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Diabete di tipo 2: più soddisfatti i pazienti con microinfusore di insulina

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Vienna, 17 Settembre 2014 – Medtronic ha presentato oggi, in occasione del 50°Congresso Annuale dell’Associazione Europea per lo Studio del Diabete (EASD), nuovi dati relativi ad OpT2mise, il più ampio studio mai realizzato su pazienti con diabete di tipo 2 in controllo glicemico non ottimale, comparativo dell’efficacia della terapia multiiniettiva rispetto al microinfusore: secondo tali risultati, i pazienti con microinfusore d’insulina hanno dichiarato di essere più soddisfatti del proprio trattamento e di aver raggiunto un miglior controllo glicemico rispetto al gruppo in terapia multiiniettiva, indipendentemente dall’età, dalla durata della patologia, dai risultati dei test cognitivi e dalla compliance dell’automisurazione della glicemia mediante puntura del dito.

OpT2mise è uno studio internazionale, randomizzato e controllato, sponsorizzato da Medtronic, che ha coinvolto 331 pazienti, tra i 30 e i 75 anni. I risultati iniziali, pubblicati su The Lancet a luglio 2014, dimostrano che i pazienti con microinfusore d’insulina hanno ottenuto una riduzione media di emoglobina glicata (HbA1c), elemento indispensabile per chi soffre di diabete, pari all’1,1%, rispetto al solo 0,4% nel gruppo in terapia con iniezioni multiple giornaliere (P<0.001).
Tale miglioramento, fattore fondamentale per chi soffre di diabete poiché una piccola riduzione percentuale aiuta in modo significativo a prevenire complicanze come malattie agli occhi, malattie renali, danni al sistema nervoso e attacco cardiaco, non è stato accompagnato da episodi di ipoglicemia severa o chetoacidosi e non ci sono state differenze di aumento ponderale tra i due gruppi. Inoltre, il gruppo con microinfusore ha ridotto del 20,4% la dose totale giornaliera di insulina.

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Nel mondo sono circa 20 milioni le persone con diabete di tipo 2 che richiedono una terapia insulinica sostitutiva. Per questo tipo di pazienti l’aderenza al trattamento può rappresentare una sfida: ben il 57% dei pazienti in terapia multiiniettiva giornaliera (MDI), infatti, ammette di dimenticare le iniezioni di insulina.

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