impegno verso l’ambiente, l’economia circolare, la ricerca e l’innovazione tecnologica.
Solo per il percorso educativo dal nido all’università si spendono circa 135 mila euro
Milano resta la città più cara per gli studenti fuorisede, ma in termini relativi l’inflazione colpisce di più il Sud (Bari +14,2% e Napoli +7,7%)
Se a ottobre 2022 educare un figlio in Italia dal nido all’università costava in media 130 mila euro, quest’anno si è arrivati a una media di 135 mila euro (+3,7%), complici gli elevati livelli di inflazione.
A seconda del percorso formativo-tipo individuato da Moneyfarm (che varia in base alle scelte personali e ovviamente alle disponibilità economiche di ciascuna famiglia), il costo totale di educare un figlio va da un minimo di 55 mila fino a un massimo di 730 mila euro, con un incremento totale tra i 2.200 e i 38.000 euro rispetto al 2022.
Tra i 4 percorsi formativi-tipo costruiti da Moneyfarm è il secondo (“STEM”), che mira a dare una formazione scientifica completa a registrare l’incremento maggiore rispetto allo scorso anno.
Tradotto in costi aggiuntivi, il caro istruzione peserà sui bilanci degli italiani 100 euro in più all’anno per chi sceglie il percorso standard, 210 euro in più per il percorso New Age, 270 euro per il percorso STEM e addirittura 1.900 euro per l’extra lusso.
Le sole spese per l’istruzione, escluse le attività extra-curriculari, incidono sul bilancio di una famiglia con a disposizione 30mila euro netti all’anno (2500 al mese) per il 9% (nel caso del percorso standard), per il 16% (percorso STEM) e per il 29% (percorso New Age).
Sono i costi dell’istruzione superiore ad aver registrato il maggior aumento rispetto al 2022 (+8,9% in media), con punte del +22% per il percorso STEM, dove pesano soprattutto i costi dei corsi necessari a sviluppare le nuove competenze in materia di Intelligenza Artificiale.
Frequentare l’università da fuorisede a Bari e Napoli costa, rispettivamente, il 14,2% e il 7,7% in più rispetto al 2022, nonostante in assoluto le cifre siano ben lontane dal record di Milano, la città italiana più cara per i fuorisede.
Milano, 2 novembre 2023 – A pesare sul bilancio degli italiani nel 2023 è anche il “caro istruzione”: in un solo anno il costo di educare un figlio in Italia, dal nido all’università, è passato da una media di 130.000 euro a 135.000 euro, con un aumento del +3,7%.
Lo calcola Moneyfarm, società di consulenza finanziaria indipendente con approccio digitale, che, a partire dal suo studio condotto un anno fa su un paniere di 160 attività educative con focus sulla città di Milano, ha voluto quantificare l’impatto dell’inflazione sul costo dell’educazione dei figli, dove per “educazione” si intende, oltre all’istruzione scolastica e universitaria, anche lo studio delle lingue straniere, le attività sportive o ludico-ricreative e l’acquisizione di abilità digitali. Insomma, una formazione a 360 gradi, fondamentale per lo sviluppo di competenze trasversali che possano rispondere alle richieste di un mercato del lavoro in continua evoluzione. È bene precisare che ai fini della ricerca sono stati considerati esclusivamente i costi delle attività educative, senza calcolare i costi di mantenimento generali di un minore come vitto, spese mediche o trasporti.
In media il costo delle 160 attività che fanno parte del paniere monitorato da Moneyfarm è aumentato rispetto allo scorso anno del 5,6%. Per garantire a un figlio tutti gli strumenti più adeguati a rendersi indipendente e crescere professionalmente, i genitori sono disposti a uno sforzo economico notevole, ma oggi devono fare i conti anche con l’inflazione: educare un figlio nel 2023 richiede tra i 55.000 e i 730.000 euro (contro i 53-700 mila euro di ottobre 2022). Questa spesa può variare considerevolmente in base agli obiettivi e alle inclinazioni personali del figlio oltre che, ovviamente, alle disponibilità economiche di ciascuna famiglia.
Per questo motivo, Moneyfarm ha individuato quattro percorsi formativi-tipo:
Percorso standard: 55.300 euro (+4,2% rispetto al 2022)
Prevede, oltre all’istruzione pubblica dal nido alle superiori, anche un ciclo di 5 anni all’università statale e una quantità limitata di attività formative extra-curriculari, come lezioni di inglese online (dai 6 ai 16 anni), l’acquisto di almeno un device elettronico e attività ludico-sportive come gruppi scout (8-15 anni), teatro (5-15 anni), calcio (10-18 anni) e palestra (18-22 anni). Tra tutte le voci di costo, quella decisamente più alta è l’università, considerata qui non da fuorisede, ma a Milano e pubblica: per un totale di 22.499 euro.
