Secondo Unimpresa, l’evento porterà 690 milioni di euro solo in Campania e potrebbe trasformare il Sud in un hub internazionale per turismo e nautica
Un evento globale, un’occasione irripetibile per Napoli
L’America’s Cup 2027 rappresenta per Napoli e la Campania non solo un grande evento sportivo, ma un’opportunità economica senza precedenti. Secondo le stime del Centro studi di Unimpresa, l’indotto complessivo per la sola Campania potrebbe superare i 690 milioni di euro, con benefici diffusi anche nel resto del Mezzogiorno. La competizione, che si svolgerà per la prima volta in Italia, richiamerà tra 1,5 e 1,7 milioni di visitatori, di cui oltre 400.000 stranieri attesi specificamente per l’evento velico.
Turismo, spese e organizzazione: il motore dell’impatto diretto
La spesa turistica diretta stimata si attesta a 370,5 milioni di euro, grazie ai pernottamenti, alla ristorazione e ai trasporti. A ciò si aggiungono 70 milioni di euro legati all’organizzazione locale dell’evento e 21,6 milioni di eurospesi dai team sportivi, per un impatto diretto che supera i 462 milioni. Napoli accoglierà le regate tra Castel dell’Ovo e Posillipo, mentre le basi operative saranno localizzate a Bagnoli, al centro anche di un importante piano di riqualificazione urbanistica.
Investimenti e fornitori: l’effetto indiretto che moltiplica il valore
Il potenziale impatto indiretto dell’evento è quantificato in 165 milioni di euro, grazie agli investimenti infrastrutturali pubblici e privati e al coinvolgimento di oltre 300 fornitori locali per servizi come catering, sicurezza, trasporti. Inoltre, l’effetto indotto, legato alla circolazione del reddito generato, vale 62,7 milioni di euro, portando il totale dell’impatto economico a quasi 690 milioni di euro.
Un’eredità duratura: turismo, lavoro e innovazione nel lungo periodo
Come accaduto per Valencia nel 2007, anche Napoli potrebbe trasformare questa occasione in un rilancio strutturaledel territorio. L’esposizione mediatica mondiale, con un potenziale di crescita del 10% degli arrivi turistici, potrebbe generare 400 milioni di euro all’anno per un decennio. L’evento sarà inoltre volano per la blue economy, attirando fino a 100 milioni di euro in investimenti privati nei settori della cantieristica, formazione e tecnologie innovative.
Il ruolo del Mezzogiorno e i rischi da non sottovalutare
L’effetto si estenderà al resto del Sud Italia, con 100-150 milioni di euro attesi da forniture interregionali e 50-100 milioni dal turismo diffuso in Costiera Amalfitana, Sicilia e Puglia. Tuttavia, Unimpresa avverte: il moltiplicatore economico più basso del Mezzogiorno e i rischi legati ai tempi della bonifica di Bagnoli potrebbero compromettere parte dei benefici. Cruciale sarà quindi la gestione efficiente delle risorse e la capacità di Napoli di dimostrarsi all’altezza delle grandi capitali internazionali.
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