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Oggi sciopero dei medici, veterinari e dirigenti sanitari per 24 ore

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Comparto sanitario in agitazione nella giornata di oggi. Medici, veterinari e dirigenti del Servizio Sanitario nazionale sono in sciopero per 24 ore per protestare contro i deinvestimenti nella sanità, il blocco dei contratti e il peggioramento generale delle condizioni di lavoro, complice anche, tra l’altro, la legge di bilancio 2018.

Lo sciopero è stato indetto dai sindacati Anaao Assomed,Cimo, Aaroi-Emac, Fp-Cgil Medici e Dirigenti SSN, Fvm Federazione Veterinari e Medici, Fassid Aipac- Aupi – Simet – Sinafo -Snr, Cisl-medici, Fesmed, Anpo-Ascoti-Fials Medici, Uil).

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Previste manifestazioni in varie città d’Italia tra le quali si evidenzia il sit-in organizzato alle 11 presso il Ministero dell’Economia.

Secondo quanto si apprende da un comunicato stampa congiunto i sindacati:

“denunciano i contenuti della legge di bilancio 2018 all’esame del Parlamento, in quanto reiterano politiche sempre meno orientate all’obbligo di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini, secondo principi di equità e sicurezza, ed escludono con pervicacia la sanità pubblica dalla ripresa economica in atto fino a renderla non più sostenibile se non dalle tasche dei cittadini;
condannano la assenza di segnali di attenzione ai medici, ai veterinari ed ai dirigenti sanitari dipendenti del Ssn, al valore ed al peso del loro lavoro, alla importanza dei loro sacrifici nella tenuta del servizio sanitario;
stigmatizzano lo stallo del rinnovo del contratto di lavoro, dopo 8 anni di blocco legislativo, che contribuisce alla mortificazione del ruolo, della autonomia, della responsabilità professionale ed al peggioramento di condizioni di lavoro insostenibili a fronte di livelli retributivi fermi al 2010;
deplorano l’assenza di politiche nazionali a favore di una esigibilità del diritto alla tutela della salute dei cittadini omogenea in tutto il Paese, nel rispetto dell’art. 32 della Costituzione, in una logica di federalismo sanitario di abbandono;
additano le poltiche degli ultimi governi come responsabili di quel fallimento del sistema formativo che sta,contemporaneamente, desertificando ospedali e territori e condannando alla precarietà ed allo sfruttamento decine di migliaia di giovani.”

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