Il cuore del mondo si ferma: è morto papa Francesco
Il mondo intero si è risvegliato con una notizia che lacera l’anima: è morto Papa Francesco. Alle ore 7.35, come annunciato dal cardinale Kevin Farrell, il Vescovo di Roma è “tornato alla casa del Padre”. Con queste parole, la Santa Sede ha dato l’annuncio ufficiale della scomparsa di un uomo che ha saputo incarnare la semplicità, la misericordia e la fraternità come pochi altri nella storia della Chiesa cattolica.
Un pontificato segnato da umiltà e coraggio
Papa Francesco, nato Jorge Mario Bergoglio, ha scelto fin dal principio un nome che indicava il cammino che avrebbe intrapreso: quello della sobrietà, del servizio e della vicinanza agli ultimi. Il suo magistero è stato segnato dalla denuncia delle ingiustizie sociali, dalla difesa dei più deboli e da un incessante invito alla conversione ecologica e spirituale.
I messaggi del Papa argentino, spesso pronunciati con parole semplici ma profondissime, hanno parlato direttamente al cuore della gente. Dai migranti alla cura della casa comune, dalla pace nei territori martoriati alla riforma della Chiesa, Francesco ha percorso sentieri coraggiosi, anche a costo di incomprensioni e critiche.
Il cordoglio della Chiesa e dei leader mondiali
Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della CEI, ha parlato di un momento di “grande sofferenza per tutta la Chiesa”, chiedendo che in tutte le chiese d’Italia si suonino le campane in segno di lutto e si favoriscano momenti di preghiera collettiva. Anche il Patriarca di Mosca ha espresso profondo dolore, ricordando il Papa come promotore del dialogo tra cattolici e ortodossi.
Dall’Europa all’America Latina, dall’Asia all’Africa, le reazioni dei capi di Stato e delle autorità religiose sono state unanimi. Roberta Metsola lo ha definito “il Papa del popolo”, Ursula von der Leyen ha elogiato la sua umiltà, Meloni ha parlato di “un grande uomo”, Zelensky di un promotore di pace, Trump e Rubio di un faro spirituale per l’umanità.
Il dolore dei fedeli e la sospensione degli eventi pubblici
La notizia ha travolto i fedeli raccolti in Piazza San Pietro per le celebrazioni del Lunedì dell’Angelo. Sgomento e lacrime per chi, appena il giorno prima, lo aveva visto sorridere sulla papamobile. “Era uno di noi”, dicono molti, confermando ancora una volta la percezione di un pontefice vicino, accessibile, umanissimo.
In segno di rispetto, la Lega Serie A e la FIGC hanno sospeso tutte le partite previste, incluse quelle di Serie B e C. Anche le celebrazioni del Giubileo proseguiranno in forma più sobria, mentre sono state rinviate le canonizzazioni previste.
Una vita al servizio dell’umanità
Le parole dell’imam di Al-Azhar, che ha definito Francesco “un’icona di umanità”, testimoniano l’impatto planetario del suo pontificato. La fratellanza con il mondo islamico, le aperture verso le religioni orientali, il coraggio nel condannare le guerre e i crimini ambientali: Papa Francesco ha rotto barriere, unito popoli, offerto speranza.
Anche il presidente Sergio Mattarella ha sottolineato come Francesco abbia rappresentato un punto di riferimento morale e spirituale per l’Italia e per il mondo, e che il suo messaggio di pace e cooperazione non debba andare disperso.
L’ultimo saluto e la memoria eterna
Questa sera, nella Cappella di Santa Marta, si terrà il rito della constatazione della morte, come previsto dall’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis. Mercoledì è prevista la traslazione della salma nella Basilica Vaticana per l’omaggio dei fedeli. L’ultimo saluto a un uomo che ha scelto di essere pastore più che principe, servo più che sovrano.
Le sue parole e il suo esempio continueranno a risuonare nelle coscienze: “Tutto si rivela nella misericordia, tutto si risolve nell’amore misericordioso del Padre”. Così diceva, e così lo ricorderemo.
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