Percorso scientifico-tecnologico (STEM): 100.000 euro (+5,8% rispetto al 2022)
Obiettivo del percorso Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics) è quello di dare una formazione improntata alle discipline scientifiche. Prevede, oltre all’istruzione pubblica dal nido alle superiori (incluso il doposcuola fino alle scuole medie), anche un ciclo di 5 anni all’università statale e diverse attività extra-curriculari come lezioni di inglese online dai 6 ai 16 anni (circa 900 euro all’anno), gruppo scout, corso di musica bi-settimanale (6-12 anni), arrampicata (6-14 anni, con una spesa di 400 euro all’anno), abbonamento in palestra (14-20 anni) e l’acquisto di un device elettronico, a cui si aggiunge un corso di informatica di base e di coding avanzato (circa 590 euro per 20 lezioni) e, una novità rispetto allo studio dello scorso anno, un corso di intelligenza artificiale e machine learning (che da solo costa 2.000 euro). Anche in questo caso l’università, statale e da fuorisede presso l’Università di Padova, rappresenta il costo più impegnativo da sostenere: 61.672 euro.
Percorso “New Age”: 169.400mila euro (+2,6% rispetto al 2022).
Questo percorso riflette un’idea precisa dell’educazione come apprendimento basato sull’esperienza (es. Metodo Steiner, Montessori o Reggio Emilia). Il profilo New Age prevede, dopo scuole dell’infanzia private (con rette annuali dagli 8.800 ai 15.000 euro per il nido e dai 5.325 ai 15.350 euro per la materna) un’istruzione pubblica dalle elementari fino alle superiori (incluso il doposcuola fino alle medie) e un ciclo universitario di cinque anni all’università statale (da fuorisede, all’Università di Padova). A fare la differenza rispetto al percorso standard e STEM sono soprattutto le attività extra-curriculari e, in particolare, lo studio delle lingue straniere che, con lezioni private di inglese e cinese e vacanze studio all’estero, da solo richiede un esborso di 35.000 euro complessivi.
Percorso extra lusso: 730mila euro (+5,5% rispetto al 2022).
Prevede un’istruzione interamente privata e internazionale, dal nido all’università, unita a un lungo curriculum di attività extra-scolastiche, tra cui un corso di inglese al British Council dai 5 ai 18 anni (con una spesa di 1.740 euro per 90 ore di lezioni), lo studio di una seconda lingua come lo spagnolo (8-16 anni), vacanze studio (6-16 anni) coronate da un intero anno scolastico all’estero: il tutto per un totale di 63.400 euro. Sul percorso complessivo pesano, seppur meno dell’istruzione, anche le attività socio-relazionali: un corso di musica (dai 5 ai 16 anni), esperienze di volontariato all’estero dai 14 ai 18 anni, uno sport individuale (5-15 anni) e lezioni private con un personal trainer dai 16 ai 20 anni, per un totale di oltre 31.500 euro. Qui la scelta accademica merita un discorso a parte: per il profilo di studi più sofisticato, Moneyfarm considera un percorso universitario internazionale presso un ateneo privato a Londra (Bachelor of Arts alla University College London e master alla London School of Economics, per un totale di 286.000 euro, inclusi vitto e alloggio) o negli Stati Uniti, dove i costi sono insostenibili per la maggior parte dei portafogli (per una laurea di quattro anni più un master di due alla Columbia di New York ci vogliono 595.000 euro, inclusi vitto e alloggio).
Mantenendo questi quattro profili e le relative voci di spesa invariate rispetto alla ricerca dello scorso anno e aggiornando i costi, Moneyfarm è riuscita a stimare l’impatto dell’inflazione in un solo anno sui vari percorsi: ad aver registrato l’aumento maggiore (+5,8%) è stato il percorso STEM, seguito da quello extra lusso (+5,5%), da quello standard (+4,2%) e, infine, da quello New Age che, forse a sorpresa, ha registrato l’aumento di prezzo minore rispetto al 2022 (solo +2,6%).
Elementari, medie o superiori: quale fase del ciclo scolastico costa di più?
