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Estate e macchie della pelle: come evitare di peggiorarle con l’esposizione al sole

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Milano, 28 luglio 2015 – Finalmente al sole. Estate e mare, sono sinonimo di relax. Pelle e ossa ne hanno bisogno per rigenerarsi ma se l’epidermide ha qualche problema anche di vecchia data, causato da esposizioni precedenti, bisogna prendere qualche precauzione in più. Il sole può rappresentare un pericolo per couperose, herpes, vitiligine, tatuaggi, capillari, cicatrici e macchie solari.

[easy_ad_inject_1]Proprio queste ultime, se non tenute sotto controllo, possono subire un evidente incremento dopo l’esposizione solare e creare problemi anche di natura psicologica. Erroneamente si crede che queste macchie siano determinate soltanto dai raggi del sole, la realtà però è che pur avendo l’esposizione solare una forte influenza, esse sono da attribuire ad un processo rallentato di rinnovamento cellulare dell’epidermide e a problemi ormonali.

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In primis quindi è necessario fare molta attenzione, a partire dai mesi in cui le radiazioni solari sono più forti, dalla primavera a fine estate. E’ necessario utilizzare una protezione solare adeguata, molto alta, e cercare di evitare l‘esposizione nelle ore centrali, dal momento che le macchie tenderanno a ripresentarsi anche dopo tanto tempo. Proprio le macchie più resistenti rappresentano un cruccio per molte donne. Oggi però, grazie alla chirurgia estetica non ablativa, diversi sono i rimedi che permettono di ridurle drasticamente e di evitare che se ne formino altre. “La terapia domestica è quella che, se seguita correttamente, da i risultati migliori.

Si utilizzano creme a base di idrochinone, da far confezionare in farmacia con una concentrazione di principio attivo dal 2 al 4%, rigorosamente prescritte dal medico o dermatologo. All’idrochinone si possono aggiungere, in percentuali variabili, i retinoidi topici – spiega Antonella Castaldo, medico chirurgo perfezionato in chirurgia plastica ed estetica negli Stati Uniti – La crema si mette la sera sulle macchie, in genere da settembre a marzo. Poi si può passare a cosmetici leggermente esfolianti. Per migliorare l’effetto è utile assumere integratori a base di antiossidanti per due-tre mesi. Gli effetti sono visibili a due settimane di distanza dall’inizio della cura”.

Un altro trattamento a cui si può ricorrere è il peeling. “Il peeling è un trattamento esfoliante, di solito a base di acido tricloracetico a bassa concentrazione o di acido glicolico, che permette di schiarire la parte macchiata. Vengono usati anche peeling con acido piruvico o retinoico”. È però necessario scegliere con cura il medico a cui rivolgersi, avverte la Castaldo: “Se non viene fatto da un dermatologo esperto è possibile che il peeling provochi un’accentuazione delle macchie o lasci cicatrici. Naturalmente non bisogna esporsi al sole o a lampade UV per tutta la durata del trattamento.”. Ci sono poi trattamenti di ultima generazione, come lo Skin Balance System, il laser Q-Switched, crioterapia, il laser co2, la diatermocoagulazione a radiofrequenza.

Lo Skin Balance System, altro trattamento di grande efficacia, combina un’azione superficiale, svolta da peeling leggeri, con una più profonda, legata alla penetrazione di principi attivi mirati. Sulla base di una valutazione clinica, integrata da un check up cutaneo, il medico propone un trattamento personalizzato. “La seduta si articola in tre fasi: peeling, maschera trans-dermica per pelli con tendenza alla pigmentazione, preparata con agenti specifici e una miscela di oligopeptidi, e applicazione di una crema depigmentante studiata in base alle esigenze della pelle, che la paziente potrà portare a casa per continuare il trattamento.

È un trattamento indicato per i melasmi e l’efficacia dura sino a che si ha l’accortezza di non esporsi al sole senza le adeguate protezioni”, spiega la Castaldo. È necessario sottoporsi ad almeno tre sedute, una alla settimana. In seguito una seduta di mantenimento ogni due o tre mesi.
Il laser Q-Switched, è caratterizzato da un impulso di potenza elevata ma di breve durata, che colpisce il bersaglio senza danneggiare il tessuto circostante.

“È adatto per il trattamento di lentigo solari e a macchie senili. Il trattamento è efficace già dalla prima seduta. Dopo il trattamento è consigliabile applicare creme antibiotiche e lenitive. Non si segnalano particolari effetti collaterali, a parte un po’ di arrossamento e qualche crosticina, che passano nel giro di qualche giorno. L’effetto può essere definitivo, a patto di esporsi al sole con cautela”.

Anche il Laser CO2, che agisce sul contenuto d’acqua delle cellule, vaporizzandole, senza danneggiare i tessuti circostanti, è un ottimo rimedio contro le macchie cutanee. “La parte trattata si squama e la cheratosi viene eliminata. È indicato quindi per cheratosi attiniche e solitamente una seduta è sufficiente per risolvere il problema. L’effetto è definitivo, ma nelle settimane precedenti il trattamento non bisogna esporsi al sole, nè vanno assunti farmaci che aumentano la sensibilità della pelle alla luce”, avverte la Castaldo. Le zone trattate vanno protette con filtri solari ad alta protezione e l’arrossamento scompare dopo alcune settimane.

Ultimo trattamento consigliato, fra quelli di ultima generazione, è la diatermocoagulazione a radiofrequenza. “Si tratta di onde radio che colpiscono la pelle, facendo vibrare le molecole d’acqua presentì nelle cellule. Così la macchia si brucia e si distrugge superficialmente il tessuto senza ledere quello circostante”. La terapia è adatta per curare cheratosi attiniche o solari e una seduta in genere è sufficiente. Si effettua in anestesia locale e l’effetto è definitivo. È necessario evitare l’esposizione ai raggi solari e al caldo nelle settimane successive al trattamento. Le crosticine spariscono in qualche giorno.

Le macchie solari, specie quelle che si formano sul viso non danno origine solo a un problema di carattere estetico. Spesso a quello se ne affianca uno di carattere psicologico: “Molte delle mie pazienti lamentano un disagio che si traduce in meno sicurezza di sé e si riflette sulle relazioni sociali – , specifica la Castaldo – Per questo il mio consiglio è quello di informarsi bene e poi di risolvere il problema con la cura più adatta al proprio tipo di pelle. Certo se il disagio assume forme patologiche, come spesso capita a personaggi dello show-biz, che si traducono in accanimenti innaturali e lesivi, è il caso di indagare più in profondità la natura di quel malessere”. Il più celebre esempio è certamente quello di Michael Jackson, che riuscì a schiarire la propria pelle al punto da cancellare totalmente le sue origini.

La dottoressa Antonella Castaldo è laureata in Medicina e Chirurgia in Italia e poi ha continuato e perfezionato i suoi studi negli USA e, in particolare a Los Angeles. Opera fra Napoli, Milano e Roma. Dal 2011 è membro della SIMECNA, Società Italiana Medicina Estetica Chirurgia Non Ablativa ed è iscritta all’ordine dei medici di Napoli.
Per info www.antonellacastaldo.com

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