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Alimentazione. Per i giovani il pasto non è momento di condivisione

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Da sempre mettersi a tavola non significa semplicemente mangiare ma riunirsi, condividere, parlare, socializzare. Da diversi anni la televisione ha sostituito le conversazioni a tavola e il sedersi diventa sempre più un fatto meccanico e necessitato dal bisogno primario di cibarsi.
Con l’avvento del digitale, spesso i giovani oltre la televisione accompagnano i pasti con il telefonino e le chat.
Una conferma che le nuove generazioni non considerano più il pasto come momento di condivisione arriva dalla sesta edizione dell’Osservatorio Nestlé-Fondazione ADI che ha intervistato 50.000 persone e ha concluso che per il 59% dei partecipanti mangiare sia sinonimo di convivialità. Il 33% dei giovani, invece, concepisce il pasto come mero bisogno fisico.
Dall’indagine emerge che l’84% dei giovani non salta mai i pasti. Gli under 14, sono i più attenti. L’85% degli under 18, invece, non salta mai la colazione.
Giuseppe Fatati, presidente della Fondazione ADI e coordinatore scientifico della ricerca ha dichiarato che “Le difficoltà iniziano quando si tratta di passare dal concetto di pasto come mero nutrimento e appagamento dello stomaco all’idea della tavola come momento di condivisione e convivialità“.

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