È interessante rilevare l’impatto dell’inflazione anche in base alla fase del ciclo di studi: sono i costi dell’istruzione superiore ad aver registrato l’aumento maggiore rispetto all’anno scorso (+8,9% di media), con punte del +22% per il percorso STEM, dove si passa da 10.900 euro a quasi 13.300 euro per via delle nuove competenze richieste in materia di Intelligenza Artificiale. L’inflazione ha colpito duramente anche l’istruzione elementare (+6,9% di media), un dato ancora più allarmante se si considera che l’aumento più significativo è stato registrato dalla scuola primaria pubblica, che ha subito un incremento di costi del +10,3%, passando dagli 8.765 euro dello scorso anno agli attuali 9.671. A mettere a segno i rincari più contenuti è il profilo New Age, dove i costi per le scuole dell’infanzia di partenza già molto elevati (43.900 euro nel 2022) sono rimasti sostanzialmente stabili (+0,1%), mentre elementari, medie e liceo hanno registrato rispettivamente un aumento del +5%, +3,3% e +5,6%.
I fortunati genitori che possono scegliere per il proprio figlio un percorso extra lusso, quest’anno andranno incontro a un aumento record dell’istruzione universitaria (+7,9% rispetto allo scorso anno): un’istruzione di eccellenza presso un ateneo londinese costerà quest’anno oltre 20.000 euro in più rispetto al 2022, arrivando a toccare i 286.000 euro per cinque anni.
L’impatto dell’inflazione sui bilanci delle famiglie
Il caro istruzione dovuto all’inflazione si traduce in un segno meno per i bilanci delle famiglie italiane con figli, che, nel 2023, si troveranno ad affrontare un costo aggiuntivo pari a 100 euro per chi sceglie il percorso standard, a 210 euro per il percorso New Age, a 270 per il percorso STEM e a 1.900 euro per il percorso extra lusso.
Il costo di educare un figlio, che ricordiamo include solo le attività educative e non esaurisce i costi legati al mantenimento di un minore, comporta una spesa di 2.750 euro annui per il percorso standard, di 5.000 euro per il percorso STEM e di 8.500 euro per il percorso New Age. Ipotizzando un reddito netto disponibile per una famiglia di 30.000 euro all’anno, è facile calcolare come l’istruzione pesi sul bilancio familiare per il 9% (se si sceglie il percorso standard), per il 16,7% (se si sceglie il percorso STEM) e arrivi a toccare il 28% dello stipendio per la famiglia che sceglie il percorso New Age.
Milano la più cara per i fuorisede, ma al Sud l’inflazione pesa di più
In termini assoluti la voce di spesa più pesante resta quella per l’università, che va dai 22.499 euro del percorso standard ai 286.145 del percorso extra lusso. Una variabile che incide profondamente sui bilanci degli italiani è la scelta di mandare i figli a studiare “fuori sede”, in Italia o all’estero, sostenendo costi aggiuntivi rispetto alla retta universitaria per vitto, alloggio e pocket money. Sommando le voci di spesa che uno studente fuorisede dovrebbe sostenere per 10 mesi (escludendo il periodo della pausa estiva) in 5 città italiane e 2 straniere, emerge un quadro piuttosto sconfortante, soprattutto per il Sud Italia: studiare da fuorisede a Bari e Napoli costa, rispettivamente, il 14,2% e il 7,7% in più rispetto al 2022, nonostante in assoluto le cifre siano ben lontane dal record di Milano, la città italiana più cara per gli universitari fuorisede.
Città
Università
Percorso
Costo totalecon vitto e alloggio
Aumento sul 2022
Milano
Pubblica
Triennale + magistrale
80.435 euro
+3,32%
Padova
Pubblica
Triennale + magistrale
61.670 euro
+2,42%
Napoli
Pubblica
Triennale + magistrale
58.200 euro
+7,66%
Bari
Pubblica
Triennale + magistrale
58.670 euro
+14,2%
Roma
Privata
Triennale + magistrale
115.288 euro
+3,75%
Londra
Privata
BA + MSC in Finance
286.145 euro
+7,86%
New York
Privata
Undergrad + MBA
595.641 euro
+4,2%
Elaborazione dati Moneyfarm
L’importanza della pianificazione finanziaria
La corsa dell’inflazione non sembra volersi fermare: il dato di settembre relativo all’Italia, pubblicato dall’Istat, è del +5,3% su base annua. Come abbiamo visto, questo aumento generalizzato del livello dei prezzi non risparmia neppure la spesa per l’istruzione, ma, d’altro canto, rinunciare a garantire ai propri figli un’educazione di qualità e in linea con le loro inclinazioni non è un’opzione praticabile. Dall’istruzione dipende il futuro professionale delle prossime generazioni e ogni scelta deve essere ponderata con anticipo. Il lato positivo è che i genitori nondovranno affrontare tutte le spese subito, ma avranno a disposizione circa vent’anni tra l’asilo nido e l’ingresso nel mondo del lavoro del proprio figlio:questo orizzonte temporale di lungo termine dà loro il vantaggio di poter pianificare una strategia di investimento efficiente, magari affidandosi al parere professionale di un consulente finanziario, che aiuti la famiglia ad analizzare la propria situazione patrimoniale e a dare il giusto valore al tempo.
Simulazione pratica su un orizzonte temporale di 10 anni
Immaginiamo di impostare un piano di investimento con una soluzione bilanciata: partendo da una somma iniziale di 5.000 euro e associandovi un piano di accumulo di 100 euro al mese, si potrebbero ottenere dopo 10 anni circa 25.000 euro (ipotizzando un rendimento lordo annuo del 6,45%). A seconda delle esigenze, la pianificazione finanziaria permette dunque di individuare la soluzione più adeguata, in termini di strumenti finanziari e di livello di rischio, per raggiungere l’obiettivo prefissato.
Davide Cominardi, Investment Consultant Manager di Moneyfarm, ha commentato: “È innegabile: diventare genitori capovolge le prospettive di una coppia non solo dal punto di vista emotivo, ma anche finanziario. Cambiano le priorità di spesa e quello che prima poteva essere investito in viaggi o divertimenti deve, come prima cosa, servire a costruire il futuro del proprio figlio. Purtroppo, oggi i genitori devono fare i conti anche con l’inflazione, per questo non lasciare i propri risparmi fermi sul conto corrente, ma adottare una pianificazione finanziaria di lungo termine, investendo in strumenti in linea con il proprio profilo di rischio, è fondamentale. Solo così i genitori possono essere pronti ad accompagnare finanziariamente, senza stress, il proprio figlio dall’infanzia all’età adulta”.
Roma 31 Ottobre 2023 – Il Consiglio Direttivo dell’Agenzia Nazionale per la Valutazione dell’Università e della Ricerca ha approvato il Bando che regola lo svolgimento della Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) per il periodo 2020-2024. Ne dà notizia il Presidente dell’Anvur, Prof. Antonio Felice Uricchio, che sottolinea come “La Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR), giunta alla sua quarta edizione, è un fondamentale strumento per promuovere e stimolare la qualità delle attività di ricerca nel Paese e migliorare le scelte compiute dalle Istituzioni nel reclutamento dei ricercatori e nelle progressioni di carriera”. Nella predisposizione del nuovo Bando, che introduce alcune significative novità, si è tenuto conto, non solo del dibattito in corso a livello internazionale sulla riforma della valutazione della ricerca per rendere operative le Linee Guida che il Ministro dell’Università della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha adottato con il Decreto del 1° agosto 2023, ma anche delle numerose sollecitazioni pervenute a seguito della consultazione pubblica che ha coinvolto la comunità scientifica, le istituzioni e i principali portatori di interesse. Il Ministro Anna Maria Bernini sottolinea come “Il Bando viene pubblicato in anticipo di un anno rispetto a quanto avvenuto in passato e prima della fine del periodo di valutazione. Un aspetto di particolare importanza che consente alle Istituzioni valutate di conoscere per tempo i criteri che guideranno la valutazione stessa. Tra le più importanti novità sono da segnalare le regole alla base della valutazione, che prevedono anche un ampliamento della tipologia di prodotti presi in considerazione”. La Vicepresidente dell’ANVUR e Delegata alla valutazione della ricerca, prof.ssa Alessandra Celletti, sottolinea invece come “Dopo la precedente edizione della VQR 2015-2019, con questo nuovo Bando VQR, si consolida e cresce l’attenzione alla valutazione delle attività di valorizzazione della conoscenza, alla capacità di attrazione di fondi competitivi internazionali e alla valorizzazione delle infrastrutture di ricerca nazionali”. Questo Bando, che riguarderà quasi 200.000 prodotti della ricerca, circa 1.000 casi di studio per la valorizzazione della conoscenza e i progetti competitivi internazionali che le Università italiane si sono aggiudicate nel periodo 2020-2024, si avvierà all’inizio del 2025. Il Ministro Bernini conclude sottolineando come “questo Bando migliora anche la valutazione dei dottorati di ricerca, sui quali stiamo concentrando i nostri sforzi”.
Il Consiglio dei Ministri ha dato oggi il via libera al Disegno di Legge che introduce significative novità nel sistema educativo. Tra le principali modifiche:
Nuova Filiera Formativa Tecnologico-Professionale: Si istituirà una filiera formativa dedicata alla tecnologia e alle professioni. Questo rappresenta un importante passo avanti nell’offerta di percorsi di istruzione di alta qualità in questo settore.
Revisione del Voto in Condotta: Il voto in condotta acquisirà una maggiore importanza nella valutazione complessiva degli studenti. Questa modifica rafforza l’importanza del comportamento e dell’etica scolastica. Inoltre, verrà ripristinato alle medie.
Debito Scolastico per il Voto 6: Con l’introduzione di questa riforma, ottenere un voto di 6 in condotta comporterà l’accumulo di un debito scolastico.
Il Ministro dell’Istruzione, Valditara, ha sottolineato che questa riforma rafforza l’istruzione tecnica, considerandola “un canale di serie A”. La revisione del voto in condotta è stata progettata per responsabilizzare gli studenti e riconferire autorevolezza ai docenti nel processo educativo.
Domani, 21 giugno, l’azienda parteciperà ai Career Day 2023 di UniGe per incontrare e far conoscere KRUK Italia a tutti gli studenti partecipanti
KRUK Italia, parte del gruppo internazionale esperto nella gestione e nel recupero del credito è alla ricerca di nuovi talenti da inserire nel suo organico e proprio per questo ha deciso di partecipare ai Career Day 2023 dell’Università di Genova.
Domani, 21 giugno,KRUK Italia sarà presente presso la Biblioteca Universitaria di Genova, in via Balbi 40, con il suo stand per incontrare e conoscere gli studenti che potranno fare un colloquio conoscitivo, lasciare il loro CV o semplicemente informarsi sull’azienda. In questo momento, KRUK Italia è alla ricerca di studenti e laureandi nelle seguenti discipline: Computer Science, Giurisprudenza, Amministrazione, finanza e controllo, Ingegneria Gestionale e Computer Engineering. Saranno comunque accettate e prese in considerazione le candidature di studenti provenienti da percorsi di studio differenti.
“Siamo parte del territorio ligure da ormai 8 anni, per questo è importante per noi essere presenti all’evento. Tanti talenti di questa regione e dei territori limitrofi hanno trovato lavoro presso KRUK Italia, e con noi sono cresciuti. Siamo sicuri che tra i giovani studenti dell’Università di Genova ci sarà qualcuno che, passando dal nostro stand, vorrà presentare la propria candidatura. Siamo costantemente alla ricerca di nuove risorse provenienti da qualsiasi percorso di studio che in azienda si possano specializzare: grazie a programmi di mentorship, coaching e affiancamento, i talenti in azienda hanno l’opportunità di accrescere le loro competenze e poter fare carriera” afferma Marta Magnani, HR Manager di KRUK Italia “In Italia siamo presenti a La Spezia con la sede operativa principale, a Milano e infine a Cesena con gli uffici di AgeCredit. Il Career Day di UniGe sarà per noi una bella occasione di incontro e confronto con giovani potenziali risorse, che speriamo di poter impiegare per costruire un futuro insieme!”
Il Gruppo KRUK, nato in Polonia nel 1998, oggi opera in 7 paesi con oltre 3.000 dipendenti situati in Centro, Est e Sud Europa. Dal 2015 in Italia,le sedi italiane sono velocemente passate da 5 dipendenti a oltre 400 divisi tra La Spezia,Milano e Cesena, dove si trova AgeCredit, parte del gruppo KRUK e dedicata al servicing. KRUK Italia è un’azienda internazionale e giovane, come testimonia l’età media delle risorse interne, di 38 anni. Attenta al work life balance dei collaboratori, al rafforzamento della presenza sul territorio e all’inclusione: su 354 dipendenti 212 sono donne, tra cui 30 in ruoli manageriali sui 49 totali. Inoltre, KRUK Italia per rafforzare l’attenzione nei confronti dei propri dipendenti mette a disposizione corsionline e annualmente crea un piano di formazione: nel 2022 sono state 13.448 le ore di formazione erogate, trend che l’azienda intende rispettare anche nel 2023.
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